Il viale della vita

di

Andrea Scano


Andrea Scano - Il viale della vita
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 44 - Euro 6,30
ISBN 88-8356-788-9

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Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario “J. Prévert” 2004


Prefazione

Tutti noi percorriamo il sentiero della vita e nel nostro cammino si alternano visioni di gioia e di dolore: capita sovente di pensare a ciò che si è lasciato alle spalle, all’amore che ha fatto dimenticare le ferite, alle sofferenze causate dagli inganni, ai sogni irrimediabilmente infranti come calici di cristallo. Tutti noi non siamo altro che fragili protagonisti sulla scena e le nostre speranze vengono costantemente sottratte al cuore.
Anche Andrea Scano si sente ogni giorno in conflitto, per difendere i sentimenti, per alleviare i dolori, per rinvigorire le energie che lo aiutino a riprendere con caparbietà il cammino esistenziale: è pur vero ed innegabile che la nostra immagine riflessa nello specchio mostra le rughe, è lì a dimostrare l’inesorabile scorrere del tempo e conduce a ripensare a ciò che la vita ha dato e a ciò che ha preso.
Ecco allora che momenti d’amarezza possono pervadere l’anima e nelle mani sembra rimanere solo la polvere degli anni, nel cuore solo i ricordi d’amori passati: tutto ciò non è altro che uno stimolo per guardarsi in faccia lealmente, con la sincerità che ci vuole tra persone oneste. Capire cosa significa vivere.
Ecco allora che dalle sue poesie sgorgano parole di libertà e di dignità per chi ha provato la fame e la disperazione, per la vita rubata ad un bambino nato senza colpe, per chi ha lasciato la propria terra salendo sul treno della speranza, per chi aspetta ancora in regalo un sogno che non arriverà mai.
Nel recupero memoriale rivivono i vicoli delle strade d’una infanzia svanita troppo in fretta, gli occhi di smeraldo della donna amata, il bambino mai conosciuto, il dissolversi improvviso della purezza dell’anima rubata ad un giovane innamorato ingannato dalle falsità d’un amore che non esisteva.
Gli uomini cadono come gli alberi sradicati dal vento, stremati dal tempo, uguale destino tra l’indifferenza della gente: tutto passa, dalle stagioni dell’amore alle corse d’una bambina, dal calore d’una mano che ci accompagna alla disperazione d’un uomo solo. Ciò che conta è la capacità di reazione che deve far guardare ad un esito positivo, alla speranza d’un domani migliore per abbattere quella sorta di barriera invisibile che rende la strada tortuosa.
Un discorso chiaro ed onesto di chi ormai è stanco d’ascoltare, solitario nella sua continua lotta, e si rende conto che si prospetta davanti ai suoi occhi l’unica soluzione possibile: la vita è cambiare il proprio destino, coltivare nel proprio giardino il dolce fiore dell’amore. Non rimane che offrire questo dono ad un cuore puro.

Massimiliano Del Duca


Il viale della vita


A Rosolina Calvia
Mia Madre


Il Viale della Vita

Quel viale alberato
vede passare una donna col mantello nero
alta magra il suo sguardo è di ghiaccio
lei cammina dietro a un bambino
passo dopo passo lo raggiunge
le poggia una mano sulla spalla

lui si gira ormai è solo un vecchio curvo
la guarda le sorride
un sorriso che schernisce
a lei quel sorriso la ferisce
lo abbraccia col suo mantello nero
portandolo via dal viale della vita
con l’ultimo sorriso
di chi ormai ha finito la sua passeggiata.


Tra mille anni

Vorrei essere acqua
così da poter accarezzare il tuo corpo

vorrei essere il sole
così da scaldare il tuo cuore

vorrei essere luna
così filtrare attraverso la finestra
e accarezzare il tuo viso.

Tra mille anni

vorrei essere terra
così essere l’ultimo ad abbracciarti
e coccolarti per l’eternità.


Il campanello

Il trillo di un campanello
avvisava il tuo arrivo
tutti si lamentavano dei tuoi scherzi
Pasqua, Natale e Capodanno, erano buoni
per non rinunciare.

Dicevi, nella festa non si può non mangiare
per questo scherzosamente promettevi
di digiunare
un compleanno, una ricorrenza
ti faceva rincominciare.

