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   Opere di
   
    
   Emanuela Ballotta
   
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		IN OGNI RAGGIO DI SOLE 
	 
	Non sentirti mai sola. 
Io ti amo 
in ogni raggio di sole, 
in ogni goccia di rugiada, 
in ogni canto sublime 
di rocce e ruscelli. 
Io ti amo 
negli spazi infiniti, 
nei vasti laghi di abeti 
ondeggianti nella brezza profumata, 
nel canto puro 
degli uccelli 
che lodano il loro Creatore. 
Ti amo nel cuore 
delle montagne. 
Io ti amo 
nelle distese infinite 
inondate di fiori e di sole, 
nella bellezza delle stelle 
che si rispecchiano nelle cascate, 
nei torrenti nascosti 
ebbri di vita e di splendore. 
Io ti amo 
in ogni albero 
e in ogni fiore, 
in ogni uomo, 
in ogni donna, 
in ogni bambino. 
Tutto ho voluto 
per la tua gioia. 
Io ti amo 
in ogni goccia di pioggia, 
in ogni nuvola d’argento, 
in ogni fiocco di neve. 
Io ti amo 
in ogni raggio di sole. 
	 
	
		IN EVERY SUNRAY 
	 
	Never feel lonely. 
I love you 
in every sunray, 
in every dewdrop, 
in every sublime song 
of rocks and streams. 
I love you 
in the endless spaces, 
in the vast lakes of fir trees 
tossing in the scented breeze, 
in the pure song 
of the birds 
praising their Creator. 
I love you in the heart 
of the mountains. 
I love you 
in the endless plains 
flooded with flowers and sun, 
in the beauty of the stars 
mirroring in waterfalls, 
in the hidden streams 
drunk with life and splendour. 
I love you 
in every tree 
and in every flower, 
in every man, 
in every woman, 
in every child. 
All I wanted 
for your joy. 
I love you 
in every drop of rain, 
in every silver cloud, 
in every snowflake. 
I love you 
in every sunray. 
	 
	
	AI MIEI STUDENTI 
	In questi anni vi ho visto crescere, 
Come un albero apre al sole 
La corolla fulgente dei suoi rami. 
Vi ho visto ridere 
E vi ho visto piangere, 
Ho asciugato le vostre lacrime, 
vi ho guidato per sentieri sconosciuti. 
Vi ho visto aprirvi alla luce, 
Poco a poco, 
Abbiamo spezzato insieme, 
e mangiato insieme, 
Lentamente, 
Il pane della conoscenza, 
Abbiamo bevuto l’acqua 
Di lontani orizzonti 
E viaggiato con lo spirito 
In foreste inesplorate. 
Presto affronterete 
in modo nuovo 
I fiumi turbinosi della vita, 
Altri vi guideranno, 
Altre luci brilleranno, 
Sul vostro cammino. 
Ma i vostri volti 
Non si cancelleranno mai 
Dal mio spirito 
Né il vostro sorriso 
Dal mio cuore, 
Che vi ricorderà eternamente 
Giovani, eternamente  
Assetati d’infinito. 
Ed allora buon viaggio, figli miei! 
Di giorno il sole rifulga su di voi, 
Vi riempia di conforto e di bellezza! 
E la notte bruci il vostro spirito, 
Annegandovi di dolcezza, 
Incendiandovi di stelle e di comete… 
Che i vostri cuori sognino 
Grandi sogni, 
Che i vostri ideali siano 
Più vasti dell’immensità dei cieli, 
Che la luce della verità 
Sia la vostra forza, 
E che l’infinito sia il vostro premio, 
Ora e per sempre. 
	 
	TO MY STUDENTS 
	All through these years I have seen you grow up 
As a tree opens to the sun 
The bright crown of its branches. 
I have seen you laugh 
And I have seen you cry 
I have dried your tears, 
I have led you along unknown paths. 
I have seen you open at the light, 
Little by little, 
We have broken together 
And eaten together, 
Slowly, 
The bread of knowledge, 
We have drunk the water 
Of far away horizons 
And travelled in spirit 
To unexplored forests. 
Soon you will face 
In a new way 
The rough rivers of life, 
Others will guide you. 
Other lights will shine, on your way. 
But your faces 
Will never be blotted out 
Of my spirit, 
Nor your smiles  
Of my heart, 
That will eternally remember you 
Young, eternally  
yearning for infinity. 
And so, have a good journey, my children! 
By day may the sun shine on you, 
May it fill you with comfort and beauty! 
And by night may your spirit burn, 
Drowning you in sweetness, 
Setting you on fire with stars and comets… 
May your hearts dream 
Great dreams, 
May your ideals be 
Greater than the immensity of the skies, 
May the light of truth 
Be your strength, 
May infinity be your prize, 
Now and forever. 
	 
	PERDERE UN FIGLIO 
	Perdere un figlio 
É venire mutilati da svegli, 
Mano per mano, 
Braccio per braccio, 
Pezzo di cuore per pezzo di cuore. 
Perdere un figlio 
É come cadere 
In un fiume ghiacciato 
E provare allo stesso tempo 
Il morso del gelo e quello del fuoco. 
Perdere un figlio 
É un’agonia straziante 
Che non finisce mai, 
Perché non smetti mai 
Di esser madre. 
Perdere un figlio 
É scrivere poesie 
Con la bocca, 
É dipingere 
Con il piede, 
É esser fatti a pezzi, 
Brano a brano: 
Mai più essere uno. 
Ma perdere un figlio 
Non vuol dire mai 
Che l’amore cessa, 
Perché l’amore di una madre 
Non conosce 
Né spazio, né tempo, né confini. 
L’amore di una madre 
É una cascata inesauribile 
Che può dissetare l’universo intero. 
	 
