Ad Aldo il mio immenso amore

di

Eva Amore


Eva Amore  - Ad Aldo il mio immenso amore
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 76 - Euro 8,20
ISBN 978-88-6587-8057

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In copertina: «Couple in love» © pressmaster – Fotolia.com


L’amore non è mai qualcosa di comprensibile, di definibile e spiegabile in maniera scientifica e, forse a maggior ragione, quello che attrae e lega due creature umane. Ma è una gioia immensa che ti fa volare oltre lo spazio e il tempo, è il succo stesso della vita. Se non è corrisposto, poi si scatena il dramma e le cose, ogni respiro, possono apparire senza senso, il buio è dilagante. Trovo in Aldo sensibilità e comprensione, nel cammino verso la bellezza, verso l’amore e la speranza del tutto universale. Così, con questa apertura, palpita l’amore molto più intimo tra di noi.
Facciamo l’amore molto spesso e a lungo appagandoci al di là di ogni pudore che è uno dei principali nemici dell’amore.
Bisognerebbe che il mondo avesse il sacro pudore di non uccidere, di non imbrogliare o rubare, di non divulgare come divertimento, orrore e criminalità, di non uccidere la libertà e la sessualità.
Un grande augurio alle persone innamorate.

Eva Amore


Prefazione

Questo mio libro di poesie è dedicato completamente ad Aldo, l’uomo di cui sono pazzamente innamorata sin da bambina.
Eravamo vicini di casa e ho cominciato a giocare con lui, il tutto per lunghi anni. Aldo poi è andato ad abitare altrove e ci siamo persi di vista. Ma io, nel fiorire adolescente verso il mio sbocciare di ragazza, pensavo sempre a lui e ricordavo i nostri primi bacetti giocanti bambini.
Aldo… Aldo… Aldo… ripetevo masturbandomi e questo suo meraviglioso nome, bastava ad eccitarmi, a farmi sentire femmina, ragazzina innamorata.
Forse l’ho dimenticato, ho avuto altri ragazzi. Ero e sono molto calda e appassionata; ma anche molto dolce, sensibile e romantica: una poesia vivente.
Ho avuto anche rapporti e amori con uomini più anziani, tra i quali anche uomini sposati. Ho avuto avventure lievi e passeggere, specialmente nei miei viaggi. Sono sempre stata una ragazza, una donna, molto libera e disinibita, libera da schemi.
A volte, disillusa, mi sono anche prostituita all’agiatezza, alla ricchezza di qualche uomo. Ma ne sono sempre uscita, perché io amo e quando m’innamoro do tutta me stessa all’amato. Molti maschi, sono insensibili alla bellezza, alla poesia, ad un ideale che non sia solo arrivista e materialista. Altri, o gli stessi, sono molto egoisti a letto, lasciano molto a desiderare e non sanno dar piacere ad una donna.
Ho ritrovato per fortuna Aldo e in lui l’uomo giusto per un sacro connubio tra corpo, mente e spirito. L’amore che non si ferma al terreno, ma che si eleva oltre il tempo e lo spazio sino al Divino e così diventa, io credo, preghiera (e per questo non è indispensabile l’elargizione di alcuna benedizione o chiesa).

Eva Amore


Ad Aldo il mio immenso amore


Ad Aldo il mio immenso amore


Ad Aldo

Disceso dall’estremo
anelito del tempo,
in una sera di festa
mi sei apparso
e tutti gli altri astri
della mascolinità
si sono spenti:
solo tu sei brillato
nel mio cielo.
I fiori del giardino
del mio cuore sono sbocciati
in mille diademi di colori
e gli usignoli della mia anima
hanno cantato
tutte le canzoni dell’amore.
I pianeti hanno disegnato orbite
attorno alla tua virilità
e la divina arpa del mistero,
ha suonato un concerto
all’infinito.


Se prego Aldo

Se prego Aldo
lo faccio solo per te:
perché non si dissolva
la corona dei tuoi fiori,
perché non sia sfregiato
l’astro tuo maschile.
Imploro luce
sui tuoi passi in seno al buio
della società caotica.
Supplico la tua pace,
il tuo amore,
tra le selve oscure,
delle gramigne della storia.
Offro orazioni
perché, tra le tristezze
brulicanti,
tu risplenda sempre
nel sorriso della gioia.


Sei meraviglioso Aldo

Sei meraviglioso Aldo,
sei meraviglioso.
Hai diademi di luna
tra i tuoi capelli,
arcobaleni di sole
sul tuo viso.
I tuoi occhi
hanno la luce di mille stelle
e la tua bocca
tutti i sorrisi dei pianeti.
Sei stupendo Aldo, sei stupendo.
La tua virilità
immensa e doviziosa
penetra nei miei infiniti,
illibati, intimi e celati
recessi più reconditi
della mia femminilità accesa.
E io, Eva, sono tua,
tutta pazzamente solo tua,
oltre ogni limite
del tempo e dello spazio.


Aldo mio stupendo amore

Ora, che nell’incanto
mi sei apparso,
il mio amore per te Aldo
s’innalza e si estende
oltre ogni limite
di pensiero e spazio.
Da tempo immemore,
ti avevo cercato invano,
tra i più splendidi maschi
comparsi sulla Terra.
Con l’astronave dei sogni,
avevo esplorato
milioni di mondi sconosciuti;
ma nessun maschile astro
brillava del tuo unico
immenso infinito fulgore.


Aldo Amore

Aldo, Amore, chissà dove sei,
che cosa hai fatto e ancora farai
in questa a me nascosta
passeggiata del tuo giorno!
Mi auguro caro che la luce del Re Sole
sbocci in te i più smaglianti sorrisi
della Terra.
Amore, auspico che da te i più funebri
frastuoni fuggano lontano.
Spero tanto, caro, che nessuna
freccia avvelenata ti colpisca
il corpo o l’anima.
Amore, desidero, o sì… sì,
che ogni tuo piccolo respiro
ogni tua minuscola cellula di vita,
godano della più grande gioia e squisitezza.
Aldo, sola delizia del mio cuore,
spero che i tuoi sogni
con me veleggino soavi
verso il nostro infinito amplesso
nella comune patria celeste.


La mia notte con Aldo

È la notte dei sospiri per Aldo
dopo la sera passata con lui
nello zibaldone sfrenato di festa.
I sogni impazziti danzano
al suono della cetra nel vento.
Le cavalle dei desideri galoppano
verso una terra di tesori nascosti,
un mare di beatitudine.
L’atmosfera d’infinito si colma
e, nel giardino dell’incanto,
fiorisce il silenzio dell’anima
di poesie e canti d’amore.
Le stelle a miriadi brillano
trasfigurando le ombre del tempo.
La luna d’oro rifulge
grandiosa messaggera romantica,
mentre io, nell’illusione da favola,
avvinta alla sua scultura celeste,
mi abbandono
ad un amplesso divino.


Pensando a te, Aldo

Pensando a te caro
mi danza il cuore
e la poesia vola nel cielo
scoprendo milioni di stelle
brillanti di stupore.
Il mio canto si espande
tra tutti i giardini della terra
e li innaffia di bellezza e candore.
La mia anima germina
tra foreste di ulivo,piogge di sole,
petali di luna.
Il mio pensiero percorre
sentieri di sogno,
oasi di fiorito incanto,
fiumi di profonda speranza.
Sei tu amore
l’aquila del mio volo
verso l’amplesso universale
della gioia.


