Riflessi di pensiero colorati d’inchiostro

di

Lisetta Borali


Lisetta Borali - Riflessi di pensiero colorati d’inchiostro
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 36 -  Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-0143

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In copertina illustrazione di Mauro Balletti
All’interno fotografie di: Martina Maffi


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’Autrice è 2^ classificata nel concorso letterario Il Club degli autori” 2008/2009


PREFAZIONE

“Riflessi di pensiero colorati d’inchiostro”, tutto parte da qui e tutto qui torna. O è un’illusione e nulla è partito e nulla è potuto tornare, perché è tutto qui, perché è tutto. Il pensiero, il pensare, il pensare al pensiero, all’attività della mente che lavorando riflette, crea cioè un riflesso, un’immagine, un altro da sé, un simulacro di carta, un simulacro d’inchiostro. Ed ecco la parola, così colorata nel suo nero più fiero, nel suo nero più nero. Ed eccola, lucida, introspettiva, timida, decisa, malinconica, riflessiva, levigata, chirurgica, tagliente, accomodante ed ermetica nel suo “tentativo estremo di dare voce all’anima”.
“Poesie” è il componimento metapoetico che apre la raccolta, lo si legge ed è come se al primo passo avessimo già scalato la montagna, non resta che ammirare da lì un panorama fatto di parole, che il senso primo è già stato fagocitato, e l’anima è in pace, pronta a seguire il filo di ventidue componimenti introspettivi, levigati e attenti. E nell’indugiare lo sguardo sui particolari di questo panorama, non sarà difficile scorgerlo; ansimante, fiero, ferito, orgoglioso, disilluso, romantico, non sarà difficile scorgere l’IO. Un IO che contempla e valuta, un IO che ragiona e giudica, che cerca disperatamente Itaca e prova pena nel non trovarla. Un IO che ragionando si ribella, che affida tutto al pensiero che a sua volta si affida alla parola, la quale si veste d’inchiostro per dare vita a colori, percettibili nel momento stesso in cui si fanno riflesso, nel momento stesso in cui ritornano pensiero.
Sì, quella di Lisetta è la poesia dell’IO, epicentro di un terremoto emotivo che coinvolge il senso e il verbo. È un IO Lisetta che si fa IO lettore sublimandosi nella catarsi espressivo-sentimentale della parola centellinata, dosata, argutamente e passionalmente somministrata; parola che va a dar vita a un paesaggio interiorizzato, fotografato a milioni di pixel ed esibito a mo’ di sfogo sulla bacheca dell’esistenza. Ed è raro assistere a uno straniamento così lucido, a un’insicurezza tanto ferma da sembrare quasi solida. Nemmeno le poesie dorsali che contrappuntano la raccolta stemperano una tensione che scorre costantemente sottotraccia e che stupisce per il suo trovare espressione tanto chiara ed esposizione così nitida. Siamo quello che leggiamo, si potrebbe dire, e i titoli dei libri che amiamo, combinati argutamente e innalzati a componimento poetico, ci rappresentano tanto quanto i nostri stessi versi in un processo di semicasualità organizzata. Anche questo avviene nella raccolta di Lisetta, e fa parte della scoperta continua che il lettore si impegna a sostenere nel momento in cui prende in mano questo libretto e decide di concedergli l’attenzione che necessita, concedendosi a sua volta il tempo della riflessione, il tempo dell’IO.

Francesco Bresciani


Riflessi di pensiero colorati d’inchiostro


“Quasi tutte le cose si rompono, anche i cuori.
Le lezioni della vita non procurano saggezza,
ma cicatrici e callosità”.

Wallace Stegner


A certi che so io, dedico tutto e agli altri niente.
I riflessi più dolci agli amici, e ai nemici i più taglienti.
E l’amore? A te, che sai leggere in fondo al mio cuore!


POESIE

L’emozione prende forma
in piccoli tratti scuri,
incatenati l’un l’altro
a comporre l’indefinibile
che turbina dentro me,
nel tentativo estremo
di dare voce all’anima.
Riflessi di pensiero
colorati d’inchiostro.


DESIDERIO REPRESSO

Trascinandomi stancamente
arriverò a quella porta
e finalmente
uscendo
la sbatterò.
Si incrineranno allora
le tue solide presuntuose certezze
nel vuoto della mia ingombrante assenza.

Nella visione del surreale film
di questo mio desiderio represso
io fiera
nella mia riacquistata dignità
tu incredulo ma impavido
a medicare un ego
che soffrir non sa.


SEGRETO

Se tu sapessi…
dei desideri miei l’illogicità.
Se tu vedessi…
il mio tormento e la mia fragilità.
Se tu mi amassi…
Se tu mi amassi
non potrei scrivere
questa mia infelicità.


Che tu sia per me il coltello
Veleno
Il piacere di soffrire
Chi perdona ha vinto
Domani ti perdono


SENZA PENSIERI

Sola
al sole
oziosamente
obliare.


ILLUSIONE D’AMORE

Tutto inutile.
I gesti
gli sguardi
le attese.
Si sgretola il sogno incompiuto
corroso dal tempo.
Bastava una parola
quella che non hai detto.


ADOLESCENTE

Dichiarazione di guerra.
Parole sprezzanti come frecce appuntite
ad annientare il mio credo e il mio cuore.
Superbo granitico guerriero
armato di illusorie certezze
baluardo alle tue fragilità.
La tua ostilità mi disconosce
rinnega la mia identità.
La memoria mi insegna
che domani,
per un nuovo guerriero,
il nemico sarai tu.


CONSIDERAZIONI

Transita a tratti nel pensiero
la consapevolezza
della mia precarietà.
Mi annoda il fiato
mi inchioda al certo..l’inevitabile.
Mi negherà il futuro
qualunque sia l’età.


Solstizio d’inverno,
i sensi incantati,
la scoperta della lentezza.
Quando ho aperto gli occhi,
a un passo dal sogno,
troppo, troppo presto.


( ? )

Prorompente assoluto bisogno
si frange
nell’inadeguatezza del verbo.


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