	TO LOSE ONE’S CHILD 
	To lose one’s child 
Is to be amputated  wide awake, 
One hand after the other, 
One arm after the other, 
Shred after shred of heart. 
To lose one’s child 
Is like falling 
Into an icy river 
and feel at the same time 
The biting cold and  scald. 
To lose one’s child 
Is excruciating 
Never ending agony, 
Because you never cease 
To be a mother. 
To lose one’s child 
Is writing poems 
With one’s mouth, 
Is painting 
With one’s foot, 
Is to be ripped apart, 
Shred by shred, 
Never again be one. 
But to lose one’s child 
Never means 
That love ceases, 
Because mother’s love 
Does not know 
Neither space nor time or boundaries. 
Mother’s love 
Is a never ending waterfall 
That can quench the thirst of the whole universe. 
	
	 
	
		COME STELLE INCANDESCENTI 
	 
	Gli anni passano, 
come stelle incandescenti  
viaggianti per la Via Lattea, 
come perle incastonate 
in collane di luce. 
Gli anni passano, 
ma ogni istante vissuto con amore 
acquista assoluta trasparenza, 
limpida ineffabile armonia, 
squisita musicale perfezione. 
Il mio respiro  
è respiro di spazi infiniti 
e di montagne pure, 
di oceani selvaggi 
e di foreste incantate. 
Il tempo non esiste 
se qui ed ora  
tu ami totalmente, 
il tempo non esiste, 
se qui ed ora 
ti abbandoni all’Assoluto. 
	 
	
		LIKE GLITTERING STARS 
	 
	The years go by, 
like glittering stars 
travelling along the Milky Way, 
like pearls set 
in necklaces of light. 
The years go by, 
but every second lived with love 
acquires a unique transparency, 
a crystal clear, exquisite harmony, 
unparalleled musical perfection. 
My breath 
is the breath of boundless spaces 
and of pure mountains, 
of wild oceans 
and of charmed forests. 
Time does not exist 
if here and now 
you are totally in love, 
time does not exist 
if here and now 
you yield to the Absolute. 
	 
	
		IL RE DELLA MIA POESIA 
	 
	La poesia scorre 
rovente nelle mie vene, 
bruciante come il cuore delle comete, 
profumata come la neve sui ghiacciai, 
infinita come i boschi lontani. 
La poesia scorre 
rovente nelle mie vene, 
mistica come il sangue, 
essenziale come l’aria, 
pura come acqua sorgiva. 
Immagino e sogno 
liriche infinite 
soltanto se mi guida la tua mano, 
ma non so creare 
neppure un verso 
se Tu non vuoi. 
Sei Tu il Signore 
di tutta la mia vita, 
della mia morte 
e della mia poesia. 
	 
	
		THE KING OF MY POETRY 
	 
	Poetry runs 
like fire in my veins, 
burning like the heart of shooting stars, 
scented like the snow on the glaciers, 
endless like far away woods. 
Poetry runs 
like fire in my veins, 
as mystical as blood, 
as essential as air, 
as pure as spring water. 
I imagine and dream 
endless poems 
only when your hand guides me, 
but I cannot create 
even one line 
unless You want me to. 
You are the Lord 
of my whole life, 
of my death  
and of my poetry. 
	 
	
		COME STELLE INCANDESCENTI 
	 
	Gli anni passano, 
come stelle incandescenti  
viaggianti per la Via Lattea, 
come perle incastonate 
in collane di luce. 
Gli anni passano, 
ma ogni istante vissuto con amore 
acquista assoluta trasparenza, 
limpida ineffabile armonia, 
squisita musicale perfezione. 
Il mio respiro  
è respiro di spazi infiniti 
e di montagne pure, 
di oceani selvaggi 
e di foreste incantate. 
Il tempo non esiste 
se qui ed ora  
tu ami totalmente, 
il tempo non esiste, 
se qui ed ora 
ti abbandoni all’Assoluto. 
	 
	
		LIKE GLITTERING STARS 
	 
	The years go by, 
like glittering stars 
travelling along the Milky Way, 
like pearls set 
in necklaces of light. 
The years go by, 
but every second lived with love 
acquires a unique transparency, 
a crystal clear, exquisite harmony, 
unparalleled musical perfection. 
My breath 
is the breath of boundless spaces 
and of pure mountains, 
of wild oceans 
and of charmed forests. 
Time does not exist 
if here and now 
you are totally in love, 
time does not exist 
if here and now 
you yield to the Absolute. 
	 
