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Pour le chant de l’humanité
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In copertina: «Illustration reception at the gates of heaven» © funkenzauber – stock.adobe.com
Nella nuova silloge di poesie e composizioni in prosa, intitolata “Pour le chant de l’humanité”, si percepisce chiaramente la consueta poetica sinibaldiana, ammantata d’atmosfere soffuse e costantemente alimentata da una visione poetica magica e silente.
Il microcosmo lirico di Francesco Sinibaldi si nutre di sussurri dell’animo, di chiarori e bagliori d’un mondo naturale che diventano simbolo d’una poetica pervasa d’armonia che appaga il cuore del poeta.
S’illumina un canto che si alimenta del lirismo puro e conduce a percepire le più labili emozioni attraverso un costante scandaglio interiore ed una rivisitazione memoriale, tra dolce ricordo e visione sognante.
Il processo lirico esalta le cadenze interiori del poeta e offre anche il “magico canto della solitudine”, una ricercata introspezione che rivela la sua poesia, che diventa energia vitale capace di donare “luce al passar dei ricordi” e al “canto dei perduti pensieri”.
La Parola lirica di Francesco Sinibaldi s’incarna in un inno alla bellezza del Creato, tra un bagliore che fugge nel silenzio ed un barlume di quiete, tra incanti dell’armonia del mondo naturale e le suggestioni infinite d’una poesia che s’ammanta di Grazia lirica.
Massimo Barile
Prefazione dell’Autore
Allo scopo di migliorare e definire la funzione di contatto svolta dal sito francese e dal secondo sito di contatto, attribuito al Cile, in data 23/4/2022 è stato creato il terzo sito di contatto, attribuito al Nepal quindi, dal 7/5/2022, sono stati introdotti il quarto sito di contatto, attribuito al Malawi, e il quinto sito di contatto, attribuito alla Nuova Zelanda, giungendo in tal modo alla presenza di un sito di contatto per ciascun Continente.
Dal 21/5/2022, con un video dedicato al ricordo del pilota inglese James Hunt, ho iniziato a proporre sui tre guestbook principali (sito di riferimento, sito aggiunto e sito parallelo), inserimenti liberi/interlocutori riguardanti materie e argomenti di natura non musicale.
In data 14/7/2022, allo scopo di rendere contestuale l’aggiornamento dei tre principali guestbook, il sito parallelo è stato trasferito dalla lista parallela e posizionato all’interno della Lista principale.
Infine, in considerazione del rilevante ed essenziale aiuto ricevuto dalla Repubblica Ceca in relazione alla diffusione delle composizioni all’interno dei guestbook dopo la sospensione degli aggiornamenti sui siti dei giornali (circostanza avvenuta verso la fine dell’anno 2020), in data 21/9/2022 è stato inserito nella lista principale un nuovo guestbook, attribuito a tale nazione e denominato Sito eventuale.
A seguito degli inserimenti compiuti in questi ultimi mesi elenco gli attuali principali guestbook della mia presenza in Internet: sito di riferimento (Pakistan), sito aggiunto (Perù), sito parallelo (Inghilterra), sito di contatto (Francia), secondo sito di contatto (Cile), terzo sito di contatto (Nepal), quarto sito di contatto (Malawi), quinto sito di contatto (Nuova Zelanda), Terzo guestbook (Spagna), sito di soccorso (Indonesia), sito deterministico (Stati Uniti d’America), sito acrobatico (Germania), sito fatato (Bolivia), sito propiziatorio (Laos/Cambogia), sito tempestoso (Inghilterra), sito diabolico (Svezia) e sito eventuale (Repubblica Ceca).
Dopo avere individuato, nel corso dell’anno 2002, il primo sito di riferimento (The Brazilian) e il sito aggiunto (News of Tajikistan) creai, in quello stesso anno, le tre liste di aggiornamento contenenti i siti presenti in rappresentanza delle varie nazioni (la prima lista relativa all’Europa, la seconda dedicata agli Stati Uniti d’America e all’Inghilterra, la terza contenente tutti gli altri Paesi non inseriti nelle prime due liste).
