Sogni Momenti Sentimenti

di

Sergio Lorenzon


Sergio Lorenzon - Sogni Momenti Sentimenti
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 32 - Euro 6,50
ISBN 978-88-6587-3786

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In copertina e all’interno illustrazioni di Monica Lorenzon


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto la silloge è finalista nel concorso letterario Jacques Prévert 2013


Prefazione

Sergio Lorenzon, con questa interessante silloge di poesie, offre una personale visione delle molteplici manifestazioni del vivere e, attraverso il continuo sguardo indagatore, riesce a cogliere gli aspetti salienti di un fertile percorso lirico.
L’incessante osservazione parte dalle suggestioni del mondo naturale come può essere la “pioggia primaverile” e spingersi fino al “labirinto senza fine delle stelle nel cielo”: e, poi, con nuovo slancio, gettare lo sguardo al mondo circostante e ricordare la chiesa di montagna, ormai “rovine di pietra”, quasi a fissare l’amara constatazione del veloce scorrere del tempo, che consuma e porta con sé ogni cosa.
Le sensazioni sono in continua evoluzione e sempre accompagnate da una sorta di contemplazione lirica che tende a scandagliare l’essenza stessa della vita, goccia dopo goccia, come in un lento processo di distillazione che desidera salvare solo ciò che conta veramente, ciò che merita di essere preservato.
La sua poesia fa emergere la volontà di esprimere il vortice di pensieri e di emozioni, che si alternano e si miscelano in un interessante rimando lirico: i semplici incontri, i “veloci gesti” e perfino il “leggero sfiorarsi” riconducono al significato profondo dell’esistere sempre accompagnato dalla consapevolezza che “il destino conduce dove vuole” e, sovente, “i desideri non si avverano”.
Eppure, la sua Parola, pone al massimo livello i sentimenti autentici, quasi fusione di anime, nella verità del proprio essere, nel sigillo dell’animo: far percepire tutto ciò, descrivere tale stato d’animo è il “sogno di ogni poeta” come afferma Sergio Lorenzon, con profonda convinzione.
Nella sua poesia v’è anche un costante riferimento alla concezione dell’Amore nel suo significato più puro: all’amore per una donna, Lei che catapulta nell’estasi, sospinge i sensi oltre ogni limite, tra passione ed ardore, sospiri e salvazione dell’anima.
Nel susseguirsi di questa interconnessione ampia ed articolata, la vita stessa viene percepita come un sospiro universale che merita il fresco profumo della libertà e, con la sua presenza terrena, conosce molto bene le contraddizioni dell’umano esistere: dopo aver posato lo sguardo perfino sui “contorni del mondo” e aver attraversato le numerose insidie, capita di immaginarsi come naufraghi che hanno superato tempeste, oltrepassato zone ignote alla ricerca di chissà quale verità ultima e, nel momento dell’abbandono totale al flusso del tempo, rendersi conto che “rimangono solo i ricordi”, accompagnati da un senso religioso che si evidenzia con la preghiera, canto lirico al divino.
È proprio in questa dimensione che Sergio Lorenzon pare sentire una “voce” salvifica, voce chiamante ed orante, che oltrepassa la sua presenza, fino all’ultimo approdo dove “le anime possono liberarsi nel fiume della vita/per unirsi nel mare dell’eternità”.

Massimo Barile


Sogni Momenti Sentimenti


STELLE

Di comune intesa
dialogano e luccicano lontane
vicine, in un labirinto senza fine.
Da quaggiù non paiono così grandi
forse non lo sono.
Picchiettando il cielo
sopra e d’intorno agli uomini
regalano il piacere della veglia
nell’assoluta indifferenza
del buio palcoscenico che le lascia recitare.
Udite, udite, ancora per questa sera:
uno scialle nero, la luna per comparsa e
prime attrici, le stelle!


PIOGGIA DI MARZO

Acquerugiola che nel primo mattino
Di un marzo gaio, rattristi il bambino
Avvilendone i diletti; cadi lieve
Sulla gente e nel volgere breve
Tra cielo e terra, dai risalto
Tratteggi forme. Un lungo salto
Dal tetto del mondo ai nostri piedi.
Ripulisci ogni cosa e non ti siedi
Non indugi assorta, scivoli celata
In mille rigagnoli. Mattina fasciata
Da un greve drappo nuziale
Che dalla nera terra rorida, sale
Fin sopra le case; riporti il verno
Ed ogni male sembra eterno.


