L’anima tragica del Castello di Miramare Fra le torri del Castello s’aggiravano quella notte i soliti fantasmi, Nelle sue stanze aveva vagato fin dal mattino Carlotta1, Dominava il golfo il Castello a picco sul mare Sfumò il cielo al tramonto e si spense il giorno nell’ore dorate. Da un anno, ormai, era reclusa nel suo Castello. Nel Castello, a lei vicino stava il fido servo messicano In un gelido mattino che ‘alba già schiariva l’orizzonte, Da tempo, ormai, la sua mente era in deliquio Accadde che in un meriggio tiepido d’Aprile perse le forze. Si placò alfine la bora, e più non udì il dialogare forte del vento col mare. Assai bello, le apparve un giorno Massimiliano, Fu allora che sulle bianche sue labbra C’era un profondo, lugubre silenzio ora, nell’istoriata stanza. Nota dell’autore Questo racconto mi è stato ispirato dall’insuperabile interpretazione dell’attrice Bette Davis nella parte della Principessa Carlotta, nel famoso film “Il Conquistatore del Messico”. Un particolare: quel giorno Carlotta non morì nel Castello di Miramare. In realtà, visse per altre sessanta primavere e morì nel suo Castello in Belgio. Cenni storici 1 Carlotta (1840-1927 – In francese: Marie, Charlotte, Amélie, Augustine, Victoire,Clementine, Leopoldine de Saxe Gotha. Fu Principessa del Belgio, Duchessa di Sassonia, Principessa di Sassonia Coburgo Gotha, Arciduchessa d’Austria ed Imperatrice del Messico. Era graziosissima, intelligente, espansiva e vivace. Visse per alcuni anni nel suo castello di Miramare. Morì in Belgio dopo molti anni , a volte disperati e a volte tragici a seguito della morte del suo sposo Massimiliano. Fra le molte ipotesi della sua pazzia, prevalse quella dell’avvelenamento. Fu un medico Belga a sostenere che non si era trattato di un impazzire “naturale”. 2 Massimiliano d’Asburgo (1832-1867) – Era figlio dell’Arciduca Francesco Carlo e fratello minore di dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Fu Comandante della Flotta Imperiale Austriaca, Governatore del Lombardo Veneto ed infine, Imperatore del Messico. Dopo molte e tragiche vicende, fu arrestato e fucilato a Quéretaro, Fra le molte virtù e i tanti pregi, di lui si disse che era così bello che i peones messicani lo credevano una divinità. Dopo la fucilazione, il suo corpo, imbalsamato troppo in fretta , tornò alla famiglia in Austria in condizioni impressionanti. Durante la traversata in mare, i suoi occhi si erano disciolti e quindi furono sostituiti con quelli, sempre azzurri, di una statua di una Chiesa. 3 Castello di Miramare – Scrisse Giosué Carducci nella sua bellissima poesia: “Addio, castello pe’ felici giorni nido d’amore costruito invano!”. Ma chissà, forse Carlotta e Massimiliano non l’hanno mai lasciato. Contatore visite dal 23-02-2009: 3929. |
||||||