Opere di

Adolfo Sergio Omodeo


NEW YORK 1977

Ad Angela Y. Davis

Se
non avessi mai
giurato il falso per un visto
(ooh ! non fossi mai
stato comunista)

mai avrei visto New York
e le sue belle
e snelle / Torri Gemelle

seppure piatte
come fanciulle troppo piatte
che ben disse “Stetson”

E la fiumana di giacche cravatte
tailleurs e tacchi a spillo
che ne usciva dagli uffici
/ torva incontro ai turisti
con l’occhio perso / alla volta del cielo…

Né avrei mai visto la piazzetta
dove belli e bulli
bivaccavano i pompieri volontari
in posa con le loro vecchie
autopompe / rosso acceso…

Né (ancora allora)
la vetrina
all’incrocio dove
il Duce grande in foto
accanto alla bella Sofia Loren

truce mirava verso Cina Town
che avanzava lenta / verso
la nostra cara / Little Italy

Ma chi pianse
Harlem minacciata
da una folla di vestiti senza testa…
Io la vidi rallegrata
di teste / con la cresta


HOMO HOMINI LUPUS

(Per l’ambigua stella

dei suoi occhi d’oro in distanza 

mi sarei perso nella notte al Polo 

e non solo da solo…)

Senza più slitta né cani 

arrivai appena in tempo per cena 

all’appuntamento

all’accampamento lontano

però nessuno di loro seduti 

si fece da parte scansandosi un poco

perché mi scaldassi le mani 

e i piedi gelati alle ultime braci del fuoco 



e neppure nessuno

mi offrì un po’ di zuppa di cane 

per alleviare la fame 

per arrivare a domani 



Poi ripartirono tutti di fretta

per non smarrire la pista 

nella bufera imminente

e qualcuno (sfottendo) 

mi disse
sta’ attento

che senza slitta
sei lento



Rimasi solo in un lampo

……
Ma adesso che arrivano i lupi

mi porteranno con loro 

andremo correndo nel vento 

urlando alla luna d’argento

in mezzo a distese e dirupi 

e crepacci di ghiaccio 



inseguendo noi
loro

i cacciatori d’oro! 


Saremo felici alla fine 

dormendo abbracciati 

in un mucchio

sotto le calde pellicce.


CANI E CAMION

Quando i vecchi cani
combattono contro i camion

Chi li conobbe da giovani
non dice nemmeno

Che strano
stamani
sembrava star bene


I CANGATTI

( a Spartaco, 1° sec. a.C)

Peggio una rissa di cani per l’osso
o una zuffa di gatti in calore…

Quando assemblarono geneticamente
I primi can-gatti da combattimento

tutti scommisero con entusiasmo
su questo nuovo gioco d’azzardo

Ma can-gatto non mangia can-gatto
neppure giocavano a scacchi

A noi ci chiamavano fiches

Le sperperarono
in poche manches


IL TAUMATURGO

Tu dimostra un miracolo
in pieno mercato
e tutti rimpiangeranno
di non averti adorato

Per esempio baciare
la bambina lebbrosa
senza dire alla mamma
che non è velenosa
E che vedano tutti
come sei virtuoso

O di dargli uno schiaffo
che nessuno si aspetta
allo storpio che arranca
ogni passo più stanco

e vedrai con che slancio
si prosterna nel fango

E poi fatti pregare
finché paghino il doppio
e non sembri arroganza
che non sveli i tuoi trucchi

… e si tenga lo sciocco
il proprio malocchio



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