Opere di

Alessandro Corrado Baila


Due treni invisibili

«Ancora un po’ di insalata, caro?», dice la signora Gemma al marito.
«Silenzio!», la zittisce il marito Ottavio, «Guarda fuori! Li vedi il ragazzo e la ragazza che stanno scaricando le valige dalla macchina? Sono due giovani viaggiatori, due disoccupati. Non li vedevo da almeno un mese. Dove sono stati? Forse in Australia. O in Argentina? No, forse in Canada. O in Scandinavia? Sicuramente hanno fatto anche un salto in Africa Centrale. E una capatina nel Sudest asiatico. Ma che importa dove sono stati? Quel che importa è che sono stati.
Guarda. Non hanno solo le valige come bagaglio, hanno molto di più. Sono come due locomotori con dietro due convogli invisibili. Dentro i vagoni ci sono tutti quelli che hanno incontrato in viaggio, tutto quello che hanno visto e vissuto. Persone, luoghi, strade, piazze, case, animali, oggetti di ogni tipo. Tutto quello che hanno detto e sentito, anche solo di sfuggita, anche in lingue straniere. Li vedi i due treni che si portano dietro, uno a testa? Due treni che rimarranno sempre invisibili in questa stradina sperduta. Vedi qualcun altro in strada oltre ai due giovani viaggiatori? Risuona forse un “bentornati!” a infrangere questa calma piatta? Nessuno vedrà mai quei due treni, nessuno vedrà mai quanti vagoni quei due giovani hanno dovuto portarsi dietro per caricare tutto. Sento che presto un altro viaggio aspetta quei due giovani, presto vedremo arrivare altri due treni invisibili di ritorno dalla ricerca del senso. Hai capito?»
«Sì, perfettamente.»
«E allora?»
«E allora cosa?»
«E allora cosa ne pensi?»
«Ma Ottavio, ti ho già spiegato mille volte quanto antiquata è la tua idea di viaggio! Questa immagine dei due treni, poi! Oggi nessuno fa più viaggi lunghi in treno, e comunque i giovani viaggiano tutti in aereo. Cosa pretendi? Che quei due suonino il campanello a una coppia di anziani per farci vedere le foto del loro viaggio? Lo sai che i giovani mettono tutto su Internet, Ottavio. Non essere così pessimista, caro, non darti all’entusiasmo negativo dell’incomunicabilità. Quei due ragazzi avranno fatto chissà quante foto, e poi i video, ah, non parliamo dei video, i loro amici vedranno tutto su Internet, li vedranno benissimo quei due treni, non preoccuparti. Oggi si fa così.»
«Hai ragione, cara, sono vecchio, antiquato, come dici tu.»
«Su, caro, non essere triste. Se vuoi possiamo farci anche noi un viaggetto in primavera, non lo so, a Roma, o a Venezia, così ti porterai anche tu a casa il tuo trenino invisibile.»
«Se lo dici tu…»
«È finita la lezione per oggi?»
«Sì, per oggi sì.»
«Allora posso darti le tue solite gocce?»
«Sì, sì, dammele subito, per oggi basta allucinazioni.»



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