	
		LE MISTICHE COLLINE DI ERIN 
	 
	Percorro le mistiche colline di Erin,  
bagnate dal sangue degli antichi eroi, 
percorro le vie dei druidi e dei bardi, 
di San Kevin e di San Patrizio. 
La luna piena splende  
sugli stagni dorati,  
sulle paludi profumate, 
sulle infinite distese ondulate 
dove sognano in trepida attesa 
i torc e i bracciali degli antichi Re. 
Percorro le liquide sorgenti incantate 
insieme alle stelle della Via Lattea… 
La mia è una via antica e nuova, 
una via in cui esplode la gioia, 
una via d’oscurità e di splendore, 
di raggi di luna e di fulgore meridiano. 
La mia via è  sentiero di bontà e giustizia, 
è la via dei guerrieri dell’Amore, 
la via di chi cerca l’Assoluto, 
di chi adora  la Verità sopra ogni cosa. 
	 
	
		L’IRLANDA È 
	 
	L’Irlanda è 
casa e galassia, 
ebbrezza sempre ardente d’Assoluto, 
quotidianità antica 
e sempre nuovo splendore, 
sublime utopia realizzata, 
eterno presente 
intriso di poesia. 
L’Irlanda è 
sublime sinestesia 
di suoni e di silenzi, 
di colori e di profumi, 
morbida oscurità 
e selvaggia luce meridiana. 
L’Irlanda è 
porta delle stelle, 
soglia di mondi sconosciuti, 
scala che unisce cielo e abisso, 
spirale che congiunge 
le più remote vie dell’universo. 
Passano per le tue strade 
umili e nascoste, adorata Irlanda, 
per i tuoi spazi infiniti e senza tempo, 
per le tue scogliere a picco sul mare, 
i sentieri che uniscono 
i centri delle galassie 
al centro del nostro cuore. 
	 
	
		SUI TUMULI DEGLI ANTICHI EROI 
	 
	Il sole dell’aurora 
trafigge di bellezza 
i tumuli degli antichi eroi, 
la mistica brezza 
fa danzare le foglie cadute, 
rosse come sangue appena versato. 
Le querce e gli ippocastani 
proteggono i sacri tumuli, 
le sacre spade e i sacri canti. 
I miei piedi morbidamente calzati 
calpestano l’erba bagnata 
e la dolce terra antica, 
che ha visto innumerevoli aurore 
e udito innumerevoli pianti. 
Bologna degli antichi Celti, 
Bologna moderna e brillante. 
I giovani con l’i-pod e il laptop  
percorrono i sacri sentieri 
dove i loro padri versarono 
lacrime e sangue. 
Bologna incantata, 
perché non ricordi? 
Perché il fluire delle ere 
non abbraccia più il cuore dei tuoi figli? 
Fratelli, dimenticare la propria storia 
è vera maledizione  
e tremenda disgrazia. 
Il canto degli uccelli 
è così squisito che mi spezza il cuore. 
Io abbraccio le querce, 
le foglie più rosse del sangue versato, 
la celtica terra bagnata 
che profuma d’infinito. 
Io salgo in amoroso silenzio 
sui tumuli degli antichi eroi, 
e mentre i miei piedi baciano 
la stessa sacra terra, 
mi sento una con tutti i miei padri, 
una con tutti i miei figli… 
Sono infinitamente antica 
e squisitamente nuova… 
Sono bianca come la luna d’estate, 
sono scura come la terra d’inverno 
sotto la neve. 
Sono una con le stelle e le comete, 
una con le polveri cosmiche, 
una con i soli che nascono e muoiono. 
Sono l’ancella del Logos, 
sono l’adoratrice del Re dei Re. 
	 
	
		SOLO LA LUCE
 
	 
	Solo la luce 
Voglio ricordare della nostra storia, 
Solo la luce. 
Le poesie davanti al fuoco, 
Le scalate sulle montagne, 
Le canzoni sussurrate a bassa voce, 
Come una preghiera. 
Le passeggiate nella foresta, 
Le tue mani sul mio cuore, 
Il vento profumato nei nostri capelli. 
Solo la luce. 
E la nostra Londra: 
Una Londra calda e palpitante, 
Viva e inargentata, 
rarefatta e trasfigurata. 
Non voglio ricordare 
Neppure un’oncia di male 
O una goccia di tenebre. 
Solo la luce. 
Subito ho desiderato perdonarti. 
Dopo tanti anni ti ho davvero 
Perdonato, e mi sono perdonata. 
E sono qui. 
Tu sei lontano, 
Ma io ti amo ancora, 
(anzi forse solo adesso 
ti amo davvero) 
e desidero solo il tuo vero bene, 
e la tua piena felicità. 
Tu sei lontano: 
Un’altra famiglia, 
Un’altra vita. 
Ma nel mio cuore straziato 
Arde la speranza, 
E il desiderio della notte 
Stellata è ardente e vivo. 
Solo la luce voglio ricordare, 
Del nostro amore, 
Della nostra storia d’amore infinito. 
 