Ricordi d’infanzia

Ricordi Aldo
quando i nostri casolari
combaciavano
e noi, minuscoli fiorellini
sbocciati dai semi puri del tempo,
facevamo insieme
le nostre prime capriole
della vita?
Ricordi caro amore
quando intarsiando minuscoli legnetti
costruivamo le fattorie
del nostro futuro?
In te, già sbuffava imperioso il toro;
in me, la placida ancora casta mucca,
senza alcun pudore si donava.
In te, il destriero
dei sensi galoppava;
io, tua cavalla doma,
solo a te mi abbandonavo.
La pecorella del mio cuore
già belava
nutrendosi di te,
mio fantastico montone!
Io, Eva e te Aldo,
nella nostra incantata aurora,
protetti da un muro
d’innocenza e solitudine
per la prima volta giocavamo
nell’Eden meraviglioso dell’Amore.


Sono impazzita

Sono impazzita,
pensando a te amore mio,
sono impazzita.
Vago cieca tra le cose
deponendole
in luoghi sconosciuti.
Dimentico i preziosi gioielli
della vita in siti diversi
per le vie della Terra.
Mi offro in olocausto
tutta a te,
mio signore della vita!
Pensando a te caro
volo nell’arcobaleno
di ogni primordiale incanto,
semino chicchi di stelle,
germino meraviglie
di pianeti misteriosi,
m’immergo in oceani di gioia.
Sognando te Aldo,
percorro paradisi di poesia,
suono musiche
di gloria celestiale,
dipingo paesaggi
d’infinite aurore,
sboccio gli amplessi
più divini.


Per Aldo

Per Aldo la luminosa aurora
che sboccia da ogni stella dell’universo,
l’armoniosa danza delle galassie
in viaggio verso il mistero.
Per lui, le distese multiformi
della bellezza.,
i fascinosi incanti della natura,
tutti i diademi fioriti della terra.
Per Aldo, i profondi segreti
dei pianeti,
Le virtuose vette del silenzio,
l’immenso iride del tempo.
Per lui, i giorni più azzurri
di ogni era,
i gigli sfilanti del candore,
le feconde colombe dell’amore.
Per Aldo, i puri fiumi
della speranza,
i canti dei cherubini della gioia,
i voli di beatitudine infinita.
Solo per lui, tutte le stagioni
delle mie canzoni,
i sussurri delle poesie in riva ai sogni,
le preghiere e i baci
del mio Eden ritrovato.


Io Eva, e Aldo

Io, Eva, a detta di tante amiche
sono una dolce bambina pura;
una romantica splendida donna
che gusta tutte le cose belle,
i più fantastici paesaggi del creato.
Aldo, era l’uomo dei miei sogni,
che, nel sommo gaudio, si sono avverati.
In un umile semplice nido
con lui vivo, sua sublime prigioniera,
sua stupenda padrona.
Un giorno come mai succedeva,
oberato da un lavoro lontano,
per qualche tempo, col corpo,
Aldo si assentò.
Io mi sono sentita femmina ghermita
da una immensa solitudine
e, in ogni attimo,
in ogni respiro di tempo,
sospiravo e gemevo invocando Aldo
il mio unico maschio, l’adorato.
Un giorno di speciale desiderio
sul letto dell’amore nuda mi sdraiai.
In un deliquio dolce e profondo del cuore,
cominciai ad assaporare
quel maschile meraviglioso nome.
Aldo… Aldo… Aldo… Aldo… Aldo…
Aldo… Aldo… Aldo… Aldo… Aldo.
Aldo… sono Eva la tua bambina.
Aldo… sono Eva la tua ragazza.
Aldo… sono Eva la tua fidanzata.
Aldo… sono Eva la tua compagna.
Aldo… sono Eva la tua donna.
Aldo… sono Eva la tua innamorata.
Aldo… sono Eva la tua femmina.
Aldo, Aldo, sono tua, tua, tua,
pazzamente e infinitamente tua.
Aldo, Aldo, tu sei mio, mio mio.
Pazzamente e infinitamente mio.
Il volo sì stupendo del corpo e dell’anima,
verso la Divinità s’innalzava.
Tutta spasimante in un meraviglioso
erotico amplesso,
al di là di ogni falso pudore,
tutta mi offrivo
al mio audace stallone romantico.
Mi sentivo da Aldo abbracciata
oltre ogni limite umano.
Mi sentivo da Aldo accarezzata
come l’aurora imperiale delle stelle.
Mi sentivo da Aldo penetrata,
come tutte le creature
dello spazio e del tempo,
dall’infinita beatitudine futura.
Mi sentivo da Aldo posseduta,
come la primordiale materia,
è stata posseduta dalla vita.
Mentre Aldo con tutta l’onnipotenza
della sua mascolinità
quasi divina
mi faceva sua,
anch’io, docile, vibrante e sottomessa
femmina, lo facevo mio,
elargendo, sospinta dalla Divina Madre
alla sua sessualità quasi ultraterrena,
un diluvio di piacere e di beatitudine.
Nel frattempo,
tutto il mio corpo e l’anima
all’unisono si espandevano
in supremi orgasmi universali
che solo per tuo merito Aldo,
la Divina Madre
mi poteva regalare.


Questa è una cosa accadutami. La psicologa ha detto che era la prova tangibile che i Tantra indiani avevano ragione. La sessualità emana una grandissima forza. “Oh Eva – mi ha detto – lei è stata fortunatissima. Forse, può capitare una volta sola nella vita e veramente amando. Qui in Occidente – ha aggiunto la dottoressa Frigo – non siamo abituati a far l’amore innalzandoci verso la Divinità.”
(Che orrore la chiesa che ha visto sempre nel sesso il peccato).


Tu Aldo

Tu amore
sei una fontana
che zampilla gioia
e irrori beatitudine
nella mia anima arsa
dai dolori del tempo.
Sei un fiore che sboccia
in ogni punto della terra
ed espandi ovunque
il tuo profumo
di maschia bellezza.
Sei la stella che più brilla
nelle galassie intere
e inondi di luce
le profondità del cosmo.
Amore, Amore!
Candida aurora di ogni giorno,
luna della mia sognante notte,
sacramento,
del mio vagare pellegrino.


Un solo Aldo per me

Milioni di Aldo,
in un arcobaleno
di mascolinità e d’amore,
con gratuità elargiscono
alle loro magnifiche
molto femmine compagne
orgasmi fantastici a miriadi.
Ma, pur potendo usufruire
nei secoli dei secoli
di una favolosa scelta,
io, Eva, sarò soltanto tua;
come sin dai primi vagiti
del mio tempo,
Aldo mio adorato,
pazzamente lo sono stata.
Solo in te, con te e per te,
posso tutta libera librarmi
dall’immanente oasi romantica
verso il trascendente
degli amanti.


