La parola si fa luce

di

Michela Garella


Michela Garella - La parola si fa luce
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
12x17 - pp. 32 - Euro 7,00
ISBN 978-88-8831336093

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Opera finalista nel concorso letterario Jacques Prévert 2019


Introduzione

“La parola si fa luce” è stata composta tra il 2014 e il 2018 e rappresenta la successiva tappa poetica alle precedenti raccolte edite: “Note del silenzio”, “Stella Nova”, “Evanescenze” e “Fertilia”.
Essa nasce dalla ricerca di una voluta solitudine che porta all’appropriazione del Silenzio attraverso la meditazione per superare i vincoli della mente collegati al reale e giungere ad una dimensione interiore profonda ove l’ispirazione è un dono del chakra del cuore. Allora lì, nel regno atemporale dell’io dove “il tutto è niente e il nulla è tutto”, il poeta può far veleggiare la propria essenza non solo per affrontare lo spazio bianco del foglio ma, soprattutto, per iniziare la conoscenza di se stesso e del proprio lato oscuro. Di conseguenza il messaggio poetico offrirà una nuova chiave di lettura ai fatti della quotidianità e la parola poetica si rivelerà come la luce guida da seguire nell’esistenza.


La parola si fa luce


La parola si fa luce

Tenera è la notte,
come un mantello magico
occulta anche il futuro del domani
avvolgendo l’etere nell’ora del ricordo
per interloquir con un sentimento nuovo,
di pace e di serenità amena:
“L’amico ritrovato”,
quell’attimo in cui il tutto è niente
ed il nulla è tutto,
quando la parola si fa luce,
la penna vola nella fantasia eterna
ed il foglio inanimato
ritrova la sua vera essenza nella vita.


Architetto del tempo

È voce solitaria
parla il mio cuore,
l’architetto del tempo,
a lui debbo l’antico errare
mentre assisto l’anima
nel colloquiare con l’attimo fuggente;
a lui chiedo venia
per gli eventi nel divenire
perché passato, presente e futuro
convergono nel vero io
per comprendere appieno
il senso del sempre
e cogliere nell’interezza
l’essenza del tutto.
È voce solitaria
ha parlato il mio cuore.


Anima

Anima amica t’assisto
Eterea
Eterna
Eccelsa.
Ma mai perdono
ottenni per l’antica sorte
o paradisi toccai nel nulla.
Io ti invocai e ti trovai nel niente
nell’apatia del vivere
eppure luce in me filtrai
dal mondo dell’assurdo
e voce nuova
di me incontrai, solo
dove i sogni son umili
e l’essere s’addensa fatuo
nel cielo estremo dell’infinito.


Ad un padre

Quando il dolore t’attanaglia l’anima
tutto perdona
l’essere nell’abbandono
perché giammai i sensi
comprendono l’età del cuore
ma solo il presagio
della linea dell’infinito
calma realmente l’io
dall’antico errare
e la magia del perenne dono
ti si offre a panacea
nella ricerca dei bagliori
d’una nuova luce.


Le nebbie di Avallon

Vaga essenza dell’essere
come nebbia eterea, acconsentita all’io
mi circuisci nei desideri più occulti;
a te offro i sacrifici intimi dell’anima
in cambio della sede eterna del ricordo
dove il rimpianto mai concupisce i giorni del divenire
e solo il brivido del futuro detta legge ai sortilegi del domani.

[continua]


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