  
	
		UN VERO POETA 
	 
	Se scrivi per essere famoso, 
Fratello mio, 
Sappi che la gloria umana 
È più fragile di un raggio di luna 
In una nebbiosa notte d’inverno. 
Se scrivi per denaro, 
Sappi che non sei libero, 
Ma un mercenario, 
E che non potrai mai comprare 
La pace del cuore 
O il sorriso sul volto di tuo figlio. 
Ma se scrivi per amore, 
Fratello mio, 
Se non sei schiavo della tua nascita 
O della tua borsa, 
Se segui il torrente infuocato 
Dell’immaginazione, 
Se le tue parole sono così forti 
Da plasmare, qui ed ora, 
Realtà nuove, 
Se nuoti nel fiume magmatico 
Dell’ispirazione, 
Se diventi uno, nell’amore vero, 
Con tutte le cose, 
E, come un grande albero, 
Offri a tutti frescura e riparo, 
Gioia e conforto, 
Se la vera poesia scorrerà in te, 
Come un incontenibile fiume in piena, 
E  trasformerai in oro spirituale 
Ogni cosa che tocchi, 
allora sarai un poeta libero, 
fratello mio. 
Poiché un vero poeta 
È come un grande albero verde, 
Baciato dal sole 
Fin nell’oro cupo delle sue radici, 
Che comunica a tutti 
Ciò che ha ricevuto 
Dal cuore palpitante del divino. 
	 
	
		ANCHE NELL’OSCURITÀ, ANCHE NEL DESERTO, ANCHE NEL NULLA, IO TI AMO 
	 
	Non temere nulla, 
mia sposa. 
Io ti amo nel sole che sorge, 
nelle ondate possenti 
di gioia che ti avvolgono 
come torrenti di luce.  
Io ti amo 
nel quieto meriggio, 
nel tramonto incantato, 
nelle stelle 
che incendiano le galassie, 
nei soli che nascono e che muoiono. 
Io ti amo anche nella notte, 
quando ti senti abbandonata, 
quando l’universo sembra 
dissolversi nel nulla, 
quando tutto sembra perduto. 
Nella notte più cupa 
– IO SONO –, 
e nel silenzio stellato 
prendo il tuo cuore 
fra le mie mani 
e lo riplasmo 
in bellezza infinita. 
Nell’oscurità più struggente 
– IO SONO –, 
e prendo il tuo spirito affranto,  
lo pongo nel mio cuore, 
e lo riplasmo 
in purezza infinita. 
Nel deserto più ardente 
– IO SONO –, 
e prendo la tua anima, 
ferita, gemente e piagata, 
l’unisco alla mia croce 
e la riplasmo  
in universi di bellezza nuova. 
Non temere nulla, 
se non il peccato. 
Anche nell’oscurità, 
anche nel deserto,  
anche nel nulla, 
Io ti amo. 
	 
	
		L’ULTIMO GIORNO 
	 
	Se fosse l’ultimo giorno 
vorrei che tutto fosse perfetto, 
che ogni perdono fosse donato, 
ogni torto raddrizzato,  
ogni lacrima asciugata, 
vorrei che la luce splendesse infinita,  
vorrei poter dire: 
ho davvero amato! 
Sono lontana mille anni luce 
dall’Amore che vorrei donare 
a Te e all’universo intero: 
eppure ti amo e Tu sei Tutto per me! 
Riempimi del tuo folle Amore Infinito! 
Fa’ che io ti ami con il tuo stesso amore, 
incendiami con il rogo della tua passione, 
inondami con le sorgenti della tua purezza, 
lavami con i fiumi della tua fedeltà: 
l’ultimo giorno della mia vita 
fa’ che possa affermare, sinceramente: 
o mio Tutto, ti ho davvero amato! 
	 
	
		QUANDO UN FIGLIO SOFFRE 
	 
	Quando un figlio soffre 
l’universo collassa  
e si frantuma in mille 
galassie di dolore. 
Quando un figlio soffre 
i soli muoiono,   
l’oscurità regna, 
le sorgenti non sgorgano più sulle montagne. 
Se sei madre, 
senti la sofferenza di tua figlia 
anche a mille miglia di distanza, 
se sei madre, 
ti chini sulla tua creatura, 
ed il suo dolore 
diventa il tuo dolore… 
Ogni giorno la Madre 
dona la vita per i suoi figli, 
perché quando un figlio soffre 
viene lacerato il tessuto 
della creazione intera, 
e si apre uno squarcio di dolore 
che attraversa la storia di ogni tempo. 
L’amore di una madre è potenza infinita 
non soggetta alle leggi  
del tempo e dello spazio, 
l’amore di una madre  
può guarire ferite, 
spostare montagne,  
ricreare mondi di bellezza squisita. 
Noi tutti siamo chiamati 
ad essere padri e madri 
di questa dolente umanità inquieta, 
e a chinarci sui dolori 
di ogni persona come se fosse 
nostro figlio o nostra figlia… 
Perché l’indifferenza  
annienta le anime,  
mentre l’amore salva tutti gli universi, 
l’amore vero uccide la morte… 
	 
	
		TU SEI IL MIO FIUME E IO SONO IL TUO SOLE 
	 
	Tu sei il mio fiume, 
e Io sono il tuo Sole, 
tu sei la mia sposa 
e Io sono il tuo Signore. 
Tu sei il mio campo 
ed Io sono il seminatore, 
tu sei la montagna 
ed Io sono la pioggia. 
Tu sei la terra 
squarciata in primavera, 
Io sono il vento che la purifica. 
Tu sei deserto e steppa assetata, 
Io sono la sorgente 
che ti irriga. 
Io sono il tuo tutto 
e tu sei il mio niente, 
eppure, liberamente, 
Io mendico 
il tuo amore. 
	 