Dopo alcuni anni incentrati sull’aggiornamento dei siti presenti in tali liste provai, nel biennio 2005-2006, a concentrare l’attenzione sulla terza lista sperimentando, cosa mai effettuata in passato, l’aggiornamento di tutti i siti presenti in essa (circa 120/150) in un’unica serata verificando poi, a conclusione dell’aggiornamento, il comportamento dei vari Stati con particolare riferimento ai siti ad inserimento mediato (implicanti la scelta e la decisione delle varie redazioni di inserire la poesia nel sito).
Non disponendo ancora, in quel periodo, della connessione veloce, decisi di effettuare tali aggiornamenti il sabato sera (momento in cui vi era meno traffico in rete), inviando la composizione ai vari siti senza compiere alcuna sospensione.
Dopo più di due ore, conclusa l’attività di invio della poesia a tutti i giornali e compiuto il controllo in merito alla presenza di essa nei siti ad inserimento mediato, verificai che i siti di una nazione, Israele, risultavano essere, quasi sempre, aggiornati prima di quelli delle altre nazioni denotando in tal modo la scelta delle relative redazioni di inserire immediatamente la composizione in sede d’aggiornamento del sito.
Israele rispondeva subito e senza esitazione all’invio delle poesie e tale fatto, protrattosi in modo costante per tutta la durata di questa iniziativa riguardante la terza lista, mi convinse a inserire tale nazione tra quelle che avevano risposto meglio alla “costruzione sul suono”.
L’inserimento di una nazione tra quelle che hanno dato prova di apprezzare maggiormente la nuova tecnica poetica da me introdotta nel corso dell’anno 1991 dipende dalla presenza, in aggiunta a un generico approccio favorevole della nazione medesima all’attività d’aggiornamento, di un ulteriore elemento, un qualcosa in più di particolare e caratterizzante che definisce, in modo specifico, le scelte favorevoli del mondo della cultura di una certo Paese.
Israele, a seguito di tali circostanze (per certi versi simili a quanto era già accaduto e stava accadendo in quegli stessi anni in Francia), è stata pertanto inserita nel gruppo delle cinque nazioni considerate tra le più favorevoli alla mia attività letteraria.
Concludo la prefazione di questo libro proponendo quattro nuove composizioni nelle quali viene ad assumere un ruolo primario la percezione di sensazioni e di impressioni che contribuiscono, interagendo con le immagini create ed avvertite, a determinare la completezza di quanto descritto.
La prima composizione, intitolata “My shadow and the lies”, è dedicata al tema delle fallacità che dominano il mondo proponendo apparenze vane che illudono gli uomini determinando in loro la nascita della tristezza e del tormento interiore che divengono il simbolo della precarietà del vivere quotidiano. “The sound of my melody is a candle full of dreams, these are only appearances of a world that escapes in the dark of a nebulous glimmer but even my dreams are often appearances for the need to escape from a desolate soul. These are the words that come from eternity and this is the candle that comes from my heart to find in the present the swallow described by the source of a tormenting desire; this appearance is the only description for coming alone in the street where my heart remains in the dark”.
Nella seconda composizione, intitolata “Il soffio della bellezza e del canto invernale”, ho creato un legame tra la triste atmosfera che permea la natura e il senso di malinconia presente nell’animo umano e derivante da essa giungendo quindi all’immagine finale di un cielo baciato dalla luce del mistero. “Adagiata sul terreno la neve dimora lasciando che il pianto del cielo divenga il sospiro dell’autunno morente, divenuto il richiamo pei cuori silenti che dormono lieti; odo passar tra le nuvole amene un angelo dolce e pieno d’immensa letizia e mi accorgo che il sole si rifugia con calma dove muore la quiete che giunge dal pianto d’un bimbo assonnato. In codesta atmosfera mi volgo spossato verso il lembo del cielo e osservo un bagliore che fugge in silenzio passando nel solco d’un pensiero perduto”.
“La strada che porta nel mistero” rappresenta un inno alla natura e alla bellezza dell’universo ove spesso dimora la gioia e non solo il segnale dell’umana tristezza e delle deboli emozioni. “Misteriosa e baciata dal canto del nuovo mattino si desta la siepe volgendo lo sguardo dove fugge il bagliore del raggio ribelle; odo sospirante la quercia secolare mentre dintorno, ove brilla l’armonia, cinguetta nei pensieri l’adorato passerotto che vive e rifulge a prova d’augello che vien dai ruscelli; giunge con garbo la giovin signora e freme nel calle la fresca mattina nascendo nel grembo dell’acerba vallata. È il canto dei fiori, dei giovin pensieri e del tenero accenno che muore nel petto del tranquillo pastore”.
