Opere di

Teresa Montobbio


Giorno

Ogni giorno che nasce
porta con sé il mistero della vita
un ventaglio di prospettive
s’apre al primo palpito dell’alba.
Silenzio
mentre si ravviva
l’inganno d’altre mattine
disperse nel tempo
che lasciano tracce nella mente:
i ricordi
e nel corpo: le rughe.
Ma ogni istante bisogna reinventare
l’esistenza
nell’attesa
che anche oggi la poesia vesta
veli di danza
illusioni che cadranno a sera
quando per compagna la luna
affronteremo il lungo viaggio
della notte
traverseremo le insidie
del non risveglio
fino a quando all’improvviso,
forse
ritornerà a brillare
la luce d’un altro giorno.


Giostra d’astri

Cieli stellati
nati da tramonti
su noi che cerchiamo nuovi approdi.
Fra solitudini d’attesa
dal mare si dipartono
accordi melodiosi.
Concerti d’onde
antichi come il Tempo.
Tremolii d’emozioni
si rincorrono nel vento.
Messaggi d’ incantesimi
aleggiano
sui giardini segreti
della mente
mentre sigillano i giorni
inganni d’illusioni.
Ma per noi
sopravvissuti all’Eden
naufraghi del Diluvio
nei cielo, con una giostra d’astri,
esplode la bellezza del Cosmo.


Vento

Ogni giorno diverso
scherzoso impetuoso vento
fuggi d’ogni dove.
In Primavera gentile sfarfalli
e giocando con l’arcobaleno
dei fiori
dÌ profumi inondi la terra.
Sulla spiaggia nei giorni d’Estate
carezzi, leggero, la pelle
ai bagnanti
mentre gonfi le pallide vie
e la spuma dell’onde.
D’Autunno nella nebbia ti celi
o ti unisci alla pioggia
e fra nuvole nere con boati e saette
in tempeste rabbiose
scateni l’inferno.
Sei bufera d’Inverno
ma racchiudi magie
fra la neve che scende a Natale
Poi ritorni fanciullo innocente
per baciare le timide viole.


Ho amato amare

Perdendomi per strade sconosciute
ho trovato un mondo nuovo
a cammino per un luogo
senza ritorno
coni la curiosità di un bimbo.
Tante persone
ho incontrato ella vita
giovani e vecchi, malati e sani.
Ho amato amare l’anima degli altri
e le bellezze del Creato:
i fiori mi hanno consolato
la tristezza
gli animali mi sono stati compagni
nella gioia.
E le stagioni:
La Primavera tutta vezzi e trilli
l’Estate signora che avvizzisce
in fretta
l’Autunno triste
e vecchio come il Tempo
L’Inverno dove morte e vita
si incontrano.
Non ho rimpianti
come potrei averne
se sono solo polvere
che si perde nel vento.


Infanzia

Stagione di scoperte
meraviglioso momento della vita
fiaba del cuore
soprannaturale magia
d’ignoti anni fatti di segreti
poi dimenticati nel Tempo.

Misure diverse
animali e fiori giganti
dimensioni fantastiche
di un mondo sconosciuto
agli adulti,
sapienza perduta.
Sguardi puri, pensieri innocenti,
misteri d’incanti senza fine
di creature assessuate
che sognano gli Angeli
arcane essenze
e giocano con loro
nel Paradiso dell’anima.
Darei ogni cosa
per tornare all’infanzia
e fermarsi lì,
i bimbi conoscono l’inconoscibile
e forse vedono Dio
perché di essi è il Suo Regno.


Il male dell’esistere

Gli occhi chiari
che furono così cari
alla sublime figura
di tua madre
spersi e annebbiati
fissano il soffitto dell’ospedale,
il cancro non perdona.
Il dolore che ti abbraccia
e morde la carne
somiglia a quello
che ti corrode e compenetra l’anima
e vinto ti ha già da tempo.
Le donne amate
come essenze vane
profumano l’angolo più nascosto
della mente,
la giovinezza
a volte
è una ferita da curare
fino alla fine dei nostri giorni.
A te stesso nemico, rassegnato
ha i subito il male dell’esistere,
ora la vita da te spesso odiata
senza chiederti scusa s’allontana
prega il Cielo se puoi
la morte è in agguato.
Addio, Aldo, addio.


Canarino

Nella città grigia di cemento
sul balcone fiorito di gerani
in una piccola cella
come sull’altare
di un rito antico
sacrifica la sua esistenza
il mio canarino.
Ma stare al chiuso
lo salva dai pericoli
pur lasciandolo libero di volare
poiché conosce
questa magia celeste
negata a noi umani.
E’ Cillin che ogni giorno
mi accompagna nel vivere
e allieta col suo canto
la mia prigione
nella gabbia del Tempo.
Piume leggere
ali d’infinito
è scheggia di sole
armonioso accordo
di vibrazioni d’arcane melodie,
inno alla vita.
Forse cinguetta troppo forte
quando gorgheggia l’acuto
ma così vuole Natura
e non si cambia.


Giorno

Ogni giorno che nasce
porta con sé il mistero della vita
un ventaglio di prospettive
s’apre al primo palpito dell’alba.
Silenzio
mentre si ravviva
l’inganno d’altre mattine
disperse nel tempo
che lasciano tracce nella mente:
i ricordi
e nel corpo: le rughe.
Ma ogni istante bisogna reinventare
l’esistenza
nell’attesa
che anche oggi la poesia vesta
veli di danza
illusioni che cadranno a sera
quando per compagna la luna
affronteremo il lungo viaggio
della notte
traverseremo le insidie
del non risveglio
fino a quando all’improvviso,
forse,
ritornerà a brillare
la luce d’un altro giorno.



Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it