Brezza leggera
Scomposte le ombre
dal fresco mattino
dileguano tenebre
di colori assetate.
Ha inizio la danza
sull’acqua dorata
sospinta appena
da brezza leggera.
Canto
Attoniti sguardi
nel buio sperduti
distolti dal vento
regista distratto.
Avanzano cupi
nel loro sorriso
inneggiano insieme
i versi del tempo.
Cuori svuotati
singulti spezzati
dal canto illusorio
che geme del nulla.
Divino pensiero
ragione di un mito
richiama quel gesto
nei volti bambini.
Il lume s’accende
su sfere rotanti
la luce travolge
le menti sopite.
Alba
Ascoltando silenzi
di campi deserti
discreta tu giungi
a spogliare le stelle,
i veli distendi
sul pigro mattino.
Destando quei sonni
si rompe l’incanto
del mondo che tace,
incedi incurante
a dipingere prati
e papaveri rossi.
Tiranna di sogni sopiti
non senti il torrente
che guida le acque,
non vedi quel raggio
che fa capolino?
Non senti che pace?
Labirinto
Qual giorno è questo
in cui l’umano cercare
si volge all’effimero desiderio
di abbandonarsi al gioco
della vita.
Ogni più piccolo atomo
segue ignaro il cammino
nell’eterno andare del tempo
e… tutto si sussegue uguale.
Piccolo, misero essere,
a cosa porta la tua grandezza
quando ascolti l’eco del mondo,
quando percorri orgoglioso
lo spazio
illudendoti di te stesso.
Hai segnato strade impervie,
hai lasciato la tua impronta
di essere pensante
e sei rimasto prigioniero
nel dorato labirinto
di chi è condannato
a cercare in eterno
la sua via.
Nuvole
Col sole giocano
sospinte piano
da eterno alito
che muove intrepido.
Leggere nuvole
si fanno spazio
lassù raccontano
l’antica favola.
L’ingenuo cuore
stupito ammira
la forma nuova
che bianca dona.
Si perde presto
nell’illusione
quel tardo raggio
grigio sbiadito.
Mediterraneo
Ti cavalcano onde
s’increspano lente
guidate dal vento,
timoniere divino
signore immortale
delle epiche acque tue.
S’ode ancora l’eco
d’antica leggenda
e la bianca schiuma
da cui emerse Afrodite
continua ancora
ad oscurare il sole.
Il canto s’innalza
con gesti antichi
a celebrare il mito
nei versi omerici
di superbi eroi.
Ti giunge la voce
dell’umano cercare,
insegui sovente
quel moto a te caro,
contempli altero
dei gabbiani
l’eterno volteggiare.
Primavera
Puntuale insieme ai suoi profumi
giunge leggiadra e lieta
ogni torpore finisce in frantumi
l’anima sollevata e quieta.
Pare gentile fanciulla
che il gioco lascia con occhi sognanti
quando più non la trastulla
…è tempo di andare avanti.
Annuncia presto i colori
venticello leggero al mattino
gioiscono anche nuovi cuori
nell’aria del fresco cammino.
Rivoli di rugiada
S’apre il cielo
al fumoso torpore
s’insinua severo
tra battiti d’ali.
S’innalza la luce
su giganti maestosi
natura di atomi
sazi di vento.
Scorrono silenziosi
sulle caduche foglie
dal giorno destate,
rivoli di rugiada.
Foglie di ninfea
Leggere all’alito
sospinte appena
si lasciano andare
sull’acqua le foglie.
Da antica favola
talvolta evocata,
racconta ancora
verde ninfea
dell’alba candida
che ti sorprese
a dondolare
di fiori ornata.
Il raggio amico
ti illuminava
mentre al calore
del cielo giacevi.
Giorno
Tace oggi il cielo
non ode il lamento
dei fiori arsi nel prato
non sente il rigagnolo
che stanco zampilla
sulla pietra calda
levigata dal tempo.
Ci prova il sole
col suo calore
a risvegliare
dal gran torpore
dopo che quieta
la notte amica
dispensa l’ombra
su ogni colore.
È giorno ancora
sugli esili steli
protesi nel vento
che mostrano fieri
corolle dorate.