Opere di

Antonella Del Beato-Lazar


Il giardino senza cancelli: poesie vissute


Titolo:
Questa vita
è
un canto…


La stazione

Le luci della stazione
della vita
si sono accese.
Ed eccomi ferma,
all’impiedi,
che aspetto…


Mare

Qui,
persa
tra le pieghe dell’essere
con angoscia
cerco il porto d’arrivo;
quel luogo sognato e santo
dove
il riflesso
di questa mia immagine ferma,
possa rivelarmi,
almeno
in un fioco bagliore,
l’essere mio…


Eternità

E’ questo cuore
che mi si fa sentire
così piccolo e timido
da sotto questo mio petto…
mentre
le acque
che hanno già rotto gli argini
mi affogano di dolcezza…
E un’immensità
si espande
dove la tua presenza
ancora odorosa di muschi /(divina, o Signore)
mi rincorre e mi chiama…
Ed io mi assido
con te,
in un’eternità
senza tempo…


L’uscio

Ecco che arrivi.
Ti ricevo alla porta.
Richiudo subito.
Non voglio che tu pensi
che ti voglia ancora bene.
E chiudo.
E tu vai.
Poi in cucina
mentre preparo un caffè
qualcosa in me si risveglia.
Sembra affiorare
dagli abissi dell’ieri…
“Eccomi” si annuncia,
“Sono il sentimento d’amore
che vi legava insieme.”
Mio Dio!
Ed io che pensavo
si fosse assopito
dormente e dimentico, ormai,
di quella vita in due.
Ma io chiudo.
E tu vai…


3 settembre

Ed ecco che tu mi chiami,
amore,
dassì lontano dove sei.
Cosa aspetti che ti risponda?
Sei qui,
in me
nel tentativo sfrenante
di ritrovare
te stesso
nel mio spazio.
Ti ritrovi?
Ti chiedo.
Ma tu annaspi…


Al mercato dei cuori di Cupido

Scusi, quanto costa un cuore?
Me ne darebbe uno?
Bello, sano,
che non piange mai
ma sorride sempre.
Un cuore che parla sempre
d’amore
e che sia capace
di irradiare
con la sua luminosità
ogni ombra di paura.
No, no,
lei non me lo ha giù venduto…
O si riferisce
per caso
a questo che ho qui nel petto?
No, guardi
che non funziona,
ed e’ anche pieno di bozzi, vede?
Funzionava bene
fino a quando era vicino
ad un altro tipo
di cuore,
ricaricabile, automatico…
Ma di quelli non ne ha più, vero?
Non mi dica che non può aiutarmi.
Che devo rimanere con questo?
E non ha neanche più
degli altri tipi
a ricarica automatica…
Certo,
ripasserò domani…


Preghiera

Rivelami, mio Dio,
un’approvazione, seppur ruggente,
a queste mie speranze indugianti…
Fammi vedere,
anche se tra uno spiraglio,
la benevolenza
di questo mio domani
affinché possa
proseguire
con piede fermo
questo mio viaggio.
Te lo chiedo,
o Signore,
in nome di mio figlio.


Sogno

Perché ti rincorro
con tanta insistenza
sogno mio,
quando tu
continuamente
ti ostini a dileguarti,
mentre io,
invano,
cerco di farti mio…
Almeno fermati
per un istante
affinché io
possa capirti;
affinché noi
ci si possa
intendere,
conoscerci meglio…
Ma tu,
nella tua follia infantile,
imperterrito
e ruggente,
mi ignori…


Ringraziamento

Quando il silenzio
dell’anima
t’assale,
e tu
scendi in esso
sperando
subito
di trovarne il fondo,
(forse questa volta
sarà meno penoso)
allora,
mi basta solo
il ricordo
di una parola: “Mamma”,
affinché
io mi risvegli.
E su risalgo,
forte di nuovo,
rinvigorita e belva
per te.
Di nuovo, per te.



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