Libellule nel cuore

di

Rosanna Gabellone


Rosanna Gabellone - Libellule nel cuore
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
15x21 - pp. 38 - Euro 8,70
ISBN 978-88-6587-0259

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In copertina: «Venere sul fiume» – olio su tela – cm 130×105 di Rosanna Gabellone

A pag. 13 e pag. 15: fotografie dell’autrice

Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori per il conseguimento del 3° premio
nel concorso letterario F. Moro – Sartirana L.na 2010


Prefazione

Nella silloge di poesie “Libellule nel cuore”, Rosanna Gabellone vuole penetrare, con spontaneità e costante volontà, nel senso autentico della vita, nelle profondità del cuore e nelle zone segrete dell’anima fino a toccare i “sublimi momenti” che regalano la spiritualità della “sua” poesia.
Il lirismo di Rosanna Gabellone, genuino ed intenso, cerca di scavare nelle “ombre” della vita, nel sentimento del dolore che deve essere superato, nelle oscurità provocate dai momenti in cui si cercano le sperate risposte, nelle illusioni che, inevitabilmente, si vivono, nei faticosi labirinti dell’esistenza.
Ecco allora dipanarsi, collegate da un filo sotterraneo che sottende tutta la sua lirica, le parole di componimenti che riconducono alla visione struggente dedicata alla madre, alla poesia intensa dedicata al padre con “il suo amore che accarezzava l’anima”, e ancora, le poesie, pervase da estrema tenerezza, dedicate alla nipotina Sonia e al nipotino Riccardo.
Nella silloge sono presenti anche liriche che fanno riferimento alla sua visione del mondo e alle manifestazioni del vivere, accompagnate dal ricordo della figura di Papa Giovanni Paolo II e poi ancora, alla follia dell’umanità con il ricordo dei “coraggiosi soldati italiani caduti a Kabul che hanno sacrificato la loro vita”.
E, infine, non può mancare il sommesso ricordo della terra natale, del paese Alezio, in provincia di Lecce, che l’ha vista crescere e, allo stesso modo, è forte il pensiero che corre alla città di Putignano, come ad assurgere ad un canto d’amore per le emozioni che questo luogo ha saputo regalarle.
In questi vibranti ricordi la sua poesia scivola leggera sulle cose della vita, sui momenti difficili e sulle sofferenze, sull’inquietudine che “vaga” nel suo sentire la vita, nel suo animo che cerca di liberarsi in una dimensione lirica, libero e candido.
Si avverte la consapevolezza che la poesia possa aprire uno spiraglio capace di donare nuova luce, che permetta al pensiero di viaggiare sull’onda della magia creativa e sulle illusioni, dimenticando gli “abissi profondi” dell’animo: a volte, muovendosi tra i sentieri dei sogni; altre volte, tra gli innumerevoli recuperi memoriali; altre ancora facendo i conti con gli smarrimenti e le inquietudini, la malinconia e gli amari silenzi, quando “il gelo attanaglia il cuore”, quando è difficile rialzarsi e continuare a lottare per riconquistare la propria identità.
La poesia di Rosanna Gabellone diventa così un dono dell’anima oltre il “tempo del dolore” e, al contempo, accompagnato da “sublimi sensazioni”, come in simbiosi con la sua percezione del reale, offrendo liriche che fanno dell’autenticità e della genuinità, la sostanza stessa del loro esplicarsi.
Seguendo questo percorso, le parole si adagiano e poi scivolano via sui “miraggi dell’esistere”, fino a far vibrare d’amore l’anima, fino a dissolvere il “quieto dolore con il suo canto d’amore che irradia di luce magica il cuore.

Massimo Barile


Libellule nel cuore

Ai miei sublimi momenti di solitudine
che mi regalano la spiritualità della poesia


Domenica 8 Luglio 2007

(Dedicata a mia madre)

Nell’abisso di dolore
in cui stai precipitando,
c’è anche il mio cuore,
la mia angoscia,
la mia solitudine.
Porterò con me, per sempre,
il tuo sguardo spento,
l’immagine delle tue
membra scarne.
Forse domani non ci sarai più
e le tue sofferenze
saranno placate.
La mia inquietudine, invece,
vagherà in me,
in ogni cellula del mio corpo,
senza tregua.
Per sempre.
La tua vita sta scivolando via
tra i bagliori e gli enigmi
dell’eternità.
Dove la luce e la pace
smarrite in un labirinto
di tenebre,
ti accoglieranno
nel loro dolce abbraccio.

