Opere di

Piera Gucciardo


A te

Nei giorni squallidi
di profondo vuoto
di sogni svaniti
frantumati
le tue parole
hanno asciugato
le calde mie lacrime
La dolcezza del tuo sorriso
come goccia di rugiada
ha dissetato il mio cuore
dall’ arsura
della solitudine…
Danzano
i nostri pensieri
sulle note d’ una stessa melodia
simili
le nostre orme sulla sabbia…
Creatura
dai capelli colore del grano
da sempre
mi sei accanto
La tua forza delicata
il fecondo tuo coraggio
sono dolci carezze nei giorni bui
Mentre,
nascosta all’ ombra di un riverbero
osservo teneramente
timide complicità…


Capanne di cartone

Un fischio acuto
tagliente
e il treno
parte dal suo binario…
Agli angoli della fredda stazione
i miei occhi hanno visto
capanne di cartone
illuminate dalla miseria
dall’abbandono
e dalla disperazione abitate
Dietro vetri
appannati dalla solitudine
vite distrutte
d’ogni entusiasmo
svuotate
divenute “invisibili”
Sotto alberi
addobbati di nostalgia
aspettano
con lo stupore dei bambini
il dono di un sorriso
il calore di un abbraccio
e nel cuore
la speranza di essere amati
non soltanto a Natale…


Il Faro

Sul volto triste di un uomo
ho letto
il racconto della sua vita
trascorsa
nella solitudine di un faro
e in fondo al cuore
scendere la tristezza
Ora
il grido dei gabbiani in volo
riecheggia antichi rimpianti…


Dolci ricordi…

I ricordi mi aiutano
i ricordi mi sostengono
i ricordi mi emozionano…
Mi affaccio dalla finestra
e la pioggia e il freddo pungente
di molti anni
mi riportano indietro…
E’ lo stesso freddo di allora,
quando mia madre
si apprestava ai fornelli
si appannavano i vetri
e in tutta la casa
si espandevano un delizioso profumo…
Ricordi, ricordi
dolci ricordi che aiutano
sostengono
ed emozionano in quei giorni più tristi.


Compagne di scuola

Tre donne
tre amiche
tre campagne di scuola.
I ricordi
le confidenze
le speranze…
La gioia di un incontro
in un freddo pomeriggio d’inverno.


Vecchio albero maestoso e solitario

Dalla calura estiva mi rifugio
all’ombra di un vecchio albero
Lo ammiro lo contemplo
maestoso e solitario:
tante le stagioni vissute!
Rami forti ricoperti da folte foglie
si protendono
in un tenero e soave abbraccio…
Tanti i passanti
ai quali sempre hai dato sicuro riparo
Con coraggio fiducia e speranza
hai combattuto le intemperie della vita!
Sebbene essa meravigliosa e bella
purtroppo è assai travagliata…
Ora, vecchio,
con le tue radici forti e secolari
abbracciato stai a colei
che ti ha generato: la madre terra…
Grandioso insegnamento della natura!
Che pur muta e silenziosa
è maestra di vita.


Sconosciuta melodia

Sconosciuta melodia
dalle velate note
al crepuscolo mi avvolgi
Allieti il cuor mio
Invadi l’anima mia, tutta
Attimi…
di profondo e inteso oblio.


Per le vie di Acireale

I rossi gerani son tutti fioriti
e adornano
vasti balconi
di palazzi e ville assai antiche
Come cascata d’acqua di ruscello
in un silenzioso e verde bosco
si sporgono i giovani fiori
per allietare gli animi
e riscaldare i cuori
dopo la fredda stagione
Per le solitarie vie
per le strette stradine
lo sguardo s’incanta
estasiato…
Si fa sera
e la luce dei vecchi lampioni
illumina la cittadina
esalta
ancor più la bellezza
di antichi splendori
d’un tempo
trascorso e lontano.



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