A un passo dal cielo

di

Angela Mea


Angela Mea - A un passo dal cielo
Collana "I Salici" - I libri di Narrativa
14x20,5 - pp. 158 - Euro 12,50
ISBN 978-88-6587-5858

Libro esaurito

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In copertina: fotografia dell’autrice


Certe cose non cambiano mai! È da quando eravamo bambine che si ripete sempre la stessa storia. Io che compro vestiti, mentre Sosi si limita ad indossarli. Penso a quante volte ho vissuto questa scena e mi viene da ridere. Lei capisce e si mette a ridere.
Dopo cinque minuti ci ritroviamo abbracciate sul mio letto a coccolarci.
“Cosa sarei se non avessi te Sosi” le dico, “Semplice, saresti la stessa meravigliosa persona ma senza una Sosi!”
“Invece penso che non sarei nulla. Quante volte sei venuta in mio aiuto nonostante fossi io, tra le due, la più grande”.
“Non dire scemenze, sono io, caso mai, che senza di te sarei nulla. Tu sei la mia parte buona, quella giudiziosa e prudente. Chissà in quanti guai mi sarei cacciata senza i tuoi consigli!”
“Allora diciamo che l’una senza l’altra non avrebbe ragion d’esistere!”


A un passo dal cielo


A te Sosi… mio amore infinito


I

Odio il sabato, lo aspetti per tutta la settimana sperando di uscire dalla solita routine e invece… ogni sabato la stessa menata. Il massimo che possa accadere è andare sempre al solito centro commerciale per fare la spesa, buttarsi nella folla isterica del sabato pomeriggio. Ripeto: odio il sabato, ma per fortuna anche questo volge al termine così, come tutte le sere, accendo il PC e dopo una breve occhiata alla mia pagina facebook, full immersion in Candy crash.
“Una nuova richiesta di amicizia” e ora chi sarà? Ve­diamo un po’. Paolo Parisi di Roma vive a Milano, nessun amico in comune, come foto profilo un’ala di un aereo in volo. Strano davvero! E ora che faccio, ignoro o indago? Dovrei ignorare, ma siccome la curiosità è insita in me, indago e così gli scrivo un messaggio.
“Salve signor Parisi posso sapere il motivo della sua richiesta di amicizia dato che non abbiamo neanche una conoscenza in comune? E soprattutto come è arrivato a me?” _ invia _
Stiamo un po’ a vedere se risponde e come.
Intanto cerco di superare il mio centesimo livello di Candy, ma che mi succede, non riesco a non pensare a questo sconosciuto. Tanto non risponderà, magari ha solo sbagliato o peggio potrebbe essere un maniaco ed io gli ho dato corda, ma come diavolo mi è saltato in mente!
Mentre la mia mente galoppa su supposizioni e teorie improbabili ecco che arriva la notifica di un nuovo messaggio. Apro subito, inspiegabilmente nervosa, leggo d’un fiato.
“Salve signora Fergi, mi scusi se l’ho importunata ma la mia richiesta è partita per sbaglio, le ho anche inviato un messaggio di scuse. Messaggio che lei, è evidente, non ha letto. Comunque non era mia intenzione turbarla e ha fatto bene a volerne sapere più! La saluto cordialmente Paolo Parisi.”
Ecco, ma che cavolo mi aspettavo, ha solo sbagliato, era prevedibile, ho fatto proprio una figura meschina! E ora? Dovrei chiuderla qui è ovvio! Perché sento l’impulso irrefrenabile di scrivergli ancora?
“Mi scusi signor Parisi, non ho visto il suo messaggio di scuse altrimenti avrei sicuramente evitato di disturbarla con le mie paranoie. Ho pensato sì, che avesse sbagliato, ma ho voluto comunque accertarmene. Per natura sono una persona diffidente nei confronti del prossimo tanto più se il prossimo è virtuale. Ora la saluto e le auguro una buona serata!” _ invia _
Ormai è certo sono fuori di testa e soprattutto disperata. Mi attacco a una richiesta di uno sconosciuto, sono messa male, ma male proprio!
Passano dieci minuti e riecco la notifica di un nuovo messaggio.
“Signora Fergi lei non mi ha disturbato affatto, tutt’altro, lei mi ha dato la speranza che al mondo vi siano ancora donne con valori e principi sani. Sono sicuro che la sua sfiducia nel prossimo non sia per nulla una paranoia bensì il risultato di delusioni che le hanno lasciato il segno. Perciò non ha niente da recriminarsi, per me è stato un piacere e un onore poter scambiare qualche parola con lei.”