Ora manchi a tutti
nella mente e nei pensieri, ci sarà sempre
il trillo di un campanello
per ricordare
quell’ Uomo che si fece amare.


Anima Mia

Senza il suono della tua voce
il mio cuore s’addormenta
la mia anima scompare.

I tuoi occhi, il tuo viso illuminano il mio cuore
ora colmo di dolore
mi manca il tuo amore.

Dolce fiore dell’anima mia
senza te il mio spirito vola via
con tanta malinconia.


Ricordi

Giardini
corrono i bambini

All’ombra del gran pino
è seduto il nonnino

Racconta vecchie avventure a quei bambini
di quando era con gli alpini

Scalava monti, giocava a fare il soldatino
e con gli amici si faceva un bicchierino

Ricordi lontani, che portano un sorriso al nonnino
tenendo vivo il ricordo degli amici scomparsi
regalandoli alla storia per mezzo di quel bambino.


Sono triste

Sono triste, sono stanco di ascoltare
penso che non valga la pena di continuare
sei solo a combattere una guerra forse persa
per incuria, o per paura, tutto ciò è una farsa
andare, parlare, chiedere, senza sapere cosa fare.

Addio mio Paladino, forse è meglio non continuare
alla gente basta malignare
senza non vivrebbe, lasciala fare
Tu… hai ben altro da dare
passione, valore, e tanto amore.


Amore e Morte

Un’Ape,due Fiori
una Rosa, un Tulipano
attirano l’Ape con i loro colori
la stringono la guardano.

Senza indugio l’Ape poggia il suo pungiglione
all’interno dell’embrione
provocando piacere, ammaliando la Rosa
suscitandole una grande passione.

Ma di sera vola sul Tulipano
l’atto è lo stesso, il piacere lontano

i petali racchiudono l’Ape
in un ultimo abbraccio disperato

il Tulipano geloso del volo che fece sulla Rosa
strinse forte i suoi petali, in una morsa
d’Amore e Morte.


Undici Settembre

In quel cielo grigio
c‘è dolore
la disperazione, di uomini e donne
c‘è la sottomissione
si guardano negli occhi
leggono la propria disperazione
esorcizzano il terrore
molti non vedranno più
la luce del sole.

I Gladiatori son caduti
il piccolo uomo
li ha spinti giù con un soffio d’ali
loro cosi possenti pieni di sé
non hanno capito la propria fragilità
finché, un granello di questo complesso Mondo
non li ha colpiti

rendendoli fragili
rendendoli simili
rubandogli la serenità
restituendogli la voglia di libertà.


Corri, il tempo scappa via

Sente scorrere il suo tempo
il pensiero è rivolto a te
bambina dai capelli color del grano
i tuoi occhi verdi le ricordano la terra lontana
dove la natura era sovrana
i campi verdi, gli uliveti piegati dal vento
come il tempo ha piegato quel vecchio
che ti bacia con malinconia
mentre il tempo le scorre via
e tu corri, corri con tanta allegria.


Abbandono

L’albero sradicato dal vento
abbattuto in quel campo, muore tutto solo
come il vecchio stremato dal tempo
si sdraia sul letto e muore
hanno visto scorrere il tempo
in compagnia
l’albero dei giovani che sotto di lui si riparavano
[dal sole
mentre si coccolavano con grande amore
il vecchio, prima coccolato dalla sua mamma e il
[suo papà
poi dai figli e i nipotini.
Hanno avuto lo stesso destino
sono morti soli, senza una carezza, senza amore
uno nel campo l’altro nel letto
due querce secolari
abbandonate dall’indifferenza della gente.


Il bene più grande

Il dolore spacca il suo cuore
l’angelo custode lo accarezza con amore
l’ha guidato nel lungo cammino della vita
molte volte in viali alberati, altre in strade tortuose
in tutte e due ha trovato l’amore.
L’amore il bene più grande che c‘è stato regalato
ma sino in fondo mai apprezzato
ora il cammino è finito, ha trovato il viale biforcato
non sa decidere, prende la sua mano e si fa guidare
sente un brivido, una luce calda lo avvolge
scompare in quel tunnel è finita il suo cuore
non sente più dolore.

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