L’autunno dell’anima
Trema la foglia sull’asfalto
scossa
da una folata di vento.
Ricorda,
il suo esser giovane
sfiorato da una carezza.
È lì
attaccata al ramo
in quella moltitudine indefinita
di gradazioni
e di colori.
Vive la vita
pensando al futuro,
agli incontri cadenzati
dalle luci dei lampioni,
alle parole sussurrate nel brusio della brezza.
Pensa a quando inizierà ad ingiallire
e si trasformerà d’incanto.
Ora,
sola nella notte,
si lascia cullare dalla triste luna
che solca le rughe
ad una vita
prematura.
Non respira
quella luce,
goccia a goccia
cala,
inerte,
senza
paura.
Nota: Il componimento è stato scritto rispettando i primi numeri della “Serie Fibonacci” (1-2-3-5-8-13)
Meditazione
Da lontano
Voci di fate.
Nella luce in calo,
cerbiatti danzanti
su fili di pece.
La clessidra
si dissolve,
rintocco del pendolo,
fiume in piena
nei ricordi senza meta.
Pensieri,
folata di sensi
emozioni correnti
meditazioni intense
mani,
sfiorate dal fato
sospinte dal vento
sottratte dal tempo.
Aria pungente,
che si taglia a fette,
maliarda mendace
fragranza
cadente
di colori sbiaditi
nell’eclissi improvvisa.
Pezzi di anfore
svuotate
recuperate
incollate
tra stille,
aghi di brina.
Nota: Il componimento è stato scritto rispettando i primi numeri della “Serie Fibonacci” (1-2-3-5-8-13)
La Dormiente
Ho bisogno di te
ovunque tu sia,
tra le luci dorate della notte incupita,
accarezzo la coltre del tempo
con la mano dolente
dell’amante illusa,
nelle mie piccole giare
ancora le essenze,
velo d’inchiostro di un’amara follia,
in un letto di nuvole,
solitaria dormiente
vacillo nel silenzio,
ho bisogno di te
abbraccio
di stelle,
fulgente lacrima
tra onde sinuose
e cadenti.
Poesia ispirata alla “Dormiente” opera in terracotta del M° Mimmo Paladino.