	
		IL DOLORE, LA GIOIA E L’AMORE 
	 
	Il Dolore esplode: 
nella carne e nelle ossa, 
nell’anima e nel sangue. 
È un continuo essere spezzati e ricreati,  
infranti e guariti, 
feriti e curati. 
È una perenne scalata  
luminosa e sanguinante, 
è un offrirsi in olocausto  
con le stelle e le comete, 
è versare il sangue del cuore 
nel calice aperto dell’universo. 
La Gioia esplode: 
trafitta da mille cadute, 
incendiata da mille abbandoni, 
aquila che vola nel mare del silenzio, 
perfezione sublime 
del qui ed ora. 
L’Amore esplode: 
piagato, ma non sconfitto, 
ferito, ma non vinto, 
colpito e incendiato  
dalle armi della luce, 
ucciso e ricreato 
dalla bellezza dell’Infinito. 
Il Dolore, la Gioia e l’Amore 
gridano nelle mie vene 
e sono felice di essere viva, 
felice di lanciare 
il mio messaggio di luce 
fino agli estremi confini del cosmo. 
	 
	
		NEL CUORE SPALANCATO DI DUBLINO 
	 
	L’odore di terra bagnata 
brucia come una ferita aperta, 
il profumo dei secoli 
m’inebria e mi disseta, 
nel cuore di Dublino 
il tempo si ferma, 
si dilata e si trasforma 
in pura essenziale  
trasparenza d’Assoluto. 
	 
	
	
		SE TU 
  
Se tu vedessi i cadaveri straziati dei tuoi fratelli, 
mutilati, fatti a pezzi, irriconoscibili, 
se tu percorressi le strade di morte, 
trasformate in fiumi di sangue, 
ed udissi le grida di terrore e d’orrore 
innalzarsi nel cielo di fuoco, 
se tu potessi stringere al petto 
il corpo dei bambini senza vita, 
ancora caldo di sogno e di speranze, 
se tu potessi vagare di notte nelle notti di guerra, 
e sentire l’odore acre della carne umana bruciata 
e bere come vino il gas che ti strazia, 
e come latte la distruzione che avvampa tutt’intorno, 
se tu potessi vedere il cuore aperto e squarciato 
di chi è stato colpito in pieno petto dalla mitraglia, 
se tu udissi il grido delle madri 
che hanno perso tutti i loro figli 
e leggessi nei loro occhi un dolore 
più grande dell’immensità dei cieli, 
allora, solo allora, sapresti, 
un poco, cosa può essere la guerra, 
fratello mio. 
	 
	 
	BALLATA DEL CAMPO DI CULLODEN 
  
Sono qui al campo di Culloden, 
a cercare il corpo del mio amore… 
Il nevischio ghiacciato mi acceca, 
e non vedo più nulla… 
Il vento selvaggio devasta 
la mia carne e le mie ossa. 
Dove sei, amore mio? 
I miei stivali strappati 
sono inzuppati di sangue e di pioggia, 
l’erba alta è trafitta 
da migliaia di corpi straziati. 
Dove sei, mio signore? 
I gemiti dei feriti mi spezzano il cuore… 
Ecco l’eroico Grant, 
ecco il possente MacKenzie… 
Fratelli, è vivo o è morto 
il mio signore? 
Gli alti guerrieri, splendidi e fiammeggianti, 
giacciono a terra, mutilati in laghi di sangue, 
e possono solo gemere o pregare in silenzio… 
Il vento solleva i kilt, 
e bianchi brandelli 
di bianche camice insanguinate… 
Vedo dei corpi giovani e bellissimi, 
come giovane e stupendo è il mio amore… 
Dove sei, John? 
Dove sei, cuore del mio cuore? 
Cerco ancora, 
mentre il vento selvaggio 
piange gli eroi della Scozia… 
Ecco Fraser, Chrisholm, Gilivray, Macdonald… 
Sono stanca e straziata, 
da due giorni non mangio, 
da settimane non dormo… 
Gli occhi dei guerrieri morti 
trafiggono il fulcro della mia anima. 
Dove sei, mio signore? 
Lontano, a Est, 
i corpi della mia gente 
sono ammucchiati come legname, 
senza pietà, senza misericordia. 
Il gelo di questo aprile spietato 
penetra nelle mie ossa, 
la spada di questa crudele primavera 
lacera la mia carne e il mio cuore… 
Ecco, un raggio di sole 
incendia la nebbia dorata, 
ecco il mio signore 
morente sull’erba della brughiera… 
John, amore mio, 
mi hai atteso, sei ancora vivo: 
prendo la sua destra insanguinata 
e la colmo di baci, 
prendo la sua mano ferita 
e la pongo sul mio seno… 
“Non piangere, donna, 
non piangere, figlia di Scozia: 
ti ordino di vivere,donna, 
per me, per la Scozia, per 
il bambino che porti in grembo…” 
“No, non posso vivere, John,senza di te, 
non posso vivere senza il mio dolce signore…” 
“Amore mio, ho combattuto 
con coraggio e con onore, 
e muoio nella pace… 
Il Dio della pace certo accoglierà 
chi ha difeso i suoi cari e la sua terra… 
Donna, prendi il mio sporran, 
prendi la mia spada e il mio pugnale: 
per nostro figlio… prendi il rosario 
che è intorno al mio collo e il mio 
anello nuziale: per te… prega per me, 
amore mio… sii felice, poiché 
non mi hai dato altro che gioia 
nei brevi giorni della nostra unione…” 
Le lacrime mi annebbiano la vista, 
e non distinguo più il volto del mio amore… 
“Promettimi, donna, 
di combattere il desiderio di morte, 
e di vivere, per me, per la Scozia 
e per nostro figlio… 
un giorno mi raggiungerai in Paradiso, 
ma ora ti ordino di vivere!” 
“Te lo prometto, John, 
te lo prometto…” gemo con voce spezzata… 
Mi chino sul mio amore, 
e bacio la sua fronte insanguinata, 
John mi stringe la mano, 
per l’ultima volta, e muore… 
Ed ecco, giungono i miei nemici, 
prendono il corpo del mio signore, 
e lo bruciano insieme agli altri, 
in una montagna dolente, insanguinata, 
e, talvolta, ancor viva, di corpi… 
O Scozia, Scozia, 
Scozia adorata, tenera e selvaggia, 
oggi piangi tutti i tuoi figli, 
ed io non posso consolarti… 
Non ho più casa, 
non ho più sposo, 
dove poserò il mio capo? 
Ma il bambino si muove nel mio grembo, 
il rosario del mio signore 
è al mio collo, e la speranza 
rinasce nel mio cuore… 
Andrò lontano, lontano, 
in una nuova terra, 
ed anche se sarò straniera, 
fra gente straniera, 
porterò la poesia e la forza, 
il profumo e lo splendore 
della Scozia con me… 
È morto solo il corpo 
del mio signore… 
il suo spirito è vivo, 
è qui con me… 
Qui sul campo di Culloden 
sembra che tutto sia finito, per noi, 
ma non muore mai la speranza, 
non muore mai l’amore, 
amore mio… 
  