IL TUO NOME

Un pensiero di te si confonde tra le onde
si impiglia su una conchiglia
intrappolato in un vortice.
Sotto il cielo azzurro, il mare bisbiglia
Traccia il tuo profilo su uno scoglio.
Parole su fogli lasciati alla pioggia
per riscrivere il tuo nome
adesso, come la prima volta.


PAZZIA

Il guardiano un po’ matto
marcia con passo svelto
in una mano la torcia, nell’altra
le chiavi per aprire la porta
di una gabbia piena di nebbia.
Vuole coprire le case con un velo di sposa.
non ci metterà molto a spargere quel vapore
lo aiuteranno i venti che, si sa
sono più di dieci ma meno di trenta.
Così lui pensa.
Tenta d’infilare la serratura ma non vede
si avvicina quasi a sbattere contro le sbarre
così fredde e lisce che sembrano di ghiaccio.
Forse qualcuno ha già aperto la porta
non si spiega tutta questa nebbia: che rabbia.
No, la porta è chiusa a doppia mandata
le sbarre sono lì
intatte, ognuna al suo posto.
Piuttosto, non sarà mica uscita
da sotto il pavimento?
Sgomento, una talpa!


IL DILUVIO

Anche il biblico scroscio
oscuro disastro
s’è fermato al di sotto di certe vette.
Un albero maestro per rassicurare
le anime meno dannate
strette e stipate una sull’altra
dalla pioggia benedette.
Un bianco volare di piume
foglie d’ulivo riportano il sereno
l’auspicio di un tetto
sotto il quale pregare.


A LEI

Tesoro delicato, passione e ardore
ad ogni pensiero fai sbocciare un fiore
mi sento fiero d’essere tuo
sono un uomo fortunato.
I risvegli mattutini sono generosi doni
le mie mani raccolgono ogni tuo momento.
Anche oggi ci sei, ora posso riposare.


VANESSA

Farfalla adagiata sul letto dorato
Il tuo manto di velluto colorato
È reso pesante dall’acqua salata
La mano fuggevole che ti ha sfiorata
Si è comodamente distesa, dissolta
In una molle linea di schiuma. Colta
Da irresistibile, trascinante passione
Si tramutò in fulminea effusione
Per finir nell’aria, carezza fatale
Che tutto voleva ma non farti male.


ROMANZI DI SUCCESSO

Concetti, frasi, parole, inchiostro nero
ogni lettera trova il suo posto
corvi tutti in riga che beccano nella neve
non fuggono allo schioccar delle dita.
Un po’ d’acqua sarebbe d’aiuto
per sciogliere un racconto.
Qualche anello all’indice
altri, tra capitolo e capitolo.
Poi, numeri ai piè
dove gli umidi polpastrelli tirano gli angoli.
S’impasta il tutto in rotonde palline
da far passeggiare su di un piano inclinato
verso l’orecchio di un attento lettore.


LA CHIESA DI MONTAGNA

Rovine di pietra, resti di muri
Dove sorgeva la pieve, sicuri
Ora beccano i merli e mesta
L’edera sta in preghiera. Festa
Cordoglio, altrove son celebrati.
Al loro posto i cembri, i prati
Ed il pio sentiero, brulicante
Di pruni. Sulla china recante
Al mezzodì, nei vespri santi
I fedeli foggiavano chiari manti
Stringendo in mano i lumi
Come lucciole sparse a fiumi
L’odore d’incenso fasciava
I bronzei rintocchi. Sbirciava
Il bimbo, ghermito alla gonna
Materna e austera tonaca nera
Mentre filanti fumi di cera
Salivano a benedire la Madonna.


ORIZZONTE

Prodigioso nel legare il cielo alla terra
unire il fuoco all’acqua
far nascere e morir il giorno.
Strada curva che porta dritta fin dove non si vede.
Lo sguardo si posa sui contorni del mondo
ne sottolinea le forme. L’aria si modella
dalle pianure roventi ai fianchi dei monti
e nella nera cornice si adagiano
le vite tremule che sospirano da lontano.


[continua]


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