Il signore ci sa fare con le parole, ora dovrò cercare di essere all’altezza!
“Grazie per le belle parole! Cercherò di portare avanti sempre i miei valori, la vita ci pone davanti sentieri inconsueti e non sempre siamo pronti a imboccarli, ciò non toglie che possa essere comunque esperienza gradevole fare anche solo qualche passo! Lei è stata la mia breve passeggiata, la ringrazio per i modi cordiali e per la gentilezza delle parole.
P.S. guardi che non sono una donna del Settecento… sono solo un’inguaribile romantica ah ah ah.
La saluto ancora… Suerte!” _ invia _
Stiamo a vedere!
“Per me è stato un piacere poter passeggiare con lei, le auguro di cuore di essere felice Alice! Buona fortuna per tutto!”
Tutto qui? Uff mi aspettavo qualcosina di più.
“Alice, Alice svegliati! Ti sei addormentata, dai vieni a letto!” la voce di Luca mi riporta alla realtà. Allora ho sognato? Strano, era tutto così reale! Apro i messaggi, infatti, è tutto reale.
Meglio andare a nanna! Domani vedrò di rispondere in modo da non apparire come una disperata.
Luca è già a letto, legge come al solito. Mi spoglio e intanto lo osservo. Come abbiamo fatto a ridurci in questo stato? Due estranei che condividono gli spazi ma non i sentimenti. Quando ci siamo allontanati così e perché non lo abbiamo impedito? Io ho cercato in tutti i modi di accorciare le distanze che lui giorno dopo giorno poneva fra di noi. Alla fine mi sono arresa e ho gettato la spugna. Mi ci sono voluti la depressione e due anni di terapia per accettarlo ma alla fine ci sono riuscita. Così oggi rappresentiamo la perfetta famiglia da esposizione, coppia bella e felice “apparentemente” con due figli bellissimi. La famiglia da copertina insomma; ma in realtà, a parte la felicità che mi danno Filippo e Edoardo, c’è poco da gioire. Un marito assente, un amante freddo e un compagno distratto, questo è Luca per me. La vera tragedia è che io lo amo nonostante tutto, quando lo guardo, provo sempre l’irrefrenabile impulso di buttargli le braccia al collo e baciarlo. Lui invece per me ha solo slanci affettivi privi della vera passione che dovrebbe provare un compagno. Eppure quando ci siamo conosciuti, io l’ho amato quasi da subito proprio per il suo approccio dolce e premuroso, in realtà ora questo suo approccio mi fa rabbia.
“Alice è tutto ok? Sei strana stasera! Lo sai che puoi dirmi tutto, c’è qualcosa che ti turba?”
La voce di Luca mi riporta nuovamente alla realtà.
Eccolo, sempre premuroso, sensibile e gentile, l’amico perfetto! Forse dovrei rispondere ed essere sincera, dirgli che non sono felice e soprattutto che un semplice scambio di messaggi con un perfetto estraneo mi ha fatto sentire più viva di quanto mi faccia sentire lui. Meglio evitare, so come andrebbe a finire, quindi mi limito ad abbozzare un sorriso e a rispondere che è tutto ok. Mi metto a letto, lo bacio sulla guancia e gli do la buonanotte. Mi accuccio sul mio lato del letto e non riesco a trattenere le lacrime. Perché mi succede tutto questo? Credevo di essere finalmente riuscita ad accettare il mio menage di coppia, non posso e non voglio ricadere nel baratro della depressione. Ho lavorato troppo duramente per rialzarmi e non permetterò una ricaduta. Lo devo a me stessa e ai miei due tesori. Cado nel sonno.
Vengo svegliata bruscamente dalla voce di “Ben Ten”, cavolo ho ripetuto mille volte a Filippo di non mettere il volume della TV alto la mattina! Ormai il sonno è interrotto, mi stiracchio e mi giro verso Luca, dorme ancora, lo guardo, è bellissimo. I capelli nerissimi e scarmigliati, il naso perfetto, la fossetta sul mento. Tutto di lui mi piace, lo risposerei altre cento volte se non fosse per il suo modo di relazionarsi con me. Non riesco a fare a meno di avvicinarmi e baciarlo sulla bocca, gli accarezzo i capelli e mi stringo a lui che subito scatta come una lepre in vista di un pericolo. Mi guarda e mi dà il buon giorno, si gira verso di me e mi abbraccia avvicinandomi a lui. Cavolo quanto ne avevo bisogno, amo il suo modo di abbracciarmi, mi fa sentire al sicuro. Decido così di rischiare e lo bacio, lui stranamente ricambia, così rimaniamo avvinghiati a baciarci non so per quanto tempo. Non sono baci passionali ma quel tipo di baci che serve ad accorciare le distanze, baci che ti ricordano chi è la persona che ti sta accanto e te la fanno riamare.