  
  
	IL CANTO ROSSO SANGUE DEL VENTO 
  
Acque amare 
sui monti della conoscenza, 
cascate notturne di pena infinita, 
sentieri stellati 
di nudità crocifissa, 
un calvario nascosto e silente 
di musica rarefatta, 
finchè 
i portali della risurrezione 
aprono uno scenario nuovo: 
e quando esplode 
il canto rosso sangue del vento 
anch’io posso liquefarmi in luce 
– ed essere – 
fra i rami della foresta. 
    
  
	UN BRANDELLO DI CIELO STELLATO 
  
Vola al di là del tramonto 
e portami un brandello 
di cielo stellato, 
prendi il profumo delle galassie 
e scaglialo fra i miei capelli, 
afferra il fuoco di mille soli 
e mettilo nelle mie mani… 
poiché so bene 
che la libertà è un dono 
prezioso e pericoloso, 
che ti conduce alla Verità 
solo attraverso sangue, sudore 
e lacrime… 
   
  
	VERSO DUBLINO, IL PROFUMO DEL SILENZIO 
	In viaggio nella luce, 
verso la luce, 
un volo nel tramonto, 
verso un’aurora senza fine, 
un andare nella gioia, 
verso la gioia. 
Con le aquile della speranza 
che squarciano il buio della notte, 
con le sorgenti della vita 
che dissetano il dolore quotidiano, 
con le nubi luminose della sapienza 
che trafiggono l’opacità del dubbio. 
Qui, ora, nella luce, 
nella verde musica dei cieli, 
nel profumo del silenzio. 
	 
	LUNGO IL LIFFEY 
  
Lungo il Liffey 
cammino quieta, 
“in principium erat Verbum, 
et Verbum erat apud Deum, 
et Deus erat Verbum.” 
Le acque brillano cupe 
come diamante scuri, 
Gam, Midbar, Dabar. 
I gabbiani cantano 
commossi i poeti 
e gli eroi d’Irlanda, 
“quoniam Deus caritas est.” 
L’azzurro del cielo 
esplode di profumo 
nel fecondo grembo del fiume: 
“I gain wisdom day and night 
turning darkness into light.” 
L’abbraccio mistico e fresco 
di Dublino 
ripercorre i meandri della storia: 
“there are many things 
more horrible than bloodshed, 
and slavery is one of them.” 
Lungo il Liffey 
cammino quieta, 
poiché tre sono le vie, 
la via del Libro, 
la via della Spada, 
e la via della Sapienza. 
“Three lamps 
light every darkness: 
Truth, 
Nature, 
Knowledge.” 
Mentre l’aurora incendia 
la mistica Irlanda, 
sono come la freccia 
che colpisce il bersaglio, 
sono come i gigli del campo, 
sono come il grande albero 
della mistica foresta: 
ho trovato il mio centro, 
le mie radici 
attingono acqua 
dall’Assoluto, 
“chi crede in me, 
fiumi d’acqua viva 
sgorgheranno 
dal suo seno… 
	 
	ALLE DONNE DI TUTTO IL MONDO 
  
Sorelle di tutto il mondo, 
io piango e canto con voi. 
Donne dell’India, 
torturate e uccise per la dote, 
marchiate dal pregiudizio delle caste, 
io sono con voi. 
Donne dell’Africa, 
assetate d’acqua pura e di giustizia, 
malate e mutilate, 
io sono con voi. 
Madri affamate di tutto il mondo, 
che allattate i vostri figli con il sangue, 
perché non avete più latte, 
io soffro con voi. 
Sorelle di ogni razza, credo e religione, 
figlie di Dio, che portate 
gli atroci pesi che gli uomini 
non vogliono portare, 
che distillate amore e profumo 
mentre venite perseguitate e uccise, 
io piango e canto con voi. 
Donne di tutto il mondo, 
che siete luce nelle tenebre, 
e pace fra gli orrori delle guerre, 
io sono con voi. 
Sorelle amate, 
in oriente e in occidente, 
a nord e a sud, 
siete voi che sostenete il mondo, 
con il vostro amore e con il vostro lavoro, 
con il martirio che 
la crudeltà degli uomini 
vi ha imposto, ma che 
la salvezza di Dio 
trasformerà in gioia. 
	 