Io Monica Bellucci per te

C’è una Monica
che in un’iride di splendore
appare sui teleschermi della terra.
C’è una Monica,
bella come la luna e il sole
che i suoi raggi d’incanto
espande sul pianeta.
C’è una Monica,
misteriosa come il cosmo,
affascinante come un oceano
di stelle.
Porta la corona d’oro del successo,
un’immensa miniera di ricchezza.
Aldo, Aldo, mio tesoro!
Per qualche tempo
Monica Bellucci vorrei essere,
espandendo tutta e solo per te
la femminilità
immensa e ardente.
Così ancora più beatamente
mi sentirei posseduta e invasa
dalla tua virilità
dell’eternità presente.


Parti insieme a me Aldo

Ricolma il mappamondo dei tuoi sogni
dischiudi gli occhi ai tuoi desideri
e parti per il globo insieme a me, amore.
Passeggeremo tra le onde di luna
dei deserti,
tra le verdi e paglierine savane
dell’Asia, dell’Africa
e dell’America Latina.
C’immergeremo in foreste
di flora e fauna
esultanti di vita, di mistero.
Dalle ridenti colline di smeraldo,
saliremo sulle pure vette
che si stagliano nel cielo.
Ci baceremo su mari
calmi e tempestosi,
c’inebrieremo di carezze
sui tranquilli laghi,
scopriremo gli incanti della terra
uniti in una geografia di passione.
Diventeremo fratelli di tutte le creature
nell’armonia di un canto
di pace universale.
Saremo dei cherubini di bellezza,
d’amore, di fede e di speranza,
per amplessi soprannaturali.


Vorrei amore

Vorrei Aldo stringerti tra le braccia
sentire il palpitare
della tua carne accesa.
Desidero baciare
la tua bocca di corallo,
essere sempre tutta tua,
tuffarmi nell’immenso mare
della tua mascolinità,
della tua vita verso di me protesa.
Vorrei innaffiarti con la rugiada
dei miei sussurri,
farti volare nelle mie aurore
di più ardenti fantasie.
Accompagnata dai violini del vento,
cantarti le canzoni dell’universo.
Anelo librarmi verso l’estasi
nel tempo,
con te volare
nel cielo limpido della preghiera.
Scoprire il mistero della luce,
nell’intimo gioioso e triste
percorso umano.
Vorrei deporre sulle corolle
del tuo puro Eden
tutti i miei petali d’incanto,
colmare la tua virile leggiadria
con diademi stupiti di poesia.
Desidero fondermi
con te oltre il tramonto,
nell’eterno giorno della vita;
godere a te avvinta la Beatitudine
della suprema essenza del Divino.


Danza Aldo

Balla ancora amore,
come luminoso di bellezza
con me ballavi
e con ardore mi baciavi
in quella serata magica.
Balla negli antri sepolcrali
della storia,
nei tuguri bui
brulicanti di miseria,
tra i fasti cosparsi di tristezza.
Volteggia come verace uomo
tra i fiumi straripanti di dolori,
le macabre odissee degli umani,
le sterili foreste artificiali.
Effonditi come baluardo sacro,
tra i lupi che divorano gli agnelli,
le fatue chimere universali,
le meste sfilate della morte.
Impazza e impera
tra i pascoli fecondi di speranza,
le gemme fiorite della Dea,
le fonti zampillanti la purezza.
Sorridi e danza Aldo,
tra l’iride che sboccia
ad ogni aurora,
i topazi accesi delle stelle,
i cherubini che cantano di gioia.


Vedo in ogni uomo te

Ci sei solo tu amore,
ci sei solo tu
come virile figura
che si profila
all’orizzonte dei miei sogni.
Ma, tra i maschi
che percorrono il mio giorno,
io ti cerco invano.
E allora vorrei che ogni uomo,
ogni figlio del bramoso,
portentoso Adamo,
come per Divina magia,
si trasformasse in te
e che tu Aldo mi amassi
alla follia.
Potrei così contemplare
in ogni istante,
il tuo maschile vigoroso incanto,
saziarmi di baci, di carezze,
delle più formidabili
sessuali tue prodezze.
Oh se in ogni video,
su ogni teleschermo imperassi tu
mio sovrano della vita!
Io, non avrei altro mirare
nelle mie stagnanti sere,
nelle giornaliere mie sedute.
Se, nel manto acceso della notte
brillassi tu,
mio stupendo astro messaggero!
Le ali dell’angelo io prenderei
e nel trasfigurato tempo
ti raggiungerei.


Da quando ti ho incontrato

Da quando nel fitto stuolo
della gente in festa
il mio vagante sguardo
ti ha scorto e incontrato
nel tuo prediletto arcobaleno
di virile bellezza;
la mia vita ha mutato il suo cammino
e segue passo a passo te,
mio concubino dell’esistere,
mio stupendo stallone.
Da quando ho sentito
la tua maschile voce
seminare il silenzio
di sensuale tenerezza,
vorrei fermare
ogni turbine di vento
che ti porta via dai miei sogni.
Dirimere ogni nebbia,
ogni trappola nel tempo
che t’impedisce di correre
verso l’Eva mia romantica
in sessuale, fremente attesa.
Tra i cataclismi della storia,
le impervie vette da scalare,
vorrei sulle tue ali d’aquila
sicura e abbandonata
essere accolta e amata.
Vorrei che ogni deserto
per noi fiorisse tutto di gioia.
Vorrei Aldo tu fossi tutto mio
e io caro essere sempre tutta tua,
in ogni essenza,
in ogni invisibile bagliore
di me stessa.


Il tuo diamante di purezza

Splende nell’astro Divino
il tuo diamante di bellezza,
la tua virilità splendida,
a me totalmente offerta.
Io, Eva, misera figlia
della Grande Madre,
mi sento indegna di te Aldo,
della tua sacra purezza a me donata.
Mi sono spesso prostituita caro
ai fraudolenti tesori
che il tempo muta in polvere.
Bella, vanitosa e corteggiata,
mi son distesa nei talami nascosti
dei ricchi e potenti della terra,
inebriata di lusso e di ricchezza,
solo per questo posseduta e amata.
Ma se tu Aldo, nel tuo immenso
vitale amore mi perdoni,
m’innalzerò con te nell’infinito,
nel tuo amplesso di gioia impazzirò.


I tuoi baci Aldo

Sei ritornato Aldo, sei ritornato.
Mio immenso pianeta amoroso,
sei ritornato.
Le mie labbra, la mia bocca,
tumide, irrorate dal desiderio,
in ogni istante della giornata
pazze d’amore ti hanno bramato.
Sento i soavi battiti del tuo cuore,
i sussurri adoranti della tua voce,
vedo il dipinto lieto del tuo sorriso.
Il tuo respiro ansante e puro,
come l’ape col fiore è su di me.
Le tue labbra aderiscono alle mie,
la mia boccuccia a poco, a poco,
tutta vogliosa si spalanca.
Sento la mia dolce
saliva femminile,
pazzamente inondata
dall’impetuoso torrente tuo maschile.
Sento la tua lingua saporita
nuotare dominante sulla mia.
Mi sento tutta posseduta
dai tuoi voraci e profondi baci;
ma anch’io come farfalla tenera,
ti cerco spasimando tremula.
Sono tesoro sempre tua,
ma anche tu Aldo sei tutto mio.


