A difesa della persona e della Terra

di

Emanuele Ratti


Emanuele Ratti - A difesa della persona e della Terra
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 32 - Euro 7,00
ISBN 978-88-6587-7173

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In copertina: fotografia dell’autore


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’opera è finalista nel concorso letterario Jacques Prévert 2016


Emanuele Ratti con questo terzo libro di poesie continua un percorso non casuale, dopo “Storie di uomini e vicende d’Italia” e “Nella luce tenue della Fede”. Nella raccolta, l’Autore parla della lotta che l’individuo affronta ogni giorno con sofferenza, sacrifici e dignità per sopravvivere, destino inevitabile dell’uomo, e indica diverse situazioni in cui il lavoratore subisce spesso l’azione dei capiufficio e dei dirigenti, nota come ‘mobbing’.
Tocca anche i problemi connessi alla condizione della donna, al pendolarismo dei lavoratori, alla sicurezza degli ambienti di lavoro e del bisogno di futuro delle generazioni e rivolge ai figli l’invito di cimentarsi nello studio e nei doveri scolastici per confrontarsi, preparati, attorno ai grandi tavoli del lavoro.
L’autore sostiene con forza la necessità di tutelare la Terra e l’ambiente che sono compromessi dalle attività degli uomini, non sempre legate alla produzione o alla ricerca del cibo, come la mattanza nelle isole Far Oer.
Il messaggio proposto: dobbiamo impegnarci per la difesa della Persona e della Terra come affidatoci dalla Costituzione italiana, dalla Carta delle Nazione Unite e dai Trattati della Comunità Europea.


A difesa della persona e della Terra


L’alba

Infinite miriadi d’oro
scheggiano la superficie del mare,
splendidi cortigiani e nunzi
del lucente astro pellegrino.
L’onda, sospinta dal vento
in creste esuberanti,
si perde con lungo fragore
sugli scogli corrosi dal sale,
ad essa risuona,
greve e stridulo,
il verso del gabbiano
che inizia la caccia.


Fatica e dignità

Ammicca e beccheggia
il lume d’una lanterna
nell’avvolgente mantello
dell’oscurità della notte.

Soffia il libeccio dal mare
e intreccia ai rami contorti
e tremolanti degli ulivi
il vociare dei pescatori.

E s’attarda tra le terrazze,
fecondi lembi di terra
retti da pietre e sudore
e laceranti il declivio.

Agli instancabili fiati
che percorrono lo spazio,
gli alberi s’oppongono,
determinati nel vivere.

Continuano quei dialoghi
di miseria e di sofferenza
che affliggono la costa,
nella nuova luce dell’alba.

Nell’inquieto e indomito mare,
guizza il merlano in banchi
e i pescatori spronano la barca
con fatica e dignità d’opera.


La Corte Grande

L’immensità del cortile
è interrotta da fremiti:
uomini forti con le forche
prendono i fasci di grano
dal grande covone biondo
e li gettano nelle grandi fauci.
Sussulta la trebbiatrice,
ruotano gli ingranaggi
e inviano i chicchi nel sacco,
il nastro e la benna premono
la paglia in compatte balle,
legate con il filo di ferro,
Dall’androne entra un carro
al traino d’un cavallo,
condotto dal contadino
con convinzione e vigore;
il carico copre le sbarre
ed è fissato con funi e pali.
Le ruote cerchiate di ferro
ondeggiano nei supporti
e rumoreggiano meste
sull’acciottolato del cortile.
Le pulegge e la pula fanno
d’oro le polveri soffocanti.
Le donne porgono i fiaschi
ai mariti che sorseggiano
il vino di paga e di piacere,
con ingordigia e un sorriso.
Le giovani si avvicinano
al loro ragazzo con la tazza
dell’acqua fresca di fontana
e sognano una vita d’amore.


Produrre

Il fuoco del forno tramuta
in mattonella l’impasto,
creta e calcio pressati,
e vetrifica lo smalto
coprente le piastrelle.
Nell’uso equilibrato
delle risorse naturali,
l’uomo deve produrre
ciò che è essenziale
all’umanità per vivere.
Il mercato offra merci
a prezzi che comprendano
i costi per salvaguardare
la potabilità dell’acqua
e la salubrità dell’aria.
Non si tolgano al mondo
le fonti, i fiumi e l’alito;
si eviti l’inquinamento
e non si renda l’atmosfera
un contenitore delle polveri.
Non c’è futuro per la Terra
e per le generazioni d’oggi,
se nulla è l’intesa globale;
s’avranno città fumose
e conche maleodoranti.
Tutti quanti si impegnino
affinché la vita prosegua
e, per essa, permettano
la continuità del mondo,
con cura, rispetto e amore.


Arabella*

Da diversi giorni
la ragazza è scomparsa;
a lui è piaciuta subito,
come gli apparve un dì,
sorridente e abbronzata
con un vestito giallo
ai bordi di quella strada
di grande traffico.

L’ha rivista poi altre volte,
al solito posto, notando
sempre il sorriso reciproco
che li ha tenuti distanti.
Da giorni non la vede
negli spiazzi soleggiati
della strada provinciale;
deve essere andata via.

Lui non sa, però si augura
che la ragazza, ovunque sia,
conservi quel sorriso,
possa fare nella vita
le scelte più opportune
e abbia, sopra ogni cosa,
un’esistenza felice
come diritto assoluto.


[continua]


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