Poesia selezionata per l’antologia del Premio letterario internazionale “Il giro d’Italia delle Poesie in cornice 2008”.
Poesia selezionata per l’antologia del “Premio letterario Re Manfredi 2010” città di Manfredonia


A mio padre

Ti guardavo, o padre, quella sera, inseguire
l’ombra della vita, il mormorio di un sogno
ormai concluso. Ascoltavo la tua voce che
non c’era, mentre intrecci di corda attorno
al cuore, soffocavano nel rimpianto il tuo
dolore. Negli occhi tuoi lontani vedevo il
fremito della paura, delle parole e delle
preghiere mai dette, delle carezze mai fatte.
In ciascuna ruga del tuo volto terreo, cercavo
invano la parvenza dell’uomo austero
ch’eri stato. E i pensieri si accendevano tra
il luccichio degli occhi e il mio amore
che ti accarezzava l’anima.

Poesia selezionata per l’antologia del “Premio Ibiskos 2009”.


Mio per sempre

(dedicata ad Antonio)

Vorrei abitare nelle stanze del tuo cuore
per poter ascoltare le tue emozioni,
i tuoi palpiti d’amore.
Vorrei essere un brivido per far vibrare
ogni tua cellula come le corde melodiose
di un violino.
E una carezza che scivola leggera sulla
pelle come la penna del poeta sulle
pagine della fantasia.
Vorrei che tu fossi la brina del mattino
per poterti tenere nel palmo della mano
e dissetare ogni fibra del mio corpo.
E polvere d’argento che possa
impregnarmi l’anima.
E vorrei che tu fossi un raggio di sole
per potermi inondare tutta col tuo calore…
e sentirti mio per sempre.

Poesia selezionata per l’antologia del “Premio letterario Nazionale Re Manfredi 2010” città di Manfredonia.


A Katia

Sovente, volano i pensieri,
brillando come stelle,
al giorno in cui, giocavo
a far la mamma, giovane,
inesperta, con te stretta al
mio seno, paffuta, tenerissima.
E un singulto dolce, mi riporta
d’un soffio ai dì presenti.
Sei donna ormai, mamma attenta e
premurosa. E vedo splendere
negli occhi tuoi, la stessa luce
che illuminava i miei.


A Mino

Hai varcato, da un pezzo ormai,
le soglie dell’adolescenza, e
il tempo ingrato, non ti ha strappato
quella voglia di sfidare il mondo,
che ti accende lo sguardo
e le emozioni. Sei appagato ora
e la fatica di crescere ti ha insegnato
che vale scalare vette impervie,
e arrivare su, sempre più su…
fino a vedere la luce del sole.


Oltre la porta

(dedicata alla nipotina Sonia)

Imprimere vorrei sulle ali del silenzio
che s’ode in questa stanza, la tenerezza
che mi attanaglia il cuore, quando ti
stringi a me dopo il risveglio.
Tramutare vorrei le lacrime furtive
in diamanti e perle, per poi adornare
i tuoi capelli d’oro, mentre aggrappata
al mio collo, ti svegli piano piano.
Ti terrei così, per sempre, all’ombra dei
dolori che il fato inesorabile può dare.
È la sensazione di vuoto che mi fa tremare,
per ciò che sarà un domani.
Là, oltre quella porta, dove ti aspetta
un mondo senza sogni né riposo.
Ti regalerei un po’ del mio respiro
se fossi certa che un dì, là fuori,
tristezza e ansia, non debbano offuscare
la luce delle stelle che ora si specchiano
nel grande mare dei tuoi occhi scuri.

Opera 3^ classificata Premio Internazionale di Poesia “Francesco Moro 2010”- città di Sartirana Lomellina – targa, diploma di merito, premio in denaro, pubblicazione gratuita di 50 copie di un libro di poesie dalla Casa Editrice Montedit.


L’essenza della vita

(dedicata alla nipotina Sonia)

… e poi un giorno, sei arrivata tu,
adorabile creatura, farfalla posata
in cima alle mie ansie e alle mie
debolezze. Faro che rischiara
il mare delle emozioni, scisse
in schegge d’amore. Ed ora, le tue
lucenti perle scure, incastonate
in un bocciolo di rosa, penetrano
le aurore e i tramonti degli anni
che galoppano spietati sui rimpianti
delle mie albe incantate.
Aureola divina, che cinge d’affetto
i grovigli di un cuore che pulserà
fino a quando l’ultimo mio anelito
di vita giungerà fino a te.
Possano i tuoi sogni librarsi in alto,
impavidi come gabbiani, nel candore
dell’etere soave e terso; e le stagioni
della vita, sfiorarti lasciandoti indenne
da dolori, follie e illusioni, nei labirinti
degli inevitabili cicli del destino.
Ho posato il tuo sorriso tra i miei
pensieri struggenti, fin dove la mente
esausta, raccoglierà gli ultimi sprazzi
di un sole che non darà più calore.
Sarai sempre là, tra i viali del senso
e le ragioni del cuore.
Tu, piccola stella di un firmamento
che non ha altre luci.
Tu, piccolo fiore di un prato
che non ha altri fiori.
Tu, piccola Sonia,
essenza della mia vita.

