In copertina illustrazione di Luca Piscitelli

Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2007

Prefazione

Le poesie di Fiorenza Ornella Marino sono una miscela esistenziale che racchiude il mondo interiore di una donna che porta con sé, quasi a farne un tesoro da custodire e un bagaglio d’esperienze da preservare, le innumerevoli sfaccettature che nascono dalla sua osservazione delle manifestazioni della vita. Vi ritroviamo l’infinita dolcezza, l’onda dei ricordi, le gioie e le sofferenze, gli sguardi teneri e il desiderio di ricercare una quiete interna, le visioni indefinite e le paure: il cuore si apre davanti alla bellezza del mondo naturale e alle emozioni che rendono pulsante la volontà di innalzare parole d’amore fino ad aprire un varco nel senso di solitudine che pervade.
Ecco allora il ricordo inebriante dei momenti di felicità e la materializzazione di quel filo sotterraneo che riconduce al recupero memoriale, come a lasciarsi andare “dolcemente” al ritmo della vita, come a lasciarsi trasportare da un “sogno irreale”, eppure “mai perso”, che riempie il cuore. Ne emerge una voce dal profondo che tende ad avvicinarsi alla illuminazione poetica che, tra dolci parole e tormento dell’anima, si dispiega in una poesia che tende a ricercare una nuova dimensione.
Il tempo che passa può far svanire le “cose inutili” e i “discorsi vuoti” ma rimangono le vibrazioni dell’anima, i pensieri che hanno visto la luce nei momenti di abbandono, le sensazioni che hanno fatto “entrare” il dolore nel corpo e, al contempo, hanno permesso di rendere palese la sostanza autentica del nostro essere.
In questa raccolta di poesie, Fiorenza Ornella definisce il quadro d’insieme che viene subito delineato con le immagini e le atmosfere legate all’esplorazione dell’archivio esistenziale: le parole sembrano avere una forza guaritrice, capace di cicatrizzare le ferite della vita.
Un continuo svelamento del mistero legato al quotidiano, una volontaria riproposizione dei frammenti che compongono l’essenza del “sentire su di sé” la vita, la poesia, il tempo: l’ennesimo inganno del nostro sguardo poetico, l’ultima magia delle parole, il desiderio di un bagliore “vitale” che offra un caldo abbraccio e, infine, la voglia di vivere e comunicare la propria sensibilità.
Fiorenza Ornella infonde nuova energia alle sue parole, con la coscienza di ricercare una serenità interiore che sia lo strumento per aprire le porte all’essenza autentica, l’unica possibilità per annientare l’inquietudine e lavare i ricordi alla fonte della speranza.

Massimiliano Del Duca

Per chi la scrittura
è linfa vitale:

a mio padre

1

In una danza
io mi perdo
con un bel ritmo
che mi vibra dentro
ballo
e ballo ancora
su note tristi
e note allegre
ballo
e ballo
tutta sola.

2

In questo silenzio
che mi entra dentro
in una notte chiara
mi lascio andare
dolcemente,
sotto una luna amica
mi sento sollevare
piano piano
in questa dimensione
nuova
dove il silenzio
mi dà pace.

3

Il mio corpo si solleva
piano piano
sempre più in alto
in mezzo ad una tempesta
un tuono impietoso
strappa la mia carne
il mio sangue
scende lentamente
come pioggia
un urlo di terrore
e la mia anima
vola via per sempre.

4

È una voce
la sento dentro
che mi parla
dolcemente
e mi rimprovera
ogni momento
la sento
e non l’ascolto
ci son tante voci
tutt’intorno
mi volto
e mi confondo
è una voce dal profondo
che m’illumina
ma io… mi nascondo.

5

Seduta
a gambe incrociate
sulla sabbia umida
guardo il mare
immenso e solo,
con le note di un piano
suonate dolcemente,
tutto l’amore
mi rimbomba nella mente,
il mio cuore
si apre lentamente
e l’immenso mare
mi entra dentro
in un infinito
pieno di dolcezze.

6

È un’Aquila Reale
che mi prende bruscamente
e stringendomi forte tra le sue zampe
mi trascina lungo strade deserte
e poi mi solleva in alto
sempre più in alto,
il mio cuore sta per scoppiare.
Tante punte di roccia
scorron veloci
sotto il mio sguardo annebbiato
dal sole e dal vento,
in questo strano ed ultimo volo
ho perso ogni speranza
non ho più paura di volare né di cadere
un pasto in più per l’Aquila Reale
ed una vita in meno
ormai da salvare.

7

Una musica dolce
arriva da lontano
mi riempie il cuore
di una gioia indefinita,
guardo il mondo
con occhi gai,
ascolto l’infinita dolcezza
delle note
che mi entran dentro
delicatamente
una dietro l’altra
e mi ritrovo
in un fuoco ardente
che brucia la mia carne
sciogliendola piano piano,
tutto il dolore
mi entra dentro delicatamente
lo sento così invadente
ed in silenzio
mi lascio consumare
tra dolcezze e tormenti
e non mi lamento.

8

Un rullo di tamburi
lento
continuo
mi vibra dentro
il mio cuore
segue quel ritmo
invadente
ma la mia mente
cerca la quiete del silenzio
della pace per sempre.

9

E la mia vita
è tutta qui
ho già vissuto tanti anni
tutti gli anni
quieti e ardenti
ora mi fermo
e con lo sguardo e con la mente
cerco una strada nuova
ed una mano amica
che mi porti in un mondo vivo
ove io non senta più l’angoscia
di una morte ormai vicina
desiderata e chiamata
con voce stanca
e mi porti
in un giardino pieno di fiori
con un profumo inebriante
che mi lasci immaginare
un grande amore.

10

La luce dei tuoi occhi
brucia la mia carne
come un fuoco ardente,
il tuo respiro tenero
sul mio volto
soffia su quel fuoco
che penetra
nella mia anima
strappando la mia carne
in mille brandelli,
i tuoi baci sul mio collo
e le tue mani morbide
sulla mia pelle
raccolgono i miei brandelli
e li portano
in un grande giardino fiorito
ove io mi sveglio
sospirando rilassata…