In copertina: illustrazione dell’autrice
Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli Autori per il conseguimento del II posto nel concorso letterario Ebook in… versi 2020
Prefazione
La silloge di Patrizia Albanese, dal titolo “Scivolato nel Tempo”, nasce da una costante volontà della poetessa di ricercare il senso autentico dell’esistere, intraprendendo un percorso lirico che si nutre d’una dimensione superiore, ben consapevole della limitante condizione dell’Uomo.
La sua Parola, profondamente sentita, intensa e vibrante, è protesa a cogliere tali evidenze esistenziali attraverso un lirismo che s’incarna nella tensione a scandagliare l’umano cammino come fosse “sospeso/sul baratro della ragione”, conducendo infine alle “curve infinite” delle emozioni, superando l’umana illusione e svelando l’essenza profonda d’una visione lirica che “scivola nel tempo”.
La visione di Patrizia Albanese è ricolma si segni lirici che diventano Parola, forte e seducente, per indagare l’umano sentire, che si accompagna ad una continua propensione a percepire il mondo naturale con le sue suggestioni, ed ecco allora dispiegarsi una galleria d’immagini: dall’onda che si infrange sullo scoglio, al reiterato rimirar il cielo stellato, fino alla Luna che “illumina il volto”.
La sua poesia si genera da una sorgente di “purezza”, come un canto offerto in dono e capace di rinnovare e svelare i “misteri del vivere”, diventando “nutrimentum spiritus” che avvolge l’animo ed alimenta il “magico sogno”, preservando sempre “l’umano candore”.
Patrizia Albanese è poetessa assetata d’assoluto e, con estrema passione, si catapulta nel “gioco del tempo”, che incessante scorre e lentamente consuma, ricercando “echi lontani” e “verità presunte”; navigando tra “splendore d’oblio” e “disegni incompiuti”; nutrendosi “d’eterno” e d’un senso di ineluttabile destino: “Oscura maestoso/le ore di breve /cammino/il nulla bramoso/d’umano destino”.
Nel processo lirico la visione diventa armonia musiva che penetra nel cuore e disvela le metamorfosi del mistero dell’esistenza, rivelando infine l’essenza profonda che aiuta a comprendere il senso autentico della vita, superando la terrena fragilità: e la poetessa estrae dal suo giacimento emozionale tali percezioni liriche che s’incarnano nei “celestiali abissi”, negli “spazi infiniti”, nei “bagliori di vita” e nelle salvifiche emozioni.
L’umana incessante ricerca, anche davanti al Nulla, anche davanti alle “domande senza fine”, tende sempre a cercare di comprendere e disvelare l’enigma dell’umano “fugace passaggio”: ecco allora che “l’essere/ scivolato nel tempo” si tramuta in versi e dona nuova luce col desiderio di estrapolare le verità dell’esistenza, le multiformi presenze d’un mistero sentito nel profondo dell’animo.
La linfa lirica scorre nei “disegni tracciati”, negli ultimi barlumi che custodiscono la volontà della poetessa d’una immersione in una dimensione superiore per oltrepassare l’immagine dell’essere umano come “naufrago”, poco più di un “involucro mortale”, che contempla il cielo, in attesa della fine.
Massimo Barile
Premessa
La raccolta rappresenta la mia ricerca del senso dell’esistenza attraverso la ragione e che porta necessariamente alla constatazione dei limiti di questa dimensione di cui l’uomo dispone.
La conseguente consapevolezza della finitezza e della fragilità dell’essere umano di fronte all’Universo è ciò che origina tale ricerca insieme alla volontà di comprendere.
La scrittura diventa, per me, un mezzo per contemplare quello slancio tutto umano e inconsapevole, proteso verso ciò che ci trascende; è il tentativo di cogliere, attraverso la parola, ciò che lega lo spirito dell’uomo all’essere e al tutto cui partecipa.
Questa tensione, disperata quanto vana che ha prodotto i versi della mia silloge, è la ricerca di quel sacro e irraggiungibile che è parte dell’universo e dell’uomo stesso.
L’Autrice
Motivazione del presidente della giuria del premio letterario “Ebook in… versi” 2020
«La silloge di Patrizia Albanese nasce da una costante volontà di ricercare il senso autentico dell’esistere intraprendendo un percorso lirico in una dimensione superiore, seppur ben consapevole della limitante condizione dell’Uomo.
La sua Parola, intensa e penetrante, è protesa a cogliere tali evidenze esistenziali attraverso un lirismo che s’incarna in una tensione che conduce alle “curve infinite” delle emozioni, superando l’umana illusione e svelando l’essenza profonda d’una visione lirica che “scivola nel tempo”».