Giro, girotondo

di

Maria Grazia Moro


Maria Grazia Moro - Giro, girotondo
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Narrativa
12x17 - pp. 44 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-2086

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In copertina e all’interno illustrazioni dell’autrice


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2011


…Il tema su cui, in questa raccolta, la scrittrice ha porto l’accento, è certamente la fedeltà e la sincerità nei rapporti tra i vari protagonisti.
Tutto ciò suona quasi come un monito per noi adulti, che siamo molto più restii nelle relazioni sociali, nel confidarci e nel ricercare delle nuove amicizie…

Prof. Antonio Malmo


Presentazione

Sono molto contento di poter scrivere una breve presentazione della recente raccolta di “fiabe per i più piccini” della valente scrittrice Maria Grazia Moro.
Traspare la delicatezza del suo animo nobile e gentile nel tratteggiare amorevolmente il carattere dei vari personaggi, protagonisti delle sue fiabe.
Non v’è dubbio ch’ella possieda una fervida fantasia e un’invidiabile dimestichezza con gli intrecci necessari al fluire della narrazione.
La scrittrice crea delle “storielle” tra i bambini e gli animali, che si affezionano e giocano sin dal loro primo incontro.
Via via che il tempo passa, i rapporti d’amicizia si saldano sempre più e dureranno per l’eternità.
Anche la descrizione del paesaggio, del bosco o della montagna, l’ambientazione che fa da sfondo alla fiaba, è particolarmente ricca di note di suoni e di colori, caldi e delicati, proprio come si conviene al mondo delle fiabe.
Il tema su cui, in questa raccolta, la scrittrice ha porto l’accento, è certamente la fedeltà e la sincerità nei rapporti tra i vari protagonisti.
Tutto ciò suona quasi come un monito per noi adulti, che siamo molto più restii nelle relazioni sociali, nel confidarci e nel ricercare delle nuove amicizie.
Maria Grazia Moro possiede delle notevoli doti di fine psicologa, qualità necessarie per la definizione delle sue “bambine” che animano le varie fiabe.
Devo riconoscere che pur nella loro brevità, le sue “storielle” contengono una variegata messe di ammaestramenti per migliorare i nostri rapporti con i figli e quelli col nostro prossimo, soprattutto nel rispetto della personalità altrui.
Lo stile è lineare, limpido.
La narrazione è fluida, scorrevole e la lettura è molto piacevole, senza alcun dubbio.

Prof. Antonio Malmo


Giro, girotondo


Il topolino bianco

C’era una volta una giovane dottoressa biologa che si occupava di ricerca.
Studiava le malformazioni dei bambini indotte da diverse sostanze ed il loro rapporto con i tumori.
Le ricerche le faceva sulle femmine di topolini bianchi che teneva nello stabulario.
Questi topolini stavano nelle gabbiette e tutte le mattine la giovane dottoressa dava loro il mangime e l’acqua da bere e cambiava la segatura dentro le gabbiette.
In una gabbietta c’era una femmina di topolino bianco, che tutte le mattine, quando la giovane dottoressa entrava in stabulario, incollava il naso contro la plastica della gabbietta e voleva uscire andandole incontro.
Dopo qualche giorno, la giovane dottoressa prese il topolino bianco tra le mani e lo accarezzò con la punta delle dita.
Il topolino fu attraversato da un brivido di gioia e si raggomitolò nella mano della giovane dottoressa.
La giovane dottoressa decise di appoggiare il topolino sulla sua spalla, e questo si accucciò come un cagnolino pur di stare fuori dalla gabbia.
Tutte le mattine, appena arrivava in stabulario, la giovane dottoressa prendeva il topolino bianco e se lo metteva sulle spalle, facendo così il giro di tutte le gabbie.
Se lo teneva sulle spalle anche durante le operazioni alle femmine delle topoline gravide, finché invecchiò contento sulla spalla della giovane dottoressa.


Il topolino ed il cucciolo

C’era una volta una bella famiglia con una casa grande.
Questa casa aveva una cantina enorme dove dormiva e mangiava un cucciolo di pastore tedesco.
Nella cantina venivano messe delle trappole per i topolini perché avevano trovato del cartone rosicchiato.
Nelle trappole, i grandi della bella famiglia avevano messo del formaggio.
In effetti un topolino grigio in cantina c’era!
Ma era furbo e non si avvicinava alle trappole.
Un giorno il topolino curioso fece capolino dal buco dove si nascondeva e si presentò al cucciolo.
Fecero presto amicizia giocando insieme con la stessa pallina che facevano rotolare per tutta la cantina.
Il topolino spiegò al cucciolo il suo problema per mangiare e che gli umani avevano messo delle trappole per prenderlo ed ucciderlo.
Il cucciolo prese compassione per il suo nuovo compagno di giochi e decise di dargli parte della sua pappa.
In cima alla pappa, fatta di pasta per i cani e carne, i padroni del cucciolo di pastore tedesco grattugiavano del formaggio.
Il cucciolo decise che quella parte del suo pasto poteva lasciarla al topolino e glielo disse.
Così il topolino ebbe da mangiare senza rosicchiare più gli scatoloni e topolino e cucciolo di pastore tedesco vissero giocando insieme fino alla vecchiaia.

[continua]


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