Se tu vorrai

Se tu vorrai Aldo,
se tu vorrai,
faremo l’amore
tra l’incanto delle stelle
e la luna come bionda fata
c’illuminerà
di romantica passione.
Se vorrai Caro,
se vorrai,
ci stenderemo su un tappeto
di speranza
e i fiori sbocceranno
tra i nostri stupiti
palpiti di sogno.
Se vorrai Tesoro,
se vorrai,
faremo l’amore
in una foresta tropicale
e flora e fauna
a noi s’inchineranno
danzando al suono del mistero.


In ogni istante tu amore

Aldo, mio solo universale amore,
ogni attimo, ogni invisibile
impercettibile scorrere del tempo,
sempre più io sono tua
e così sarà, sarà in ogni alito di vita
Re della Galassia e del mio cuore.
Fossi pure invasa
da tutte le lacrime di sangue
che l’uomo ha sparso a fiumi sulla Terra,
il tuo essere che per me sempre si espande,
il sentirmi Regina delle stelle
basterà a placare il mio tormento.
Col sorriso della Grande Madre,
la mia anima danzerà di gioia.
Aldo, meraviglioso amore,
medico di ogni mia ferita,
inviato quasi divino guaritore
di ogni mia letale malattia!
Il tempo non riuscirà mai a dissolverci.
Nella gaudiosa eternità vivremo insieme
e, con la sublime Divinità,
all’infinito noi ci adoreremo.


Il mio desiderio di far l’amore

Nel cuore vivo cangiante
e misterioso della notte
affollata di erotici sogni
appassionati,
ebbra di desiderio
di te, solo di te, Aldo,
mio agognato!
Mi sono risvegliata.
Coi miei fragranti, delicati ansimi
di femmina in calore,
caro amore ti ho destato
dal breve letargo dei tuoi sensi.
Tu, stupefatto mi hai guardata
lesinandomi i baci e le carezze,
facendomi impazzire nell’attesa.
Poi, come leone ruggente ed affamato,
all’improvviso sei balzato su di me,
tua suadente e prelibata preda,
e con sacra voluttà mi hai divorata.
Uccidendo ogni parvenza di pudore,
mi hai del tutto preparata.
Mi hai presa, penetrata e posseduta
con quella violenza “pura e mascolina”
dalla mia femminilità così ambita.
Mi hai gridato che sono la tua vacca,
la più troia, una gran baldracca,
la più splendida puttana della Terra.
Quell’aspro molto soave suono,
ha moltiplicato il mio piacere
e, nel mezzo del luminoso buio,
i miei orgasmi sono zampillati.
Oh tesoro, anche tu molto hai goduto.
Aldo, la notte
è troppo piccola per noi.
La tua Eva, vuole far l’amore anche di giorno.


Nella stagione del mio canto

Vieni nella stagione
del mio canto Aldo.
Ti canterò tutte le canzoni
che ho imparato nei miei viaggi
tra la musica del tempo.
La mia voce
si espanderà nell’aria
più forte della morte.
La melodia d’amore
percorrerà la Terra
e sarà fecondo seme
di giustizia e di speranza.
S’innalzerà il mio canto
verso l’aurora delle stelle.
I pianeti danzeranno
nell’Eden della Divinità.
L’universo intero canterà
con me di gioia
e anche tu amore mio
al mio canto ti unirai.


Vieni Aldo con la primavera

Lascia la morbida tana recondita
in cui ti stendevi
nel letargo invernale,
lascia l’alta marea di doveri
che allagano la spiaggia dei sogni,
ed esci con me Aldo
incontro alla primavera.
Danzeremo come libellule
nel vento,
nella placida atmosfera della gioia,
la distesa celeste ebbra di luce
darà voli d’infinito ai nostri cuori.
Ci poseremo sulla natura in festa,
tra la speranza vestita di smeraldo.
Le gemme fiorite dei giardini
come perle il nostro cammino orneranno.
Ci vestiremo di fiori di bellezza,
dell’iride che ammanta questo Creato.
Berremo alla fontana dell’esistere
il puro nettare che dà senso
ai nostri baci, al nostro sguardo.
Gli usignoli in coro canteranno
una canzone tutta per noi d’amore
e, tra le fronde sorprese dall’incanto,
filtreranno i raggi del re sole.


Io poetessa e Aldo

Io, Eva, suono l’arpa incantata
della mia fantasia invasa
dalle meraviglie del tempo
e Aldo contempla
nel soave stupore
variopinti sorrisi
di aurore radiose
paradisi sbocciati
dal seme del sole.
Io nuoto disperata e ferita
nei fiumi di sangue
dei dolori nel mondo
e Aldo irrora di lacrime amare
tutta la storia crocifissa e malata.
Io canto con la voce del cuore
inni di gioia ai diademi dell’amore.
Aldo, di letizia danza
e, con la luna dell’anima,
anche le tenebre abbraccia.
Io m’immergo negli abissi letali
dell’abominio dei vizi,
nei mali infernali
e Aldo offre all’Onnipotente Signora
fiori del suo campo, preziose orazioni.
Io mi libro oltre il muro del secolo
nei sublimi misteri
delle speranze divine
e Aldo con me vola
in un’estasi di sogno
verso le infinite
galassie del cielo.


Incanti d’amore

Noi cogliamo, Aldo, sul prato dell’amore
fiori stupiti di poesia
e il nostro cuore canta
dolci e pure melodie
nel brillare della stella.
I nostri baci vestono,
scandiscono ogni attimo,
di letizia innamorata.
I nostri amplessi nutrono
di divinità e incanto
i poeti e le poetesse della Terra.
Il nostro viso sorride
ai pargoli e sognanti
che spargono nel mondo
primavere di speranza.
I nostri occhi piangono
sulle sfingi orribili
dominanti gli abissi della storia.
Sugli innocenti passeri/e
col volo sbriciolato
dalle bombe dell’assurdo.
Oltre il nulla della notte
la nostra anima risplende
come sorgente della luce,
come aurora delle stelle.


Per te solo per te Aldo

Se mi venisse solo un sorriso
nel mio andare verso la felicità,
a te Aldo caro lo donerei.
Oh ma solo il tuo ricordo,
la speranza non fatua di averti mio,
lo dipinge sempre sul mio viso!
Se dai tuoi occhi di mandorlo fiorito
una lacrima di dolore
scendesse ad oscurarti
un attimo il tempo.
Io, Eva, la prenderei
e nel vento dell’alba l’espanderei
affinché come meraviglioso seme,
guidato dalla Grande Madre,
possa raggiungerti Aldo
e far nascere in te
infiniti giardini della gioia.
Nel sole incantato dell’estate,
tra l’acqua pura del ruscello,
la tua presenza si eleva
a dissipare le nubi del mio cielo.
Aldo, infinito mio tesoro!
Ho bisogno di essere
splendidamente tua
per far maturare
il mio grano femminile.


Seguimi Aldo

Lascia amore
i sacri templi del mondo,
i turbinosi galoppi
tra gli stolti affanni;
lascia la pietra del cuore,
i disperati singhiozzi,
le tombe dell’io:
vieni con me a volare
nel cielo della poesia.
Planeremo su giardini di stupore
per la festa del Divino nel Creato,
sorrideremo nell’incanto delle stelle,
tra i silenzi e le armonie universali.
Con le arpe e i violini dell’amore,
navigheremo verso le isole dei sogni,
se tempeste di dolore infurieranno,
arcobaleni di speranza appariranno.
Dagli orizzonti sublimi de mistero
spunteranno soli d’infinita luce,
la strega del tramonto non ci ghermirà
e la dolce musa nel tripudio
dell’aurora mai appassirà.


