Dalla polvere del tempo

di

Ofelia Usai


Ofelia Usai - Dalla polvere del tempo
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 58 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-2079

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In copertina: “Gigli di luce” – olio su tela e tavola 92×120 – opera pittorica di Annamaria Gagliardi


Prefazione

Questa silloge poetica di Ofelia Usai nasce da un profondo sentimento d’amore per la Sardegna, sua terra natia.
Le sue radici ne hanno forgiato il carattere generoso e ospitale come, da sempre, i nativi dell’isola hanno saputo portare nel Continente.
La poesia che nasce “Dalla polvere del tempo” trae spunto dalle vicende personali dell’autrice che nel ricordo della sua infanzia, degli affetti familiari, dell’esperienze quotidiane, riesce a creare un personale “canto” poetico, quasi una lode al Creato e al suo Creatore.
La natura è il cardine di questa poesia e viene descritta in tutti i suoi aspetti, registra ogni piccolo istante che la vita offre al suo spirito. È lei stessa che lo dichiara nella poesia “Vado incontro al mondo”. La Usai sente dentro di sé il bisogno di dialogare e si serve dei versi poetici per un colloquio che cattura le emozioni e si trasforma in condivisione umana di gioie e dolori, come nella poesia dedicata “A Yara”, dove riesce a descrivere con semplicità, ma al tempo stesso con viva partecipazione, il dolore per la perdita di questa giovane vita che ha commosso tutta l’Italia.
Sembra di leggere un diario intimo dove s’incontrano personaggi e storie del quotidiano vivere, dove ogni testo è storia personale e al tempo stesso universale. Scrivere è per lei un bisogno di contatto fisico che si estrinseca nell’evento, mai casuale che riguarda tutti.
La poesia che ha dedicato ad Alda Merini ne è un esempio perché è riuscita a comprendere il dramma di questa poetessa, a descriverne la sofferta esistenza, in versi semplici e chiari, profondamente umani. È questa silloge un primo tentativo al quale auguro possano seguirne altri perché la sua fantasia è fervida e ricca di spunti sociali ai quali dimostra di saper attingere quando descrive altre realtà.
“Dalla polvere del tempo” ci consegna i ricordi e la nostalgia dei medesimi dai quali la poetessa trae l’ispirazione, con garbo e semplicità.
Il mio augurio è che possa vivere sempre con genuino afflato poetico, l’esperienze che la vita vorrà offrirle quale dono d’amore.

Maria Organtini


Dalla polvere del tempo


Alla mia Sardegna


Autunno in Barbagia

Un miscuglio di effluvi si sente lungo le strade
i viottoli di campagna: il profumo di lavanda
selvatica, si mescola all’odore dei finocchi
selvatici che inebriano l’aria.
Mi ritornano in mente i bei momenti di gioventù:
ghirlande di fiori e pervinche, corbezzoli ricchi
di frutti colorati che segnano le montagne secolari.

Il vento, con i suoi vortici, porta via ogni cosa:
le piante di quercia danzano nel vento che le modella.
La campagna si veste di colori e nasce la magia
di un immenso paradiso d’autunno in Barbagia.


L’immensità

Signore dell’universo
che ci hai dato il sole
per riscaldarci,
per illuminare i nostri giorni.
Grazie per averci dato la luna
che tante volte ci ha fatto sognare
e le stelle che stanno a guardare
brillano nell’immensità del cielo.


Funtana Raminosa

Rivederti è stata un’immensa gioia,
immersa in mezzo alle montagne.
Quanti ricordi di bambina,
di operai con in testa il casco
e colmi di prussiera. Tante volte
ci lasciavano la pelle
dentro la galleria nera.
Ora è solo un sogno.
È rimasto solo un monumento
ai nostri ricordi, di vite spezzate
e consumate dalla malattia:
la silicosi che tanti minatori
se l’è portati via.

Funtana Raminosa: nome della miniera.


