Opere di

Andrea Luise


Stella del mattino

Alba di fine Agosto
Colori pastello
Difficile riprendere
Il viaggio.
La Stella del mattino
Indica il cammino.

Quello deciso da noi.


In volo

Sto tornando a Praga
O sto tornando a Roma?
Non sempre lo so…
Il mio corpo va
su e giù,
in una giostra ossessiva
che non voglio
(non voglio?)
fermare.
La mia mente ignora
questa giostra.
Ne ha una tutta sua,
dove i sogni vanno
controcorrente.

Sto tornando a…
Ma si può soltanto/
tornare?


Praga in bianco e nero

La Praga del Ponte-di-pietra,
del Golem e del Vicolo d’oro,
quella meno remota
di Schweik, Hrabal e Kundera,
la Praga magica e poi
tragica
degl’anni più vicini,
e poi quella della favola
bella di Havel,
la Praga dell’89
è ora altrettanto
remota
di quella degl’anni ’60.
I libri, la storia,
l’immaginazione,
ci fanno amare in anticipo
luoghi che poi
continuiamo a vedere
così come ci hanno/ stregati.
Certo c’è posto
per le belle facciate
della Città vecchia,
e la piazza
– quinta – teatrale,
i profili eleganti
di Malastrana
e dei lungofiume,
e per la luce irreale là
del Castello.
Lo sforzo di togliere
tutto quanto ‘non c’entra’,
lo sforzo di voler ignorare
la massa d’assalto
d’un turismo invasivo
e i richiami balordi
per attirarlo,
questo sforzo è reale,
ma spesso non basta.

E allora solo
qualche sera piovosa
d’inverno
oppure
una gran nevicata,
mi ridanno
la Praga
pensata
e ora vissuta,
la Praga
uguale per sempre
al suo ricordo.
La Praga in bianco e nero.


Notturno a Praga

Collina di Hradcany
isola di luci.
Riflessi
sulla Moldava
frantumati
da bianchi uccelli
galleggianti/
sulla corrente.


Omaggio a Jan Palach
(Praga, Gennaio 1969 – Gennaio 2009)

I miei vent’anni
mi sorpresero a Vienna,
nei giorni che a Praga
– non lontano davvero –
un altro ventenne
nel fuoco / rinunciava /
al suo futuro.
Per ancora due vite
ha battuto il mio cuore
per paura/rabbia/amore.
I fiori che porto
a quella vita /
interrotta
vogliono assolvere
la mia giovinezza /
senza colpa.


Il primo incontro

Il mio sguardo
assorbì
la tua immagine.
Ci sorridemmo.


Vorrei scrivere

Vorrei scrivere
cose mai dette
Vorrei dirlo
con parole mai udite
Vorrei estrarre
da fiori immaginari /
un miele sorprendente
Vorrei creare
emozioni
con immagini /
nuove anche per me.


Zattera

Vedo il mondo
dissolversi
sotto la nostra
zattera
tra carillon stellari.
Senza pena.


Chiesa deserta

Chiesa deserta
Silenzio umido
di lapidi / secolari.
Più che il sacro
il marmo
riflette
l’angoscia / dell’oblio.


Respirare

Far caso
all’improvviso /
che stiamo respirando.
Sempre una sorpresa.
Che non chiarisce / nulla.



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