Non mi vuoi amare Aldo

Non mi vuoi amare, amore,
lo so non mi puoi amare;
ed io dovrò restare tutta la vita
orfana della tua celeste presenza.
I miei giorni saranno
oscuri vaniloqui
della disperazione prigionieri.
Nel deserto della mia solitudine
non danzerà la tua gazzella
della gioia
e nei profondi silenzi,
compagni della mia natura,
non canterà
l’usignolo della tua anima.
Non potrò avanzare
tra i diademi misteriosi del tempo
cogliendo i fiori
della tua primavera incantata.
Senza i tuoi baci, le tue carezze
tra i luminari del cielo,
la mia notte, senza soste più buia,
sarà sempre immersa
nell’abisso senza fondo
dell’assenza del mondo.
Ma nel mio essere ragazza,
non può morire la speranza.
Forse, forse, un giorno non lontano,
il muliebre incanto
della fatale Ambra,
si dissolverà in te.
Sentirai il sussurro lieve,
il richiamo ardente,
della mia più pura e calda
bellezza femminile.
Allora, in un amplesso di paradiso,
per sempre Aldo voleremo
al di là delle brillanti stelle.


Non moriremo mai Aldo*

I nostri corpi saranno sorpresi
da tutte le intemperie del tempo
e, come granelli di sabbia
tra la furia spietata dell’uragano,
verremo spazzati via amore
e giaceremo tra i lombrichi della terra.
Ma non moriremo mai mio tesoro,
come l’umanità intera,
come le creature
di tutti quanti gli universi,
Aldo, mio tutto, non moriremo mai.
Fuggiranno le nostre colombe pure,
s’innalzeranno oltre ogni confine,
arriveranno alla sorgente dell’amore.
Non udremo più i tuoni infernali
che straziano d’orrore la storia.
Non vedremo più i tarli del mondo
che sbriciolano i sogni.
Tra le stelle dell’impero celeste,
l’arcobaleno dell’incanto divino,
c’illuminerà di sapienza e di gioia.
Avvinti in un amplesso di sogno,
uniti noi ci espanderemo
nella beata eternità.


È inverno Aldo

È inverno amore,
la coperta di ghiaccio
ha avvolto sulla Terra
ogni cosa.
Il freddo gela
tutta la gente del mondo.
Forse anche tu caro
subisci le incurie del tempo
e soffri la crudele atmosfera.
Se l’orrida stagione ti tormenta,
vieni Aldo nella mia casa dei sogni.
Ti vestirò di calda poesia,
ti riscalderò coi miei baci di sole,
ti farò entrare nel giardino del cuore
dove la primavera è infinita.


Tra i petali dell’esistere

Camminando tra i petali
variopinti dell’esistere
le cascate d’oro
dei miei capelli al vento
diventeranno, Aldo,
fiocchi di neve candida
e la seta morbida
della mia pelle cristallina
si sciuperà appassendo la bellezza.
Più non danzerò allo sfrenato ritmo
dei giorni dell’incantata primavera
e con passo cadente e curvo
mi avvierò verso il buio inverno
della terra.
Ma non sfumerà tesoro
la mia voce preziosa nella storia
e la pura viola del pensiero
fiorirà sempre più bella.
Il violino dello spirito
suonerà melodie profonde
e, nel campo fecondo della mia anima,
maturerà ancora, Aldo,
il grano dell’amore.


Quanti soli per noi Aldo

Quanti soli amore
hanno brillato nel cielo
della nostra primavera incantata
per far sbocciare i sorrisi
dei sentimenti donati!
Quante sorgenti di acqua limpida e fresca
hanno irrorato i nostri gigli
di bianco candore!
Quante lune si sono affacciate
al balcone della romantica notte
per dare stupore agli intimi
sospiri del cuore!
Quante galassie di stelle
sono state lanterne ai nostri baci
illuminandone il volo
verso l’infinito dei sogni!
Il mistero profondo ci fonde
in un unico stupendo cielo,
mentre percorriamo insieme
il difficile cammino terreno.
I maligni del tempo
seminano trappole
per catturare i mistici
canti dell’anima.
Al suono dell’arpa divina,
caro, danziamo tranquilli.
Sorvoliamo i profondi
abissi dei reprobi.
Raggiungiamo l’eterno
abbraccio d’amore dei semplici.


Da quale galassia Aldo

Da quale lontana galassia,
da che splendida misteriosa stella,
su che pianeta ebbro di sapienza e pace
sei sbocciato e sei vissuto mio tesoro
dando forma al tuo fascino maschile?!
Quale insopprimibile anelito
ti ha fatto scendere
su questa crudele, dolorosa terra?!
Perché nella luce sei apparso
alla mia desolata anima
priva di carezze innamorate?!
Oh caro, certo per svegliarmi dal letargo,
e baciare il mio futuro;
per farmi compagnia nell’infinito,
essere tutto e sempre per me
signore del piacere e della gioia.
Aldo, lo so, tu non tornerai
nel tuo meraviglioso mondo
dove regna una primavera di purezza,
resterai sempre qui con noi
a dare amore e speranza nella vita.


Per te Aldo il mio viso di sole

Ho preso per te caro, solo per te,
il mio viso dal sorriso del sole,
la mia chioma libera nel vento
dalla più meravigliosa
cometa di una stella.
I miei seni sono i frutti
maturi del pianeta,
le mie gambe di seta morbida
sono le vie misteriose e rosee
che conducono al tempio
osannante all’amore, alla vita.
Ho nel cuore costellazioni e oceani,
riposi in diademi di sogno.
E io sono sicura che il pensiero
in noi tesoro è superiore al tempo.


I miei desideri di ragazza

Mi voglio assisa sul trono dell’onda,
mi desidero distesa sull’Eden
fiorito dei gigli del sole,
danzante come splendente
galassia del cielo.
Mi contemplo stupita
tra le perle della creazione.
Mi anelo nutrita dal nettare
del sapiente candore.
Mi amo piena di gioia abbracciare
i puri sorrisi del tempo,
cullare nell’arcobaleno del sogno
le nuvole della disperazione.
Mi amo immersa nell’oasi di silenzio
del mio e del tuo cuore Aldo,
in un volo incantato
verso la Dea amore.


Io Eva amata

La mia notte era cupa,
lunga, priva di senso;
Aldo appariva,
gli astri del cielo
sfolgoranti brillavano,
immortalavano il tempo.
La strada era muta,
ghiacciata di sguardi;
Aldo spuntava,
la vita iniziava
un concerto d’amore,
una visione d’incanto.
Il mondo era brutto,
cosparso di fango;
Aldo si ergeva,
era stupore, splendore,
virile armonia
della mascolina bellezza.
Il mio paradiso scendeva,
diventava il suo viso:
amavo Aldo,
ma la vita incantata
già aveva la beata
nell’Eden fiorito di Aldo.
Nell’attonito giorno,
inondato dal sole,
amo sempre Aldo:
ma il sogno stupendo e remoto
è diventato sorriso reale:
ebbra di meraviglia e di gioia
faccio l’amore con Aldo.