Vado incontro al mondo

Navigo
in questo mare in tempesta
vado incontro al mondo
che non mi dà tregua.
Questo mondo così tribolato:
tutto si fa con un ritmo
sempre più veloce.
Telematicamente
ti devi adeguare
per non perdere questo treno
così veloce, non perdere mai
l’occasione: è nella tua mente,
registra ogni piccolo istante
che la vita ti offre
per non arrivare in ritardo
all’ultimo appuntamento.


La nostra vita

La vita è solo transito terreno.
Si sa quando inizia
e non quando finisce.
Solo Lui lo sa e decide
quando sarà per noi
la fine.

Ma Lui, ci aprirà
le porte della vera vita!


Vita nel Continente


Il pensiero

Il mio pensiero va alle storie tristi
che sconvolgono il mondo.

Va dove vite umane si perdono
in guerre fratricide, dove non esistono
più valori. Quanti ragazzi sono morti:
a Nassiria, in Afghanistan e in altre nazioni.

Il pensiero corre alle madri, alle vedove
ai loro figli che cresceranno senza un padre
portando con sé, come vessillo, il loro esempio:

“L’emblema della libertà e della Pace”.

Va il pensiero alle giovani vite,
stroncate dalle tante tragedie sulle strade
che si ripetono ogni giorno in un triste copione.

Va il pensiero ai morti sul lavoro
ai loro sogni infranti in un domani
che mai più si realizzerà.


La Nave dei sogni

Chi non vorrebbe fare una crociera
su quelle belle navi, oasi in mezzo al mare.
Sognando cose meravigliose, nuovi mondi
e dimenticare per un po’ la vita quotidiana
a volte stressante, pensando solo al presente
oppure, senza pensare a niente?
Visitare posti incantevoli, scoprire nuovi luoghi,
toccare terra in città diverse che tante volte
abbiamo sognato di raggiungere?
Questa nave dei sogni oggi si è distrutta
andando ad incagliarsi sugli scogli
e con lei si sono infranti i sogni.
All’isola del Giglio sono affondati.
Tante persone hanno perso la vita!
Ora la Concordia passerà alla storia
come il Titanic. Di tutto ciò resteranno
solo ricordi di sogni infranti e nulla più.


La tua Libertà

La libertà è una parola importante
per potersi esprimere liberamente.
Libertà di andare ovunque, di essere
se stessi, sentirsi partecipi di tanti
avvenimenti perché indispensabili
alle iniziative che la vita ci offre.
Libertà di vivere in serenità
perché la si è conquistata con fatica
e a caro prezzo, con dolore per chi
ha combattuto per noi nelle guerre
con onore e sacrificio.
Libertà per il poeta e il suo pensiero
che nella vita resta sempre un mistero.


I viaggi della speranza

La speranza è l’ultima a morire
sui barconi che solcano il mare
con il suo carico di vite umane
che gridano il loro dolore.

Sono chiamati clandestini
i loro volti scarni
affrontano il viaggio con nel cuore
la speranza di raggiungere la meta
troppe volte negata, quella meta
tanto sognata e mai avuta…

Poveri corpi sballottati dalle onde
del mare, fradici e conciati, forse
qualcuno avrà fortuna ma, chissà
quanti il mare li avrà inghiottiti
e non vedranno mai la terra promessa!

Tanti uomini scampati alla guerra
alla tribolazione, ma non a un destino
crudele che ha segnato per loro la fine.


Il male del secolo

Arriva all’improvviso, non dà scampo
annienta in un attimo la vita!
Non si può descrivere ciò che si ha nel cuore
quando il verdetto ti lascia senza parole.
A volte qualche mese, oppure un anno
e spesso non ci si accorge in tempo!

La ricerca ha fatto tanto. Nuove cure ha trovato
che salvano vite umane.
La medicina: nuovi farmaci
ha sperimentato. Si continua a studiare
– il male del secolo bisogna debellare –

Si fa prevenzione ed è importante
purché si arrivi in tempo a salvare.

Il male del secolo – cancro –
parola brutta che fa spaventare
ma, grazie alla ricerca si potrà debellare!


[continua]


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