Poesia selezionata per l’antologia del Premio letterario internazionale “Il Club degli autori 2010”.


A Riccardo

(dedicata al neonato nipotino)

Su un raggio d’oro, lucente, misterioso, sei giunto
un dì, roseo, paffutello. Un tenero angioletto ti
ha portato, tra le braccia di mamma ti ha adagiato,
come su un prato di fiori, lacrime e sorrisi. Sei il
sogno affascinante da tenere stretto e custodire
come un gran tesoro. Attonita ti osservo e dentro
al cuore, è un pullular di gioia e teneri pensieri.
Tutto si ferma intorno ed io non sento che un gran
gridare di cori e suoni e uno stridio di uccelli.
Non c’è carezza che giunga fino all’anima
guardandoti dormire, nelle incessanti inquietudini
che corrono veloci come le stagioni. E diverrai ragazzo
e poi, d’un tratto, uomo. E muoverai i tuoi passi
sentendoti vicino agli argini del mondo. E tenderai
la mano ai desideri stipati in un cassetto e alle mille
incomprensioni da plasmare. Ovunque ti porterà
la vita, lascia una luce accesa in fondo al cuore.
Sarà sempre un’oasi serena di chi ti ama, apprezza
e non tradisce. Che i tuoi sogni possano avverarsi
imperturbabili nell’indifferenza che, brulicante,
popola i giorni della vita e le silenziose notti.
E le tue albe siano sempre rosee e i tuoi sentieri
sempre piani, lucenti e senza ombre.


Alytia

(dedicata al mio paese natale Alezio)

Muri corrosi di greco e salmastro
legano crepe antiche ed epigrafi
d’ombra, tra luccichii di smeraldo.
Orizzonti d’azzurro e di silenzi
intrappolati come tarli nell’anima
di una sola verità.
E il tuo vento profumato di zagare
e di viole, bellissima metafora
di carezze su rocce appena sbozzate.
Ah! Se potessi rivedere la luce
prorompente degli incendiati
tuoi tramonti, dove vegliano
sonnacchiosi i miei ricordi.
Dove il sole ha prosciugato ogni
tardo incantato stupore.
E se potessi accarezzare con una
lacrima il tuo malinconico
corpo dormiente…
e scivolare nel tempo che ha
adagiato la mia vita su un petalo
di rosa.

Poesia 2^ classificata “Premio Letterario Internazionale “Vito de Bellis 2010” – città di Castellana Grotte – Artistica targa, diploma di merito, premio in denaro.
Poesia selezionata per l’antologia del “Premio Letterario Nazionale Re Manfredi 2010” – città di Manfredonia – diploma d’onore.


In tuo onore

(dedicata alla città di Putignano)

Mi apparisti stupenda quella sera, o Putignano,
quando mi accogliesti nel grembo tuo materno,
giovane, ingenua, innamorata, con le mie pene
più belle, più segrete.
M’insegnasti a scoprire i palpiti del cuore
di un’oasi serena dell’Italia vera.
M’inebriasti con le tue forme e i tuoi colori,
col fascino che emanava il tuo paesaggio ameno.
Con le fantastiche emozioni di amicizie pure.
E sugli anni trascorsi ormai come in un soffio,
ricordi struggenti si fondono con l’allegre
melodie di suoni e canti, nel polverio di stelle
del carnevale amico.
Che, quando impazza per le strade a festa
e fa capriole la frenesia di danze,
fiocchi, nastri e riccioli ribelli,
avvincono il mio cuore che esulta,
ampio, aperto come un mare.
E dame e cavalieri scintillanti di porpora,
d’azzurro e d’oro, si accingono a ballare
sopra ai dolori, all’odio e sugli affanni.
E quando la sera, sfavilla silente
varcando la soglia dei pensieri,
allora sogno l’attimo tranquillo
in cui beata posso meditare nel buio
e nel silenzio e ricordare quel dì
d’agosto, quando giunsi a te
che scrutasti coi tuoi mille occhi
lucenti e misteriosi,
i miei sospiri profondi e silenziosi.
O Putignano amica,
come un’onda travolgente di gioia
e di malinconia, come un canto d’amore,
contemplerà per sempre il tuo infinito,
l’anima mia.


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