Poetessa, Elisa Pasquarelli è nata nel 1981 a Gubbio (Pg) dove risiede. Ricercatrice etnoantropologa e copywriter freelance, dopo una laurea magistrale in Conservazione dei Beni Culturali (2006) ed una specialistica in Scienze Antropologiche (2008) presso l’Università degli Studi di Perugia, ha conseguito il Dottorato in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università di Roma “La Sapienza” (2012).
Animata da una precoce passione per la poesia, la sua attività scrittoria si è negli anni mostrata incline all’introspezione ed alla riflessione intimistica, in un dialogo con la realtà che attinge alle esperienze e ai sentimenti finanche più quotidiani il suo linguaggio e i suoi argomenti. Proprio per questo la sua produzione poetica non presenta costanti tematiche e stilistiche, ma asseconda di volta in volta la spontaneità dell’ispirazione che si realizza in un verso.
Nel 1999 vince il secondo premio al concorso letterario “Il colore della pelle” (Gubbio) con la poesia Arcobaleno in bianco e nero; nel 2003, la poesia a tema Il nostro tempo è la speranza, nella terza edizione del Premio Rocca Flea (Gualdo Tadino), riceve la segnalazione della Giuria e viene pubblicata nella raccolta relativa al concorso. Nel 2005, si aggiudica il secondo posto nella IX edizione del Premio Letterario Internazionale “Il Club dei Poeti” (Melegnano) con Una sua fotografia, contenuta nella raccolta del concorso. Sue poesie sono presenti anche nella Antologia del premio letterario “Città di Monza 2007”, “Città di Monza 2011” e nella “Antologia delle più belle Poesie del Premio Il Club degli Autori 2011-2012”.

• Inserita nell’Antologia del Premio letterario Il Club degli autori 2011-2012

• Inserita nell’Antologia del Premio letterario Città di Melegnano 2012

• Inserita nell’Antologia del “Premio letterario Città di Monza
• Si è classificata 8^ nella XVIII Edizione del Premio di Poesia Il Club degli autori 2011-2012 – Trofeo Umberto Montefameglio

• Si è classificata 9^ nella XVII Edizione del Premio di Poesia Città di Melegnano 2012 Questa la motivazione dell’attribuzione del premio: «Bene si associa la surreale immagine del fiume–pensiero che tracima. L’io pensante a volte non trova le parole per descrivere ciò che si presenta nella mente e lo vede come “deboli anagrammi” chiusi nel loro mutismo. La reazione dell’individuo è quella di parlare a mezze parole, inconcludente, senza poter essere compreso dagli altri. Una poesia sospesa tra moto di pensiero e reazione, tipica considerazione della poca comunicabilità del nostro tempo». Benedetto Di Pietro