	DOLCE SIGNORA DELLE MONTAGNE 
  
Dolce Signora delle montagne, 
sublime madre del Verbo, 
tu risplendi in queste cime 
avvolta in fiumi di luce… 
Madre del Logos, 
tu soccorri le nostre miserie, 
sani le nostre ferite, 
curi le nostre infermità. 
Su queste rocce 
profumate d’Assoluto 
c’insegni 
che il dolore più atroce 
si trasforma in Luce, 
la passione in Risurrezione, 
il nulla in Pienezza, 
se ci abbandoniamo 
nel tuo cuore divino: 
Tu, Onnipotenza Supplice, 
Sublime Corredentrice, 
Madre e Signora 
di tutto l’universo… 
  
  
	URLARE L’AMORE 
  
Urlare l’amore per Te, 
che amo pazzamente, 
che cerco disperatamente, 
eppure ebbra di fede e di speranza. 
  
Urlare l’amore per Te, 
bello più del tramonto, 
perfetto più del sogno, 
dolce più della musica dolce 
delle foglie cadenti in autunno. 
  
Urlare l’amore per Te, 
puro al di là di ogni purezza, 
intatto al di là di ogni bellezza, 
sapiente al di là di ogni parola. 
  
Urlare l’amore per Te, 
in un quotidiano trafitto 
da abissi di luce infinita, 
in un oggi palpitante di stelle, 
in un ORA sfavillante di luce. 
  
Urlare d’amore per Te, 
che ami pazzamente l’amore, 
che Ti offri con totalità infinita, 
che mille volte mi hai salvato la vita. 
  
 
 
Premio San Valentino quattordici febbraio – Sezione poesia  
	 
	
	I SENTIERI DELLE STELLE 
  
Deserto struggente, 
fuoco selvaggio, 
bagliore di neve 
che incendia 
i ghiacciai, 
voli d’aquile 
nell’azzurro. 
Il mio cuore 
ed il tuo, 
abbracciati, 
percorrono 
i sentieri delle stelle. 
	 
	PERDERE UN FIGLIO 
  
Perdere un figlio 
è venire mutilati da svegli, 
mano per mano, 
braccio per braccio, 
pezzo di cuore per pezzo di cuore. 
Perdere un figlio 
è come cadere 
in un fiume ghiacciato 
e provare allo stesso tempo 
il morso del gelo e quello del fuoco. 
Perdere un figlio 
è un’agonia straziante 
che non finisce mai, 
perché non smetti mai 
di esser madre. 
Perdere un figlio 
è scrivere poesie 
con la bocca, 
è dipingere 
con il piede, 
è esser fatti a pezzi, 
brano a brano: 
mai più essere uno. 
Ma perdere un figlio 
non vuol dire mai 
che l’amore cessa, 
perché l’amore di una madre 
non conosce 
né spazio, né tempo, né confini. 
L’amore di una madre 
è una cascata inesauribile 
che può dissetare l’universo intero. 
  
	 
	SULLE MIE MONTAGNE 
  
Quando giungerà la mia ora, 
amore mio, 
fammi morire sulle mie montagne, 
con il vento profumato 
che mi accarezza il viso, 
le mani che abbracciano la roccia, 
lo spirito che vola con le aquile 
e tutti i miei verdi boschi intorno. 
Fa’ che possa percorrere, 
ancora una volta, 
i luminosi sentieri della foresta, 
correre con fratello lupo, 
gioire con lo stambecco, 
riposare con la marmotta, 
gustare il miele delle sorelle api. 
Fa’ che possa volare sul lago azzurro, 
bere la neve di mezza estate, 
contemplare l’infinito nei fiori della valle. 
Quando giungerà la mia ora, 
amore mio, 
fa’ che sia al tramonto o all’aurora, 
in uno dei tempi fra i tempi. 
Fa’ che possa stringere fra le mani 
la mia spada di luce 
e che i miei piedi siano sull’erba alta. 
Quando sara’ il mio momento, 
amore mio, dolce signore, 
fa’ che il mio cuore sia pieno d’amore perfetto 
verso di Te e tutte le tue creature. 
Fa’ che possa abbracciare nella pace e nella luce 
tutte le galassie e tutto l’universo, 
e portare l’esplosione di gioia del tuo amore 
fino agli estremi confini del cosmo. 
Quando giungerà la mia ora, 
amore mio, 
fammi morire sulle mie montagne, 
con il bacio del sole sul mio viso, 
la spada della verità fra le mani, 
ed il canto delle cascate nelle orecchie. 
Fa’ che tutto finisca sulle montagne, 
amore mio, 
dove un tempo tutto è cominciato, 
dove Tu mi hai amato per primo 
e mi hai fatto tua sposa. 
Fa’ che tutto ricominci sulle montagne, 
amore mio, 
perché la morte non è altro 
che l’incontro tanto atteso con Te. 
Ritorna ad amarmi sulle montagne, 
amore mio, 
e portami lontano con Te, per sempre, 
nel tuo sublime regno di luce infinita. 
  