Sarò per te pane consacrato

Io sono per te Aldo
il granello di grano
che nella terra si pone e riposa,
mi sveglierò germogliando
per la tua amorosa speranza,
verdeggiando tra gli oscuri
immensi campi del mondo.
Un brillante sole
mi trasformerà in dorata spiga
e biondeggerà nel vento
la mia splendente chioma.
Ubriaco di gioia amore
mi raccoglierai e mi depositerai
nel tuo granaio in cima al tempo.
Mi porterai trionfante dal mugnaio
e per te, caro, sarò limpida,
morbida, luminosa farina bianca.
Impastata e riscaldata dal fornaio
sarò per te, tesoro,
ostia, pane consacrato,
dalla Dea reso cibo perenne
per l’immortale amore.


Nei nostri giochi

Ricordo le nostre corse bambine
allieve del gioco.
Le mie lunghe, bionde,
scanzonate treccine
inghirlandate dal sogno.
Mi sovvengono ancora i visini
stillanti rugiada innocente.
Un dolce stupore era compagno
ai nostri sguardi,
eri tu Aldo il mio prediletto bambino
nell’Eden dell’incanto.
Rigogliosa cresceva nel tempo
la nostra meraviglia sensuale;
nell’adolescente giardino
contemplavano i nostri fiori:
erano le più stupende
incredibili aiuole
che la Giardiniera Divina
avesse piantato.
Il silenzio avvolgeva
il nostro futuro amoroso,
tu seguivi nell’ombra
la mia scultura celeste.
Era puro e fantasioso
il sesso mistero,
l’amore ancora non sorrideva
nel nostro paradiso terreno.
Le stagioni maturano i frutti,
fanno viaggiare la storia.
La poesia del passato
vive solo nella nostra memoria.
Ora in noi dilaga
quella meravigliosa speranza
e siamo un oceano d’amore
oltre i confini del mondo.


In un altro giorno

Dopo aver lasciato nel buio
un luogo verdeggiante del pianeta,
finalmente il sole Aldo è ritornato
riaccendendo di artistici colori
una nuova aurora su di noi.
A quest’ora amore,
starai abbandonando pian, piano
l’oasi notturna dei sogni
e, vestite le forti maschili membra,
salirai sul treno di un altro giorno.
Spero caro ti appaiano
terre trasfigurate d’incanto,
fiumi e mari di latte e miele.
Spero, tesoro, che ogni attimo di tempo
sia per te il migliore del mondo.


Se anche tu mi ami

Il cielo grigio ed imbronciato
è tutto azzurro
caro se io ti penso.
I temporali, la grandine,
gli uragani
non mi fan paura Aldo,
se anche tu mi ami,
se mi doni il tuo abbraccio di vita.
Non ho più timore dell’acqua e del fuoco,
del serpente e della fiera feroce,
della notte senza le stelle
se tu mi accompagni
mio meraviglioso, eterno amore.
Se tu e la Dea siete in me,
ed io in voi, tesoro,
non avrò più terrore
del dolore e della morte.


Aldo vorrei tu mi sognassi

Amore, è tardi caro,
la notte ha raccolto le cose
nel suo nero riposante mantello,
le lucciole stelle brillano
a milioni di anni luce nel cielo,
la luna di candore si è accesa
per illuminare i romantici baci.
Tesoro, ancora tu vegli,
oppure hai spento i tuoi occhi e riposi?
Voglio che i tuoi sogni ti regalino
sereni e infiniti colori di gioia,
ebbrezze d’incanto
mai sinora provate,
disegni di vita da te invocati.
Aldo, mio tutto,
vorrei tu sognassi di me
come io sogno di te.


Quando Aldo per me?!

Quando sarai con me tesoro
in questo mio cammino per il mondo?!
Quando entrerai in questo mio solitario
e imprevedibile giorno,
mio compagno d’avventura,
mia metà di cielo e di terra?!
Quando le mie notti
non saranno più oscure,
nel buio, senza la luna
della tua presenza?!
Quando non dovrò più domandare
alla fonte dei miei sogni
la virilità fiorita
della tua essenza?!
Quando finalmente sarai mio?!
Mio con il tuo fascino maschile,
coi paesaggi più stupendi,
con la tua musica di vita,
sentiero misterioso.
Allora amore mio,
mio Principe di luce,
vorrò essere anch’io tua:
tua con la mia femminilità stupenda,
con la mia polpa di mela squisita
con la poesia del mio universo,
con il mio canto liberato.


Per te la mia femminilità

Per te, solo per te Aldo,
tutte le stupende grazie
di cui la Suprema Madre
mi ha elargita.
Ti offro amore, i pompelmi
maturi dei miei seni,
il viso dolce di cerbiatta,
le mie cosce di rosata luna,
i capelli comete delle stelle,
gli occhi che risplendono
oltre il turchino mare.
Per te, mio adorato,
l’incantato paesaggio dei miei sogni,
le miniere d’oro e di pietre preziose
della mia femminilità a te offerta.
A te, solo a te tesoro mio,
l’amplesso quotidiano in riva al tempo.
A noi, mio diletto,
il supremo splendido amore,
che ci unirà nell’infinito.


Ero una ragazza mondana

Avvolta in sontuose vesti morbide,
con la meraviglia di ori e di brillanti,
nella mia superba giovinezza
apparivo come una mondana stella.
Un fiume di voluttà irrorava
il paradiso della mia carne,
alle regge più lussuose della materia,
offrivo il mio giardino splendido.
A me s’inchinavano i gaudenti,
i sogni terreni più impossibili.
Ma, da quando Aldo, in una nascosta
e quieta radura di semplicità
eletta dal caso ti ho incontrato,
è cambiata la mia vita.
Con te, sole delizia del mio cuore,
nelle più intime fibre di me stessa,
ho capito che il treno del tempo
attraversa rapido la terra
della ridente primavera.
So che presto anch’io arriverò
al tetro autunno
e, come i fiori, la natura intorno,
a poco, a poco, sfiorirò impotente.
Allora, la mia frutta succulenta
e tenera sarà priva di sapore
e l’amaro calice del vuoto,
mi accompagnerà verso l’inverno.
Ma tu Aldo, mio tutto,
mio tesoro senza fine,
mi hai liberata e avvinta a te.
In una sinfonia di gioia
abbiamo trasfigurato il tempo.
Già sin d’ora noi viviamo
i divini stupendi amplessi
della beata eternità.


ApostolI della gioia

Aldo, amore mio,
io e te siamo apostoli della gioia
e partiremo insieme verso
le ciminiere scure delle città
ad effondere tra la gente
il nostro effluvio di purezza.
Tra i fantasmi che senza meta corrono
spogli ormai di ogni palpito
di vita umana e spirituale,
espanderemo il nostro canto
libero, di stupore ed allegria,
che resuscita l’amore,
la speranza e la poesia.
Percorreremo caro,
i siti più tetri ed angosciati
che inghiottono i sorrisi della terra.
Sotterreremo l’orrore ed il dolore
in lontani sperduti cimiteri.
Semineremo in abbondanza
ulivi di felicità,
oasi di fiorito incanto.
Saliremo, diletto del mio cuore,
sulle potenti astronavi del futuro
volanti verso i mondi del mistero.
Forse, anche lì c’è bisogno
che la meraviglia
faccia sbocciare fiori,
che le albe e i tramonti,
in un inno alla Grande Madre,
vivano nell’arcobaleno
trascendente dell’amore.