Il momento magico viene però interrotto da Edoardo che salta sul lettone e inizia a combattere con il papà. Capisco che non mi rimane altro che alzarmi. Preparo la colazione ai piccoli e aspetto che finiscano, così dopo potrò gustarmi il mio the caldo. Mentre aspetto, apro fb e con sorpresa vedo che c’è un nuovo messaggio di Paolo, leggo d’un fiato.
“Buongiorno Alice, lo so non dovrei scriverle, lei non conosce me ed io non conosco lei, ma inspiegabilmente provo l’impulso di comunicare con lei, non riesco a farne a meno, mi sembra di conoscerla da sempre, non sono in grado di spiegarle le mie sensazioni, so solo che non posso fare a meno di pensare a lei. Spero di non essere considerato uno stalker, se lei non gradisce i miei messaggi, non deve fare altro che scrivermelo e non la importunerò più. Le auguro una serena domenica, Paolo.”
Cavolo! Perché non mi meraviglia questo messaggio? Perché capisco bene quello che prova questo sconosciuto? Come si può essere in tale sintonia con un estraneo e al contrario sentire il proprio compagno lontano anni luce? Tutto questo mi sconvolge e non poco.
Faccio colazione e intanto ripenso a tutta la questione, da fatalista penso che la comparsa di Paolo non sia casuale, da paranoica invece credo che questa persona mi porterà solo guai!
Luca è ancora a letto, decido di ritornare da lui. Mi sdraio sul letto e fisso il soffitto, lui si avvicina e dopo non so quanto tempo mi dice che mi ama. Poi domandone! Mi chiede se sono felice. Io dribblo e gli rigiro la domanda: “Tu sei felice Luca?”
“Ho tutto quello che mi serve per essere felice, ho una moglie splendida, due figli stupendi e un lavoro che mi gratifica. Che cosa potrei desiderare di più? Sarei veramente ingrato con la vita se non fossi felice. Io ti amo Alice, amo i nostri figli e non farò mai niente che possa rovinare tutto!”
Nobili intenzioni certo, ma non posso comunque evitare di rispondergli a tono: “Luca hai tutto quello che ti serve per essere felice, ma non hai detto se lo sei! Io sarò felice quando vedrò te felice e inizio a pensare che questo non accadrà mai!”
“Sshhh non parlare Alice, baciami ti prego!”
Così ci baciamo ancora lasciando cadere il discorso come sempre. Un altro argomento finito nel sacco dei discorsi iniziati, e mai terminati, un giorno questo sacco ci travolgerà come una valanga distruggendo tutto quello che abbiamo costruito.
Rimaniamo a letto qualche minuto poi lui si alza e corre sotto la doccia come tutte le mattine, come a volersi liberare del mio odore. Io rimango a letto, abbraccio il suo cuscino. Come mai a me il suo odore piace così tanto?.
Decido anche io di alzarmi, dobbiamo prepararci per andare da Sonia e Gaetano i nostri più cari amici. Erano settimane che cercavano di averci ospiti a pranzo ma non eravamo mai riusciti a vederci.
Vesto i bambini mentre Luca ci mette un’eternità per finire di prepararsi, passa ore davanti allo specchio, sempre impeccabile. Finalmente arriva il mio turno, doccia veloce, infilo i primi vestiti che trovo nell’armadio, jeans neri, camicia verde e scarpe alte nere. Mi trucco velocemente e sono pronta. Prendo i cappotti e li porto ai bambini, Filippo mi guarda e dice: “Come sei bella mamma!”
“La mamma è sempre la più bella!” risponde Luca facendomi l’occhiolino. Bene, tutte queste attenzioni! Non ci sono proprio abituata!
Usciamo, mentre ci dirigiamo a casa dei nostri amici, non riesco a non pensare a Paolo. Come può un perfetto estraneo riportare a galla vecchie ferite e soprattutto perché mi prende tanto. La sensazione di conoscerlo da sempre, la voglia di scrivergli e di leggerlo, sarà perché mi manca qualcosa, sarà perché non sono veramente felice e soprattutto perché non mi sento amata come donna da mio marito. Certo stamattina ci siamo un po’ avvicinati e non ne comprendo le ragioni, ma mi rimane comunque quel senso di inadeguatezza che ho sempre quando mi rapporto a Luca, come se mi mancasse qualcosa che non potrò mai dargli.