  
	SULLA TUA TOMBA INONDATA DI SOLE 
  
Sono venuta a piangere, nonna, 
sulla tua tomba inondata di sole. 
Sono venuta a chiederti 
pace e tenerezza, luce e conforto 
per il mio cuore trafitto 
da cosmica solitudine. 
Sono venuta a dirti grazie 
per il tuo amore immenso, 
non limitato nel tempo, 
ma dilatato nell’infinito… 
sono venuta a cercare 
il calore del tuo cuore, 
e l’ardente dolcezza 
delle tue calde braccia, 
che mi cullavano ardenti 
nella brezza della sera. 
Sono venuta a posare 
sul tuo cuore materno 
un grappolo di dolore atroce 
e di straziante abbandono. 
Nonna adorata, 
tu navighi nell’Assoluto. 
Ed io sono qui, 
sulla tua tomba inondata di sole, 
a bere la purissima bellezza 
del tuo sorriso, a scaldarmi 
al fuoco azzurro del tuo amore, 
a gioire al tocco delle mani 
del tuo spirito, nonna amatissima, 
amore mio mai dimenticato… 
	 
	PER MIO FIGLIO LUCIO 
  
Che la luce dell’infinito ti avvolga, 
figlio mio, 
e che la notte ti ammanti di dolcezza. 
Che lo splendore delle stelle 
ti guidi per sentieri sconosciuti 
e che tu possa raggiungere 
sorgenti d’acqua viva. 
Che tu possa vivere eternamente, 
figlio mio, 
che tu possa volare sulle strade del cielo, 
con ogni onore, sapienza e intelligenza. 
Che tu possa percorrere i sentieri dell’Assoluto, 
figlio mio, 
e combattere la buona battaglia 
a difesa degli umili e dei poveri, 
degli oppressi e dei perseguitati. 
Che tu possa conoscere l’amore vero, 
figlio mio, 
ed impadronirti dell’unica vera ricchezza, 
che nessun ladro può rubare, 
né il tempo distruggere. 
Che tu possa stringere fra le mani 
i petali d’oro delle opere buone 
e di una buona coscienza. 
Che tu possa godere il tesoro di amici veri, 
figlio mio, 
che tu possa danzare con gli angeli 
nell’immensita’ dei cieli. 
	 
	A FLAVIA 
  
Figlia meravigliosa, 
amore mio, 
già si stemperano 
le onde 
della notte, 
e nel magico 
velluto silenzioso 
io penso 
al tuo cuore sublime, 
alla tua bontà immensa, 
alla tua generosità pronta, 
alla perfezione 
dolcissima 
del tuo essere. 
Sei pura 
senza falsità, 
limpida 
senza menzogna, 
umile 
senza affettazione, 
geniale 
senza superbia. 
Ogni tuo sorriso 
è sorgente di gioia, 
è fuoco, è dardo, 
è freccia 
d’amore infinito. 
Ogni tuo atto 
reca felicità 
e conforto. 
Vorrei navigare 
con te 
nel mare dell’infinito, 
figlia mia, 
amore mio, 
vorrei stringerti 
forte 
con le braccia 
invisibili e ardenti 
dello spirito, 
e ringraziarti 
perchè esisti, 
figlia mia, 
dono sublime d’amore, 
amore mio. 
  
	 
	AI MIEI STUDENTI 
  
In questi anni vi ho visto crescere, 
come un albero apre al sole 
la fulgente corolla dei suoi rami. 
Vi ho visto ridere 
e vi ho visto piangere, 
ho asciugato le vostre lacrime, 
vi ho guidato per sentieri sconosciuti. 
Vi ho visto aprirvi alla luce, 
poco a poco, 
abbiamo spezzato insieme 
e mangiato insieme, 
lentamente, 
il pane della conoscenza, 
abbiamo bevuto l’acqua 
di lontani orizzonti 
e viaggiato con lo spirito 
in foreste inesplorate. 
Presto affronterete 
in modo nuovo 
i fiumi turbinosi della vita, 
altri vi guideranno, 
altre luci brilleranno 
sul vostro cammino. 
Ma i vostri volti 
non si cancelleranno mai 
dal mio spirito, 
né il vostro sorriso 
dal mio cuore, 
che vi ricorderà eternamente 
giovani, eternamente 
assetati d’infinito. 
Ed allora, buon viaggio, figli miei! 
Di giorno il sole rifulga su di voi, 
vi riempa di conforto e di bellezza! 
E la notte bruci il vostro spirito, 
annegandovi di dolcezza, 
incendiandovi di stelle e di comete… 
Che i vostri cuori sognino 
grandi sogni, 
che i vostri ideali siano 
più vasti dell’immensità dei cieli, 
che la luce della verità 
sia la vostra forza, 
e che l’infinito sia il vostro premio, 
ora e per sempre. 
	 
 
 
 
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