Frammenti

di

Maria Rosa Ridolfo


Maria Rosa Ridolfo - Frammenti
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 72 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-4509

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In copertina: «Fiori azzurri» (acquarello su carta cm 13×17) di Marianna Greco


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto opera finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2013


Prefazione

La silloge di Maria Rosa Ridolfo è suddivisa in tre tempi esistenziali che segnano e indicano il suo percorso interiore, alimentato da poesie che esprimono, chiaramente e fedelmente, le emozioni vissute.
I “frammenti” lirici, che partono dall’anno 1965 e giungono fino al 1972, rappresentano la testimonianza di un percorso interiore e sono il seme posto a dimora in attesa che tutto il proprio “sentire” germogli.
Nel profondo del cuore, vicino alle “sorgenti di vita”, si avvertono il travaglio ed il senso di solitudine quando il tempo della vita, paragonato a “giorni dispersi”, deve fare i conti con il “vuoto d’amore”: le lacrime sgorgate, le chiusure del cuore, le promesse mancate e i sogni infranti si accompagnano alle vagheggiate “dolci immagini d’amore” come fossero lasciate in un limbo sospeso nel tempo perché il cuore è “sepolto nel dolore” e v’è la netta percezione di non essere ascoltati, di non essere capiti.
La vita passa velocemente come le gioie e i dolori: nella “nebbia” dell’esistenza “solo l’amore/ sa ascoltare/ il suo segreto” e nella “profondità della notte” tornano i sogni ad incantare con la loro magia come una giostra che gira e rigira, fino a condurre all’abbandono seguendo il suo movimento.
Il respiro lirico diventa richiamo, chiamata ed evocazione tra le “ombre fuggenti” della vita e i “frantumi” di memoria diventano appigli per non lasciare che tutto si inabissi nell’oblio.
Nella seconda fase del percorso lirico, che comprende i frammenti dall’anno 1972 fino al 2008, v’è una sorta di continuità tematica e rappresenta un periodo di transizione che vede l’inizio della ricerca di un canto magico, che emerga dal silenzio e riesca a toccare l’anima, nel lento superamento del turbinio dei giorni, che soffoca il cuore nella quotidianità e travolge i sentimenti.
Nella terza sezione lirica, che chiude la silloge, vengono compresi i frammenti dal 23 marzo al 9 ottobre dell’anno 2011, come a rappresentare la nuova consapevolezza raggiunta, la volontà di “trasformare il dolore in canto” e la poesia si trasforma in ringraziamento, in “lacrime di luce” che penetrano nel cuore e irradiano la vita: tutto è, ormai, abbraccio universale d’amore.
Nella poesia di Maria Rosa Ridolfo emerge il desiderio di mettere sul piatto della vita le proprie emozioni quasi a volerle preservare come dono prezioso: ed è proprio questo dono celeste che può aiutare a raggiungere la consapevolezza di sé dopo le lacerazioni sofferte e gli smarrimenti.
Si assiste ad un continuo ascolto del cuore, sempre inondato dal sacro fuoco della poesia, proposta in brevi frammenti che diventano fulminazioni liriche, costantemente vissute con la forza della passione e con il desiderio di ascoltare le parole che nascono dal profondo del cuore, fino alla rinascita, alla simbolica “sete di cielo”, per dirigere la passione oltre il rimpianto.
La poesia di Maria Rosa Ridolfo si manifesta con immediatezza, seguendo un processo consapevole e fedele alle proprie intenzioni per svelare tutto ciò che rischia di soffocare i sentimenti e la sua “parola” esprime il desiderio di offrire un senso autentico alla memoria, ai frammenti esistenziali, ammantando di fascino la visione poetica.

Massimo Barile


Frammenti


Frammenti dal 1965 al 1972

Testimonianza di un percorso interiore…


Dove va a finire


Tutto il tempo

Vuoto d’amore…


Giorni dispersi


Le dolci immagini

D’amore

Vaghe tornarono

Al vento della nuova

Ridente primavera

Ma nella corsa mia

Sospese le lasciai

Sul verde prato


Scintillano le rondini

Sul loro cuore danzano

Gli ultimi raggi

Di sole


Caddi e rimasi

Come dimenticata

A lungo piansi

Come cuccioli piangono

A sera

Se non torna la madre


Le cose suscitarono immagini

E luminosi sorrisi nell’aria

Disegnarono

Promesse

Io chiusi gli occhi

E il cuore


Riposa

Il cuore

Nel profondo lo inondano

Sorgenti

Di vita…


In noi

La vita si nasconde

Solo l’amore

Sa ascoltare

Il suo segreto


Il cuore

Sepolto nel dolore

Ormai non sa

La gioia…


Viviamo

Sepolti

Nessuno ci ode

Un sogno ci separa…


Breve passa la vita

Anche il dolore

Che sembra eterno, breve

Anche la gioia


Dolce tesoro

Dell’anima

Non nascondere più la tua bellezza

Agli occhi miei


Non voglio più parlarti

Come si parla a un dio

Ma le parole che un cuore dice

Al cuore che ama

Io voglio dirti


Pensiamo a noi

E non pensiamo ad altro


La nostra casa

Ha le finestre chiuse


Siamo ora soli

e poveri


Abbiamo già lasciato

Tutto quel che impediva l’amore…


Dissodiamo la terra

E piantiamo le rose


Nel tuo giardino

Fioriranno le rose dell’amore


La mia pena un canto

Chiuso nel cuore

Rimasto inespresso


Sorde son le parole

Alla segreta

Sua melodia


Un velo d’ombra

Oscura

La mia visione


[continua]

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