Mi decantavi Aldo

Il tuo sguardo amore,
contemplava stupito
la purpurea rosa fiorita
della mia giovinezza.
Mi dicevi caro,
che ero una grande bellezza.
Facendoti luce e voce
della mia incantata poesia,
m’incensavi con tutto il tuo cuore.
“Nei miei occhi ondeggiavano mari
di turchino infinito”.
I capelli, erano campi di grano
indorati, maturati dal sole.
I seni, erano vette stupende,
fulgenti, d’inviolato candore.
Le gambe, seducenti strade del tempio,
osannante alla vita.
La mia bocca era un mango
di pura, rara delizia,
la mia tenera, morbida pelle,
era seta filata
da una galassia di stelle;
il mio viso era la luna
che illumina il sogno.
Io, Eva, palpitante e infusa d’amore,
mi offrivo con tutta me stessa
alle tue meraviglie romantiche
e a mia volta inneggiavo
al tuo maschio giardino donato.
E, nel supremo, focoso,
idilliaco amplesso,
con la Divinità ci fondevamo.


Il nostro amore è per sempre

Mi hai confessato tesoro,
che nulla nel tempo è mutato.
Per te Eva brilla e brillerà
più di ogni altra stella.
In te vive e sempre vivrà
il suo galattico fascino
che con pura, romantica luce,
con la sua poetica femminile,
ardente e quasi divina di grazia,
illumina di sogno
i tuoi infuocati,
frequenti amplessi amorosi.
Aldo, mio tutto, ascolto stupita,
di gioia e di piacere rapita,
il tuo stupendo inneggiare.
Anch’io, mio principe di gloria,
nella tua reggia d’incanto,
ti contemplo da sempre e per sempre.
Il tuo puro, luminoso sole
mi riscalda e mi avvolge
nel suo mistico, robusto mistero.
Intensi, gioiosi, forti e soavi,
ci uniamo in un tripudio sessuale
di candore infinito.
Coloriamo il mondo di pace,
di eternità e di amore vero.


Sogno d’amore

Aldo, amore!
Io non sono il pezzo di terra
che ti appare chiuso e uguale
costruito dai robot
del denaro merce,
dalle fabbriche di fumo, dal cemento,
non ho lo sguardo pietrificato,
non son una vuota corsara affannata.
Caro!
Nella mia terra di vita,
ci sono popoli, paesi,
lussureggianti nature,
tutti i fiori della primavera.
Mio Tesoro!
Se tu sfiori, se accarezzi
i miei biondi capelli al vento
tu spargi nel sole
le spighe d’oro della terra,
raduni nel tuo cuore
le multicolori viole
del mio pensiero.
Aldo, mio tutto!
Se tu baci la mia bocca
di corallo rosso,
tu assapori i frutti più squisiti:
ho mango, ho ananas ho papaya
nel sapore dei miei baci.
Mio Adorato!
Se tu ti arrampichi
sui miei seni di neve,
sei l’alpinista coraggioso
che conquista le vette più stupende:
sei la solitaria aquila
della mia cima morbida.
Delizia del mio cuore!
Se tu sali lungo le mie gambe,
su, su, tra le mie cosce candide,
tu percorri i luoghi
più affascinanti del Creato:
le strade che arrivano
alla meraviglia offerta
della mia femminilità,
la sorgente della vita.
Mio Diletto!
L’universo infinito vive in me,
splendono milioni di stelle,
lieti danzano pianeti, lune,
e, mentre coi tuoi baci mi percorri,
tu scopri il miracolo nella creazione,
la Divinità della sua vera natura.


Non è peccato

Le “sacre” papaline leggi,
assurde e tracotanti interpreti
della “divina” imposta verità,
lo sappiamo Aldo caro,
con tanti intrepidi fratelli e sorelle
da gran tempo ci han condannati e
al più “abominevole” degli inferi.
Ma, per fortuna noi,
un tempo loro accoliti;
accaniti e dolorosi interpreti
delle loro disumane follie atroci
contro la sessualità più vera,
con l’aiuto splendente della Dea,
ci siamo liberati dal giogo putrido.
Ora, mio tesoro,
con certezza noi sappiamo,
che corpo e anima amano all’unisono,
che far l’amore non è giammai peccato,
non è una lubrica, impudica vergogna.
Tutta la terra è chiamata a festeggiarlo,
compresi i trans, gli omosessuali e le lesbiche.
Far l’amore dona incanto al tempo,
fa volare oltre la cenere del nulla,
e, in un infinito gioioso palpito,
ci fa abbracciare con la Divina eternità.


Il mio amore di bambina

Ti ricordi tesoro?
O Aldo non ti sovviene più?
Quando ai primordi delle scuole elementari,
noi, aurore ancora candide,
dipingevamo le nostre prime
tele preziose del tempo?
Mio adorato!
Insieme, in picciol guisa ci siam posati
su pagine orrende della storia umana
e abbiamo vissuto e sognato
vividi rivi di speranza amena.
Tu, novello figlio di Pitagora,
già primeggiavi in matematica.
Io, già prefiguravo la poetica,
innamorata Eva delle lettere.
Amore, delle marachelle
tu eri il campione certo regale:
ricordi, mio diletto,
quella lì proprio speciale,
che aveva fatto infuriare anche il messo?
O tu ti eri ben celato
e solo io, che per te già smaniavo,
ti avevo in realtà seguito.
L’agente comunale indagava arcigno
sulle mie rivelazioni più indugiava,
ma io non ti volli mai tradire.
E poi… poi… Aldo… poi
pronunciare il tuo tuo sacro
meraviglioso nome,
per me voleva dire che ti amavo
e io… io… Eva… vivevo nel segreto,
quella riposta stupenda verità.


Ti parlerò Aldo

Ti parlerò Amore
coi ricami d’incanto
della mia poesia;
i versi che scavano audaci
le profonde miniere dell’essere.
Ti parlerò tra i nembi di fuoco
che bruciano l’orizzonte dei sogni;
i mostri che furiosi divorano
la purezza di tutta la terra.
Ma non ti lascerò orfano
della speranza, tesoro.
Il liuto dell’armonia divina
non ha spento il suo suono
e tra le cupe atmosfere del tempo
echeggia il suo richiamo.
Diletto del mio cuore,
mio forte, stupendo,
insaziabile amore,
ti parlerò della Grande Madre,
innamorata dell’umanità.
Osserveremo insieme Aldo,
i tramonti che sfumano nel sole,
le albe dalle iridi stupende.
Andremo dove la magia del sogno
s’incarna in una primavera di bellezza,
dove le perle dell’amore danzano
sotto l’ulivo della saggezza.
La Dea, caro, ci porterà
nell’infinita gioia;
dove svaniscono le fugaci notti
e le beate stelle nel mistero
sovrane brillano per l’eternità.