Nell’ultima composizione, intitolata “Il magico canto della solitudine” ho espresso la dualità presente nel canto della natura e nella sofferenza dell’uomo provando a spingermi oltre nel tentativo di cogliere l’uomo nel momento dell’intima tristezza, cosa che si traduce nell’espressione di una sofferenza talvolta perenne e da cui non è possibile liberarsi.“Ecco il chiarore che corre nel campo e poi muore spossato come anima imbelle che nasce e riflette il sospiro fatato del magico sole; la forza del pensiero s’accende in tutto il corpo ma solo la poesia divien la cantilena del timido bagliore allor che il cenno s’assopisce lasciando che il sole dimori nel pianto. Questa è la forza dell’umana solitudine, questo pensiero che dorme in silenzio provando a fuggire nel chiaro infinito, ma tutto rimane nel canto del vero e anche il sospiro divien la stagione dell’uomo che soffre dimorando nel buio”.
Pour le chant de l’humanité
Il volto della solitudine
Pietoso ricordo dell’era
passata, vedo il tuo sguardo
volar nell’arietta e quindi
passar nell’alba del sole,
inganno di sempre; freme
il mattino nel canto dei fiori
ridenti ma piange il chiaror
di quell’alba spossata, dolcezza
sparita nel cuore e nel pianto
di un’ombra delusa, tornata
a vociare dalla cima inquieta
di uno sguardo a tratti festoso
ma privo d’umana speranza.
Cara dolcezza del mio pianto
appassito, mi volgo al tuo sole
per donare all’immenso la
fronda assiepata accanto al
volgare cipresso e quindi ritorno
nei suon della morte, che vive
e ch’è in me, per fulgere ancora
spirando nel limbo d’un
gioioso ricordo.
El cóndor de mi vida
Siempre me parece dulce esta mañana y también
la esperanza me dona un candor infinito, similarmente
a la voz de mi padre que llama a este cóndor, como
un hombre dirigido a la forma de la muerte; la dulzura
de los tiempos perdidos me roza y de esta manera,
con extrema gracia, la dirección de la suerte me invita
a cantar, sola y desconocida, así que mi esperanza me
parece pasar en el limbo de los sueños, donde está
mi cantilena.
Escucho la muerte, siempre y con dolor, y la vida me
pasa delante como el llanto de este niño perdido, pero
este canto doliente deviene el pasaje por donar a los
sueños la belleza olvidada.
Il canto delle frasche e dei fringuelli
Fugge l’orizzonte, a prova
d’augello venuto a cantar
la rima della fresca stagione,
muore il tramonto quando
brilla il turchino e nel cuor
del vallato s’accende una luce,
distolta dal canto di un mesto
fringuello; odo il sentiero
e una dolce poesia e così,
come sempre, vedo un chiarore,
un barlume di quiete che prova
a fuggir nel fiatar del ruscello
ma ovunque la morte par quasi
spirare, e timida e dolce è la
fresca mattina, che sembra
giacere, come mente sudata,
accanto a un festoso e ridente
albeggiar: giovane donna,
freme il tuo pianto e ovunque
il dolor ritorna nell’ombra
donando la pace al sospiro
ch’è in te.
Histoire d’amour et de douleur
La vie m’appelle, sombre comme la pluie qui descend,
mais cet amour devient la seule expérience qui me fait
départir de la lueur de mes rêves, si doux et fragiles
comme le chant des instants qui meurent pour la peur.
Encore, pour le fait d’être ici, mon âme délicate
s’enfuit de la réalité parce que ma poésie devient la
lumière qui dérive de la force de l’enfance et alors,
quand mes rêves disparaissent, je comprends que
la vie devient la lumière où l’obscur de mes peurs
se transforme dans la foi qui porte la naissance d’un
amour perpétuel.
La vita e la dolcezza delle passioni
La dolcezza della vita sta nel canto degli uccelli,
di mattina, quando il sole batte all’orizzonte e il
suono dei pensieri fa breccia nella mente riposata
ma il sole, seppur ridente e pieno di luce, dimostra
agli umani che solo il sorriso può far nascer l’amore
mentre il pianto, donato dal soffio del vento maestrale,
ridona la luce al passar dei ricordi, al canto dei perduti
pensieri e al suon dei fringuelli tornati dai nidi.
