Non ebbi una giovinezza simile a un giorno fiorito di primavera, da potermi ispirare a scrivere una poesia.
Per quale errore, mi sono trovato con una debolezza per la vita attuale?
Dove mi sono inciso le parole per i miei simili?
È vero che si deve soffrire per i peccati di altri?
Cerchiamo di capire la nostra caduta!
Non sono in grado di assolvere una cultura ambientata in un sistema che chiude con leggerezza gli occhi al dolore comune, con una certa ingenuità.
Si cammina nella solitudine, verso la distruzione finale.
Eppure, oggi il nostro mondo fa i più grandi progressi, ma il traguardo sembra una relazione dell’inferno. Forse no, ma sento che l’inferno bussa alla porta del nostro presente, freddo e privo di luce. 
È il solito presente che domina con la sua statura desertica, come una lunga notte sfruttata che nasconde in silenzio il cuore, lo anima, lo spirito salutare del futuro.
Andiamo a trovare la nascita di un nuovo destino, godendo la fuga dei brutti sogni, vivendo una nuova saggezza che splende.
Sarà la mattina degli schiavi, che tracciano la misericordia celeste.
Sarà il nostro sguardo, che incorpora la lontananza.
Sarà il giorno con il cuore di un bambino innocente.
	
	Abbiamo perso l’istinto di amare 
	Era un pensiero di un’età sconosciuta,
incollato sui nostri passi
quando ci avviciniamo
per vedere il cielo
da vicino.
Poi abbiamo toccato con le dita
le gocce serafiche 
di speranze,
che volano nell’eternità.
Oggi,
siamo così rattristati 
abbiamo perso l’istinto di amare.
	
	Guidare una moto
	Vivere senza un solo pensiero,
guidare una moto
abbassando lo sguardo
sulla via del ritorno.
Forse era il solito ritardo
all’appuntamento con la vita 
dove mi sentivo impazzito
di una grande certezza:
avevo svuotato il cuore
di fronte all’infinito.
	
	Un tatuaggio
	Un tatuaggio sul dorso
dell’era moderna
rivive la trama del mondo,
le sue delusioni,
come una cicatrice di guerra
che richiede
la sua immortalità
sui labbri dei giorni
intensi di Libertà.
	
	Il ricordo
	Attaccata alla nostra scorta 
di umanità,
il ricordo non è una fotografia 
in bianco e nero
dell’evento che si sviluppa
dentro una vita.
La camera oscura si richiude
nel silenzio,
lasciando passare
un attimo
che sta cercando con timidezza
la riva,
riflessa 
dal nostro
tono provato.
	
	Fisicamente morale
	La normalità della natura umana,
un solo equilibrio
tra le forze contrastanti
che formano l’uomo.
Ragione e sensibilità
un’armonia creatrice
della personalità.
Un rapporto graduale,
com’è sempre stata l’arte
della natura stessa.
Una miscela quasi divina,
sarà il futuro 
che rintraccia la nostra sensibilità
fisicamente morale.
Una nuova impronta 
che sarà la reggia personale
di un mondo unico.
	
	Sogni astratti
	Abbiamo bisogno di sogni astratti
per scarcerare il tempo, 
che opprime con un sottile strato di gelo 
il desiderio di vivere.
Siamo solo una traccia 
sulla tela di un pittore
che ama
il silenzio
nei giorni inconsueti.
	
	**Sulle vie svuotate di anime
	Il momento
che si appoggia 
sulla diversità 
dei modelli sociali,
come un granello di luce 
che si aggrappa a noi,
enunciando 
che il mondo crolla 
al confine 
della nostra sconfitta. 
I nostri sogni 
saranno spostati 
nelle note vibranti
dal tempo
sulle vie 
svuotate di anime.
	
	Sogni immaturi
	Voglio una vita
di carta trasparente,
che può portare la mia sensibilità
lontano dalla violenza umana.
Sono stanco dei timori
che mi accompagnano 
nel silenzio.
Poi ho visto
il cielo,
fermarsi
in un piccolo stagno,
sembrava un mazzo
di sogni immaturi.
	
	Questo è il nostro mondo
	Bambini senza futuro,
che adorano
adulti senza passato.
Questo è il nostro mondo…
di rose lasciate a marcire.
Dove si possono rubare i raggi del sole?
Per allontanare 
il buio della nostra vita,
liberando per un attimo
il desiderio di vivere.
	
	Un umile faro
	Trarre dal nulla l’esperienza 
fondamentale dell’uomo,
per far rinascere i nuovi sistemi,
una nuova creazione artistica,
avendo una giusta debolezza
per il mondo.
Forse, siamo indivisibili
a vivere senza pietà
nel mondo relativo,
circondati per sempre
dalle mezze verità.
Un sentimento finale sperduto
come il nostro destino,
un umile faro,
che sembra
la voce di un animo
impaurito.
	
	Una certezza nella vita
	Non capisco
il mio rifiuto
ad avere
una certezza nella vita.
È come sapere di essere cieco
in una serata
al mare,
avendo i piedi bagnati,
accanto a una fidanzata 
bizzarra,
che sogna 
di fare l’amore con un altro.
	
	L’orizzonte sonoro
	La luce delle parole
una scatola secca,
spesso rubata,
che svuota 
con molta pazienza
l’orizzonte sonoro,
imprigionando 
le vie spaziali,
il silenzio dell’ombra umana,
l’angolo ristretto della paura.
	
	Un nuovo rifugio
	Il genere umano
cerca di creare
i suoi spazi
dentro le
onde tumultuanti,
come un nuovo
rifugio
del tempo,
che rinasce
i sistemi
paralleli,
ma nello
stesso tempo
anarchici.
	
	Nel caos
	Il pensiero nomade
entra nel caos
con un solo
impulso,
di cimentare
il ruolo
sociale.
Un territorio
scelto
per caso, 
con più
di mille orizzonti.
	
	Le rovine
	Un sistema antiquato,
che irrompe 
dentro i tempi
attuali,
come l’illegalità
di un patrimonio,
che si espande
sopra le rovine 
della moralità.
	
	Le vele estese
	La sfida dei nostri
conflitti,
una nave spaziale
che vola 
con le vele
estese 
dentro
i nostri timori.
	
	La stessa debolezza
	Certe idee
ti portano 
sopra le nuvole.
Dove il mondo
si vede ridotto 
e insignificante.
Solo il cuore
della società
ha la stessa
debolezza
davanti ai nostri
occhi.
	
	Un’età
	Il fine della modernità,
un crollo
di un’età
che non ha
saputo
mantenere
in salvo
una speranza,
ma ha creato 
mostri
con nomi
di astri.