Nel sole dell’estate

Nell’apoteosi della sua gloria,
il sole brilla in tutto il suo splendore
e lussureggiante, rigogliosa,
s’innalza la natura
verso l’apice della sua bellezza.
Gli orizzonti dei sogni
si distendono in arcobaleni di stupore,
i gabbiani dei desideri volano
verso terre e mari sconosciuti.
Nella festa sgargiante e fascinosa,
anche noi, Aldo, stupiti c’immergiamo.
Al di là delle carnevalesche urla,
dei variopinti turismi commerciali,
raggiungeremo oasi di pace,
siti fiorenti d’avventura.
Scopriremo, amore, ancora meraviglie
tra le invadenti, sprezzanti e ignobili
mostruosità umane.


Nell’alcova del piacere

Vieni nell’alcova del piacere Aldo,
ti farò assaggiare i frutti più squisiti
dell’albero della mia femminilità.
Sono l’eletta incoronata regina
di tutte le lussurie della terra;
la peccatrice giammai pentita Eva,
dalla chiesa sempre osteggiata
e ormai sprofondata agli inferi.
Per te amore imbandirò una mensa
di universali afrodisiaci.
T’immergerò in un profondo mare
di carezze,
ti percorrerò col fiume
straripante dei miei baci
e tu, diletto del mio cuore,
riemergendo e volando su nel sole,
mi farai tua
tra lo splendore delle stelle,
in un galattico volo
di folle godimento
che sfocerà nell’eterna gioia.


La tua Eva non amata

Aldo, amore mio, io tua Eva sono immersa
nella sepolcrale nube tossica
dei veleni che inquinano la terra;
e, i potenti micidiali miasmi,
minacciano la mia pura
cristallina fonte,
Falsi angeli di luce mi ricercano
per circuire la mia anima di bimba,
carpire i miei puri giochi.
Con raggiri, ingegni e pianti sopraffini,
al di là di ogni bravura teatrale,
della mia fantasia pur cosmica,
attentano alle mie sostanze.
Anche i turpi denigratori
dei versi delle artiste,
sfrontati idioti, ebbri di cattiveria,
servi del materialismo putrido,
mi uccidono senza compassione,
privandomi del tributo alla bellezza.
Fantasmi arroganti e indifferenti,
attentano alla pace e al sorriso
della mia languida dolcezza,
al mio cuore spumeggiante
di femminilità.
O Aldo, Aldo, virile
sempre intrepido protettore
del mio fecondante nettare poetico!
Del sacro, fremente, anelito di donna,
che nella tua Eva sempre si espande!
Amore, amore, abbracciami,
accarezzami, baciami,
con lo sfolgorio del tuo possente ardore.
Accoglimi, salvami,
da questo mondo di stoltezze micidiali.
La tua reggia d’incanto sarà mio rifugio,
tra questa immensa distesa di bruttezza.


Se mi amerai Aldo

Se mi amerai Aldo, se mi amerai,
nel cielo apparirà un grande arcobaleno
di fantasmagoriche tinte universali,
colori mai fotografati da occhio umano,
i dipinti del mondo del divino.
Se mi vorrai tesoro, se mi vorrai,
Il sole scaccerà le nuvole
delle disperate attese
e la sua luce di speranza sorriderà.
Non ci sarà più la notte oscura.
Se mi bacerai mio diletto,
se mi bacerai,
tutto il pianeta diventerà
un incontaminato paradiso.
La pace e l’armonia echeggeranno
di poesie e canzoni appassionate.
Se faremo l’amore mio principe,
se faremo l’amore,
tutto l’universo danzerà
una musica d’incanto celestiale;
il tripudio della bellezza splenderà
nelle galassie che volano
verso l’infinito.


Vieni Aldo nella rinata bellezza

Vieni amore, oh sì, ti prego,
nella soave meraviglia della bellezza.
La lussureggiante, maestosa flora,
ha ripreso possesso della terra
e la fauna, ebbra di stupore,
ha incominciato a cantare gli stornelli
alla Divina Madre della vita.
Vieni Aldo, mio tesoro,
diletto di tutti i sospiri del mio cuore!
In questa ricreata verità nel tempo.
Danzeremo tra le aiuole fiorite
nel sorriso di questa rediviva
continua primavera.
In una magica atmosfera di mistero,
c’inoltreremo in tutto lo scibile terreno,
dove il seme cosparso
dagli angeli del cielo,
ha fatto rigermogliare il grano dei sogni,
rimaturare le mistiche
spighe dell’amore.
Un dolce, saporito miele, ora nutre
tutte le anime ed i corpi.
L’umanità intera caro
si sta abbracciando, canta inni
alla fratellanza cosmica totale.
Oh eletto della mia anima!
Siamo ormai tutte/i vestite/i a festa,
attendiamo la Divina apoteosi universale.


Vieni Aldo vieni

Vieni, Aldo, vieni.
Innaffia con la tua pioggia d’amore
il mio campo arido e anelante
che brama gli abbracci vitali,
i tuoi puri, incantati baci.
Vieni, Aldo, vieni.
Fai sbocciare col tuo splendente sole
le rose del sorriso
nel mio affranto cuore.
Bramo con tutta me stessa
di essere dal tuo vigore maschile colta.
Docile, poetica e sensuale,
venire da te offerta all’Olimpo
della femminilità.
Vieni, Aldo, vieni.
Incendia, fai ardere
di voluttà e piacere,
di cosciente delirio candido,
la mia leggiadra e soave carne
a te senza alcun pudore offerta.
Vieni, Aldo, vieni.
Sono io la Venere incarnata,
la più profonda, appassionata interprete
di tutti i misteri dell’amore.
Ti condurrò tesoro
ai meravigliosi, eterni,
sconosciuti pascoli,
dei piaceri e delle gioie più estasianti.


Nell’incanto d’amore

Vieni Aldo nella stagione dell’incanto,
della bellezza che si espande
all’infinito.
Ci vestiremo della flora di smeraldo,
avanzeremo tra i fiori del sorriso
e c’inoltreremo nel bosco
multicolore del mistero.
Io ti nominerò principe
di tutti gli amori universali
e, nella magica armonia
del canto di tutti gli uccelli della terra,
sotto i raggi filtranti del re sole,
ci abbracceremo in un’estasi di sogno.
Nell’assoluto culleremo i nostri corpi,
ci baceremo col pensiero tra le stelle.
Faremo l’amore col cuore in paradiso.


Nella crisi economica

Anche io e te Aldo
viviamo nel purgatorio
della crisi economica.
I nostri beni materiali
si sono alquanto ridotti
e più non possiamo concederci
fantastici viaggi tra le meraviglie
di terre misteriose e lontane.
Ma il nostro amore dilaga imperterrito,
forse ancor di più osannato,
nel mezzo delle prossime
silenti e solitarie montagne.
Se pure perdessimo tutti i nostri agi.
Se anche affogassimo
nello stagno della miseria più nera.
Non morirebbe la nostra
stagione incantata
e la tortora dei nostri sogni
continuerebbe a volare
tra i comignoli oscuri del mondo.
In un sublime afflato divino,
tra lo stupore delle stelle,
ci nutriremmo comunque
di teneri amplessi gaudiosi.


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