La vita fiorisce quando il canto dei cuori diffonde la
rima degli istanti beati e il fior degli inganni sparisce,
dovunque, quando il triste cammino divien la lanterna
dei sospiri accennati: questo è il pensiero che domina
il mondo e questa è la luce che brilla infinita.
Till I’m alive
The light I can see in front of my eyes seems
hazy to me, I’m living the last days of my earthly
existence but listen, my darling, and try to remember
the juvenile glimmer of a desolate heart: I’m having
a time of profound distress, I’m searching the way
to face this affliction without modifying my dreamy
character, I’m dying alone but now, free of fear
and with all my sincerity I tell you, for ever, that till
I’m alive I’ll give to your eyes the light of my love,
I’ll look to the heaven observing the immense and
the colors of nature, I’ll sing with my eyes the smiles
of the past and then, when the last breath arrives to bring
me decisively in the shades of eternity, I’ll send to
all hearts the appreciative greeting of an happy existence.
The rose through my heart
Suddenly my heart reappears through the smells of
a scented rose but now this kind of magic appearance,
anguished and full of dreams, is a woman who tries
to escape in the dark to love an image that returns in
her heart. All this matter is a pleasure for me and even
my fears sometimes disappear for telling you the
mad of my soul, above my distress and also described
by the softness of a mournful dream: this is the lie
that resides in my heart and even my kindness is a fear
full of care, but this is the sound of a force now deprived
that thus is the present of a diligent word.
Le sentier des mystères
Pendant que le feuillage, mourant sur le terrain et
touché par le souffle d’une pluie légère, semble évoquer
le chant de l’éternité je découvre, dans l’air humide,
une atmosphère étrange et pleine de mystère, quelque
chose de différent que inspire l’inquiétude en entrant dans
le cœur pour porter la douceur d’un instant imprévu; le
vent amène les images d’un présent nébuleux, les feuilles
tombent sur le sol totalement déchirées pour l’absence
du soleil, le chant disparaît et alors, dans le bois, à mon
grand étonnement, j’observe une lumière qui fuit très
rapide
en laissant le sourire d’une rose oubliée: et la mort
m’apparaît,
si froide et obscure comme la peine d’une saison qui perd
sa poésie, pendant que les larmes, causées par le cri d’un
oiseau en souffrance, descendent lentement en traçant dans
mes yeux l’image du chagrin.
Suddenly my dream
Softly, round the corner of my life, my dream turns
back for inviting you at the party of the death, in the
field of a sullen pleasure that always returns for me
and for my heart; the book I am reading, perhaps, is
a grief that offends my sweet sensibility and that’s
the solution of my life full of dreams, the lie I am
telling is a fear for my soul now deprived by the lack
of a dream. Get in a real existence, little baby, and
then, when the fire has returned, get also that sunshine
that for me is a dream, with the same disposition I’ll
find in your eyes the strength to improve the sounds
of my fallen desires.
Sa chambre et l’étoile de ma vie
Quelques jours passent sans porter rien de nouveau
puis, si la nuit énerve la jeunesse, un son harmonieux
dépeint l’éternel pour comprendre que le chant est la
seule intuition d’une âme solitaire; cet tendre oiseau
parvient dans les bois comme la mère d’une pensée
pleine d’amour mais cet étonnement, décrit par la feuille
qui meurt en silence, est la chambre de mes rêves, une
seule attitude qui preuve à fuir dans le chant d’un garçon
amoureux.
L’amitié pour la vie est comme une chanson parce que ma
jeunesse est la preuve évidente que seule la lumière peut
faire dépasser la pluie des instants et l’amour qui s’envole
rapidement.
La mattina e la pioggia di settembre
Dolcissima quiete d’un
mattin di settembre, odo
l’augello vagar nell’arietta
fuggendo dal pianto di
un silente passato allor che
nel prato, baciata dal
suon della candida pioggia,
la morte dimora mutando
la speme della fresca donzella,
spossata dal canto del fior
che trapassa.
Sì dolce e beata m’appare
del sol la giovane luce
che ancora festeggia
una calda movenza ma
tal meraviglia, quando
il sole tramonta e la notte
discende recando nell’ombra
il tremante respiro, divien
della morte il fatale ritratto,
l’amor che perisce nel
freddo sospiro dell’eterno
supplizio.
[continua]
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