Arriviamo a casa di Sonia e Gaetano, sarà meglio smettere di pensare alle mie vicissitudini e godermi questo pranzo con la mia amica.
Ci accoglie Sonia, chic come sempre, non capisco proprio come faccia a essere sempre perfetta. Credo di non averla mai vista in tuta, oggi è bellissima, tubino turchese e scarpe altissime. Sembra Benedetta Parodi nella sua cucina. Di contro c’è Gaetano, un uomo di bell’aspetto ma rude nei modi e nelle parole, spesso sboccato e grezzo. È seduto sul divano e neanche si preoccupa di alzarsi per salutarci, non capisco come Luca si trovi bene a lavorare con lui, sono l’uno l’opposto dell’altro, eppure Luca ha una vera e propria adorazione per Gaetano. Sonia prepara l’aperitivo mentre i bambini vanno a giocare con Giorgia, la loro figlia di cinque anni e noi ci accomodiamo in salotto. L’aria è stranamente tesa, Gaetano è più scontroso del solito e Sonia stranamente silenziosa.
Il pranzo si svolge senza particolari slanci, si chiacchiera e a parte qualche battutina sgradevole di Gaetano per Sonia, niente d’interessante. Vado in veranda a fumare e porto con me il telefono. Apro subito fb e vedo che c’è un nuovo messaggio di Paolo, leggo d un fiato.
“Alice, ho visto che mi ha visualizzato e tuttavia non ha risposto, questo può solo significare che il mio messaggio l’ha turbata o peggio infastidita. Me ne rammarico ma non mi pento di averlo scritto, ho solamente manifestato un mio stato d’animo, tuttavia ci tengo a tranquillizzarla, non la disturberò più e anzi le chiedo scusa se in qualche modo l’ho turbata, non era assolutamente mia intenzione. Lei deve essere una persona splendida e l’uomo che ha l’immensa fortuna di averla accanto deve ringraziare il cielo per avergli donato un simile tesoro. Con sincera stima e affetto Paolo.”
Wow! Meglio rispondere.
“Paolo lei davvero mi lusinga con le sue belle parole e a dire il vero non credo neanche di meritarle. In fondo non mi conosce e le posso dire in tutta tranquillità che non mi ritengo affatto una persona splendida, sono una donna piena di fragilità e difetti. La persona che mi ha accanto se n’è accorta evidentemente, visto che giorno dopo giorno mi ha allontanata sempre di più. Credo che io e lei si possa diventare buoni amici. Stranamente anche a me sembra di conoscerla da sempre e la leggo con piacere. Non so il perché lei sia entrato nella mia vita, ma visto che vi è entrato conviene provare e vedere cosa porterà questa corrispondenza. Le auguro una buona domenica, Alice.” _ invia _
Ok stiamo a vedere cosa succederà, ora sarà meglio rientrare. Rientro in casa e mi trovo davanti ad una scena raccapricciante, Gaetano insulta violentemente Sonia, le urla parole oscene e Sonia in silenzio lo subisce. Cosa cavolo è successo in dieci minuti. Guardo Luca per cercare di capirne di più ma mi fa segno che non ne sa niente, era andato in camera a controllare i bambini e al ritorno stavano già litigando.
Decido di rompere la sequenza di insulti… “Si può sapere cosa cazzo è successo? Gaetano ti sembra il modo di rivolgerti a tua moglie e in presenza dei bambini poi?”
“Fattelo dire dalla tua amica cosa è successo, chiedile cosa ha fatto la troia, chiediglielo! Glielo dico io o lo fai tu? Bene lo faccio io! La troia qui presente ha un amante! Ci credete? Mi spacco il culo da mattina a sera per farle fare la signora, non le faccio mancare nulla e lei pensa bene di ricompensarmi con un bel paio di corna! Troia maledetta, sei solo una troia!”
Le parole di Gaetano rimbombano per tutta casa, a me è venuta la nausea. Sonia tradisce il marito, Sonia la donna perfetta, mamma perfetta, moglie perfetta e amica sincera tradisce il marito e non lo sapevo. Perché cazzo non lo sapevo? La guardo per chiederle conferma e dalla sua espressione capisco che è tutto vero. Sono a dir poco scioccata. Non so cosa dire e tanto meno cosa fare, incrocio lo sguardo di Luca e leggo nei suoi occhi il mio stesso imbarazzo così decidiamo di andare e lasciare la coppia a discutere. Portiamo anche la piccola Giorgia, meglio non assista oltre allo spettacolo.
