33 poesie 33 poems (testo originale inglese a fronte)

di

Alessio Zanelli


Alessio Zanelli - 33 poesie 33 poems (testo originale inglese a fronte)
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 84 - Euro 10,30
ISBN 978-88-6587-0648

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33 poesie

L’anomalia linguistica di Alessio Zanelli, poeta italiano che compone esclusivamente in Inglese, se da una parte gli ha consentito di essere apprezzato nel vasto, multiforme e vivace ambiente letterario anglofono, dall’altra gli ha inizialmente impedito di essere conosciuto in quello natio, forse altrettanto ricco, ma senza dubbio assai più avaro di spazi ed opportunità per gli scrittori esordienti. Questo libro si è prefisso lo scopo di colmare suddetta lacuna e di far incontrare l’autore con il lettore di casa nostra, offrendo una selezione di poesie tratte dalle prime due raccolte pubblicate in Inghilterra e negli USA ed in larga parte apparse originariamente su riviste, proposte nella versione in Italiano ad opera dello stesso autore e con il testo originale a fronte. Per quanto succinta, la presente silloge è riuscita nel non semplice intento di effettuare un’esauriente panoramica sulla poesia di Zanelli, che potremmo certamente definire ad ampio spettro, essendo caratterizzata da tematiche che spaziano dal piano personale o quotidiano a quello oggettivo o metafisico, da uno stile usualmente disinvolto e talvolta compassato, da una struttura di norma libera da formalismi ma che di tanto in tanto rende omaggio ai canoni classici, dal ricorso puntuale e discreto a citazioni, allegorie e metafore a supporto e corredo dell’esposizione di pensieri e osservazioni. Il tutto attraverso l’uso divertito di un linguaggio stratificato e mutevole, dove è presente ogni possibile sfumatura tra formale e colloquiale, dal quale traspare tutta la passione dell’autore per l’esplorazione semantica e lessicale di quello che ha scelto come il proprio idioma artistico ma che non è la sua lingua madre.


RINGRAZIAMENTI

L’autore desidera esprimere la sua profonda gratitudine ai direttori delle pubblicazioni sulle quali sono apparsi per la prima volta gli originali in Inglese di molte poesie incluse nella presente raccolta: Eclectica, Emotions, Little Brown Poetry, Möbius, Poetic License, Poetic Voices, Potomac Review, Scavenger’s Newsletter e Spoonfed:amerika negli Stati Uniti d’America; Breathe Poetry Magazine, Buzzwords, Freehand, Gentle Reader Poetry, Poetic Licence, Poetry Life & Times, Poetry Monthly e Pulsar in Gran Bretagna; FreeXpresSion in Australia. Un ringraziamento particolare è dovuto inoltre al dott. Lionello Anelli, coordinatore editoriale della rivista Terra di confine, realizzata dall’Istituto Bregoli di Pezzaze (Bs), per aver dato spazio a precedenti versioni delle poesie Schizzo della mia città natale, Cremona e Omaggio alla Dickinson. Un grazie di cuore va infine a tutti gli amici di madrelingua inglese sparsi nel mondo, scrittori a loro volta oppure editori, che hanno contribuito alla revisione di alcuni testi originali: Billie Warn, David Lee Summers, David Pike, Eli Flam, Jean Hull Herman, Lisa Cisero, Sam Smith e Tom Dooley.


33 poesie 33 poems (testo originale inglese a fronte)


a Mamma e Papà
Se non avessi visto il sole
avrei potuto accettar l’ombra.
Emily Dickinson


La poesia è un modo di prender la vita per la gola.
Robert Frost


from
LOOSE SHEETS

da
FOGLI SPARSI


Cut Off By Atropos

Jupiter alone
Maybe could know
What upon me
The Three Fates decided.
But I don’t want
Any God to show me my future;
Her duty Atropos
Has already done well.

Reciso da Atropo

Giove soltanto
saper forse potrebbe
cosa di me
le Tre Parche han deciso.
Eppur non bramo
che alcun Dio mi sveli il mio futuro;
il suo compito Atropo
diligentemente ha già svolto.


Burned Fields (That Summer)

That summer,
Those few days of sun,
They burned the arid fields.
And with them, Me.

Campi riarsi (quell’estate)

Quell’estate,
quei pochi giorni assolati
riarsero gli aridi campi.
E con essi, me.


Leaves Fall And The Swallow Leaves

Summer’s gone
To the southern hemisphere,
And tardy sunsets
Don’t paint anymore
West horizons purple.
Every year – for a long time –
Someone silently cries
When
Leaves fall and the swallow leaves.

Le foglie cadono e la rondine parte

Fuggita è l’estate
per l’emisfero del sud,
e più non s’attardano i tramonti
a tinger di porpora
gli orizzonti dell’ovest.
Ogni anno, da lungo tempo ormai,
in silenzio qualcuno piange
quando
le foglie cadono e la rondine parte.


Bells

Near the hamlet,
In every corner, ancient or new,
Or far, far in the foggy country,
Or farther, in the shining sun,
All can hear your message
When you sadly spread
Your old tolling, a dull metal cry,
All around the village.
Those tolls, as chilly blades,
Reach into our hearts and rip out a bit
Of our secret common soul.
Because when we hear that sound,
Unmistakable, everywhere,
From the steeple on the little hill,
We know a piece of us has gone,
Someone has left us forever.

Campane

Nei pressi del paese,
in ogni angolo, vecchio o nuovo,
o lontano, lontano nella campagna nebbiosa,
o ancor più lontano, nel sole che splende,
tutti possono udire il vostro messaggio
quando mestamente diffondete
il vostro antico rintocco, un cupo pianto metallico,
tutt’intorno al villaggio.
Quei rintocchi, come gelide lame,
puntano dritto ai nostri cuori ed asportano un lembo
della nostra segreta anima comune.
Perché quando udiamo quel suono,
inconfondibile, ovunque,
dal campanile sulla piccola collina,
sappiamo che un pezzo di noi se n’è andato,
qualcuno ci ha lasciato per sempre.


To The Unwarlike

Let the gates be open thrown
Of Janus’s temple stately,
For unwarlike staying
To idle time away
Suits not your glorious name,
Your power and everlasting fame.

Let vexilla be heighten’d
With imperial eagle grand,
And adorn’d helmets
Do sparkle in the sun,
For if war is ineluctable,
Awaiting is deprecable.

At last let cohorts proud
Be drawn up in legions strong,
And from the Seven Hills
Winds convey to the enemy
Forthcoming army’s clamors
Amid history’s splendors.

And so you all beware
Of those filthy shadows
That oppress your hearts,
For yielding unto indolence
Will lead you all astray,
And it drove Rome to decay.

Agli imbelli

Sian spalancati i portali
dell’imponente tempio di Giano,
poiché starvene imbelli
a sciupare il tempo nell’ozio
non s’addice al vostro nome glorioso,
alla vostra forza e fama imperitura.

Sian innalzati i vessilli
con la maestosa aquila imperiale,
e gli elmi adorni
luccichino al sole,
perché se la guerra è ineluttabile,
l’esitazione è deprecabile.

Alfin sian le fiere coorti
raggruppate in forti legioni,
e dai Sette Colli
i venti convoglino al nemico
i clamori dell’esercito che avanza
frammischiati ai fasti della storia.

E così voi tutti guardatevi
da quelle fosche ombre
che opprimono i vostri cuori,
poiché abbandonarvi all’indolenza
porterà voi tutti alla perdizione,
così come condusse Roma alla rovina.


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