Salutiamo, abbraccio Sonia chiedendole di stare calma e la rassicuro, lei è impassibile, sembra proprio un’altra donna.
Usciamo lasciandoci alle spalle uno scenario tragicomico, il marito che urla come un ossesso e la moglie impassibile. Sembra di vedere due mondi opposti che si scontrano.
Il pomeriggio è ancora lungo e poiché è una bella giornata decidiamo di portare i bambini al parco, così mentre loro giocano beati, dimenticando quasi subito quello che è successo solo pochi minuti prima, io e Luca discutiamo dell’accaduto. È strano ma a me viene quasi da ridere ripensando all’espressione ferita di Gaetano, un maschilista come lui che tratta le donne come esseri privi di qualsiasi forma d’intelligenza, quasi sono contenta per quello che Sonia gli ha fatto.
“Io lo sapevo, l’ho vista ieri in pieno centro, nel primo pomeriggio, era in compagnia di un uomo sulla cinquantina, entravano in un albergo e lui le cingeva la vita. Era inequivocabile la natura del loro rapporto.”
Le parole di Luca sono un violento pugno nello stomaco. Lo sapeva! Lo sapeva e non mi ha detto niente, lo sapeva e oggi come se niente fosse è andato a casa loro prendendo parte alla recita. Sono nauseata e scioccata ma cosa diavolo succede a tutti!
“Alice sei felice? Sei felice con me? Donne come te e Sonia non tradiscono per il gusto di farlo, non distruggono una famiglia se non sono certe di poter chiedere di più alla vita. Pensi di poter avere di più dalla vita Alice? Credi che riu­scirai ad amarmi nonostante tutto?”
Bene ora si spiegano le attenzioni delle ultime dodici ore! Ha paura di fare la stessa fine di Gaetano. Come prima mi scappa da ridere, solo che questa volta non riesco a trattenermi, così scoppio con una risata isterica e liberatoria, ma dura poco perché la risata lascia spazio a un pianto sommesso, mi manca il respiro, mi sembra di soffocare. Mi appoggio a una panchina e cerco di riprendere il controllo sul respiro. Luca mi abbraccia e mi stringe forte, come se mi avesse fra le braccia per la prima volta, mi accarezza i capelli e mi tranquillizza, mi dice che mi ama e che farà di tutto per non farmi andare via, ama me e i nostri figli e non rinuncerà mai a noi. Allora perché è così maledettamente distante? Perché mi sento inadeguata con lui?
“Luca, dici che ami me e i nostri figli ed io ti credo, so che dai il massimo alla nostra famiglia, tuttavia sento che non è abbastanza per te, sento che io non sono abbastanza per te. Non devi essere per forza felice con me, io preferisco perderti piuttosto che averti a metà, riesci a capirmi?”
Mi pento subito delle mie parole ma ormai sono uscite incontrollabili e cariche di dolore. Lui mi guarda e mi giura che non ci sarà mai nessun’altra, che io sono l’unica donna della sua vita e per sempre sarà così.
Come al solito devia il discorso in modo plateale ed io sono stanca di tirare pugni ad un muro di gomma. Lascio stare, è quello che mi riesce meglio già da qualche tempo.
Arrivano i bambini, affamati, così decidiamo di andare in un bar e fare merenda. Dopo io riporterò Giorgia da Sonia e Luca rientrerà a casa con i bambini. Così prendo la macchina e mi dirigo a casa di Sonia. Durante tutto il tragitto ripenso a quello che è successo nelle ultime ventiquattro ore, mi sembra tutto talmente assurdo, i messaggi con Paolo, il tradimento di Sonia e le paure di Luca, un vero casotto. Arrivo da Sonia, per fortuna è sola, porto Giorgia in camera e le metto un dvd, lei è sul divano che sorseggia una tisana, sembra in estasi. Mi sembra talmente diversa dalla Sonia che conosco da una vita, da quando ci conoscemmo all’Università, entrambe iscritte alla facoltà di architettura, quante avventure, quante cazzate e ora faccio fatica a riconoscere la mia migliore amica, la “mia persona”. Fu lei a presentarmi Luca, amico del suo fidanzato Gaetano, che fortuna pensammo allora, noi amiche per la pelle e i nostri compagni amici pure loro, col senno di poi, altro che fortuna, due coppie infelici, ecco cosa siamo!
Mi siedo accanto a lei e le chiedo se ha voglia di raccontarmi tutto. Lei inizia a parlare come se fosse attraversata da un’esperienza extracorporea, come se stesse raccontando di qualcuno a lei lontano. Mi dice che ha conosciuto Daniele ad una mostra fotografica, che si sono incontrati per caso qualche giorno dopo in banca e mentre aspettavano il loro turno hanno iniziato a chiacchierare, poi le telefonate e infine gli incontri in albergo. Agente di commercio, separato con due figlie grandi, cinquantadue anni.
Questo è tutto? Sintesi piuttosto deludente! Così la incalzo chiedendo di raccontarmi come è nato il sentimento.
“Ali, all’inizio per me era solo un’amicizia, una particolare amicizia. Parlare con lui era stimolante e gratificante, mi affascinava tutto di lui, il suo modo di esprimersi, i suoi modi gentili, persino il modo in cui gesticolava con le mani mi lasciava senza fiato. Parlavamo sempre di più e sempre di cose più intime. Lui mi raccontava della sua separazione e del disagio che gli aveva causato ed io gli raccontavo del mio matrimonio sterile, privo di stimoli. Dopo quasi un mese di telefonate e incontri falsamente fortuiti decidemmo di andare oltre, così ci siamo incontrati in un albergo del centro. Per la prima volta dopo quasi quindici anni stavo per fare l’amore con un uomo che non era Gaetano, eppure mi sentivo serena, mi sentivo felice come se stessi per farlo per la prima volta. Lui mi ha presa con tutta la dolcezza che una donna possa desiderare e allo stesso tempo con una passione travolgente; Ali, per la prima volta in vita mia ho fatto l’amore con ogni parte del mio corpo. Mai mi ero sentita amata così. Ci siamo amati senza riserve. Da quel momento ho capito che Gaetano era il mio passato e Daniele il mio futuro, più i giorni passavano e più non potevo fare a meno della sua presenza; al contrario quella di Gaetano, che mi lasciava completamente indifferente.”
Cazzo che storia, altro che film o romanzi, questo ti toglie il fiato! Non riesco a non essere felice per la mia amica, sono felice perché ha avuto il coraggio di rischiare e mettersi in gioco, sono felice perché in fondo so che con Gaetano non è mai stata veramente felice. Era uno di quei rapporti che ti trascini dietro per abitudine. Unico dubbio l’età, così le chiedo se per lei l’età di Daniele non rappresenta un problema e lei risponde che l’età è uno dei lati di Daniele che l’ha fatta innamorare.
Mi rendo conto che è tardissimo così saluto la mia amica abbracciandola con tutta la forza che ho e vado via.
Mentre sono in macchina, ascolto i Coldplay e senza rendermene conto piango, cazzo in meno di ventiquattro ore è la terza volta e questo non mi piace. Accosto e spengo l’auto, prendo il cellulare e apro fb, nuovo messaggio da Paolo Parisi, leggo d’un fiato,
“Alice il suo messaggio mi ha allo stesso tempo confuso e reso felice. Confuso perché da quello che ho potuto capire, è sposata e non è felice, nelle sue parole ho avvertito una sofferenza che mi ha profondamente colpito. Non capisco come la persona che ha accanto l’abbia potuta allontanare. Allo stesso tempo sapere che lei prova la mia stessa sensazione e che ha intenzione di voler continuare la nostra corrispondenza mi ha reso profondamente felice. Sa, anch’io sono sposato e anche mia moglie ha eretto un muro tra noi. Viviamo la nostra vita come delle anonime macchine private di ogni qualsiasi forma di entusiasmo sentimentale, le auguro di ritrovare la strada per riavvicinarsi a suo marito e di essere felice, glielo auguro davvero con tutto il cuore e sappia che ogni volta che avrà bisogno di parlare io ci sarò.”
Questo messaggio mi dà il colpo di grazia! Se uno sconosciuto con due parole ha capito tutto questo le possibilità sono due, o quest’uomo mi legge dentro o la mia infelicità è visibile come una trave di cemento piazzata in mezzo agli alberi.
Rimetto in moto e vado a casa.


[continua]


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