Con questo racconto Roberta Sartareli si è classificata quarta al Premio di Scrittura Creativa Lella Razza 2008
Il Pianeta Arcobaleno
Questa è la storia di Giallo e Arancione, due abitanti del pianeta Arcobaleno. Abitavano vicini da anni, ma non si erano mai rivolti la parola. A Giallo infatti poco piaceva Arancione, mentre Arancione trascorreva tutto il suo tempo da Verde, un altro abitante del pianeta che però gli abitava lontano. Ogni sera quando Arancione tornava a casa sentiva i rumori provenienti dalla casa di Giallo. A volte erano dei rumori talmente assordanti che per Arancione risultava difficile anche prendere sonno. Giallo invece non sopportava il fatto che Arancione parcheggiasse tutte le sere davanti all’entrata del suo garage, gli lasciava appena lo spazio per entrarvi con una difficile manovra, quando invece avrebbe potuto parcheggiare molto più avanti, visto che lo spazio non mancava. Per tanti anni i due si erano limitati a sorridersi quando i loro sguardi non potevano fare a meno di incrociarsi, ma i loro sorrisi erano forzati. Come avrebbe voluto Arancione poter abitare vicino a Verde e non dover più sentire i rumori di Giallo! E anche Giallo avrebbe preferito avere un qualsiasi altro vicino al posto di Arancione, il quale, oltre a parcheggiare la macchina davanti al suo garage, faceva spesso il fuoco nel suo giardino affumicando tutto l’isolato.
Capitò un giorno che Verde venne a trovare Arancione. Di solito era lui ad andare da Verde, ma per una volta Verde volle fare una sorpresa al suo amico e andò a trovarlo con tutta la sua famiglia.
Arrivò e trovò Arancione indaffarato a bruciare i legni e l’erba che aveva appena raccolto. “Che bella sorpresa!” esclamò Arancione. Verde però sembrò sorpreso nel vedere il suo amico in tenuta da giardino e gli chiese di smettere di bruciare perché il fumo gli dava fastidio agli occhi. Dal giardino accanto Giallo sentì la richiesta di Verde e ne approfittò per far notare ad Arancione che quel fumo dava fastidio a tutti. “Sarebbe meraviglioso se dessi retta al tuo amico! Te ne saremmo tutti grati!” disse Giallo. Arancione risentito rispose immediatamente “ Nel mio giardino posso fare ciò che voglio, smetterò ma solo perché al mio amico dà fastidio il fumo.” I due si guardarono in cagnesco e da quel giorno smisero anche di sorridersi. Anche Verde però cambiò idea nei confronti di Arancione, non era poi una persona tanto benevola nel comportarsi in quel modo con un vicino che in fondo gli chiedeva solo di non sporcare l’aria. Passarono dei mesi, poi capitò che Arancione invitò a cena Verde a casa sua, ma quella sera i due amici non riuscivano a parlare tra loro, non sentivano cosa l’uno dicesse all’altro tanto era il trambusto proveniente dalla casa di Giallo. Arancione si scusò con Verde per l’inconveniente e questi gli suggerì di andare a parlare con quel rumoroso vicino. “E’ inutile, fa così da anni, è un pessimo vicino!” Verde se ne tornò a casa con l’idea che il suo amico fosse vittima di un vicino di casa molto fastidioso, ma che fare? Come aiutarlo? Gli venne un’idea. “Arancione, amico mio, perché tu e la tua famiglia non venite a vivere vicino casa nostra? Vi trovereste bene!”
“Sarebbe bello” rispose Arancione, ma come si fa, la legge prevede che io e Giallo dobbiamo stare sempre vicini, non possiamo infrangere questa legge, tutto Arcobaleno ne risentirebbe!” A questo Verde non aveva pensato. Non era mai accaduto che un abitante del pianeta avesse chiesto di spostarsi, Arcobaleno era un pianeta pacifico e nessuno infrangeva le sue regole. Avrebbero chiesto agli altri abitanti di aiutarli con il loro consenso per quello spostamento e forse avrebbero fatto quell’eccezione prevista per ogni regola che si rispetti. Ma la situazione si presentò molto più difficile del previsto. Verde andò a parlare con Blu, con Indaco e con Rosso, che gli dissero di non essere affatto contenti dei loro rispettivi vicini di casa, quindi si rese conto che, anche se per secoli Arcobaleno era stato governato pacificamente, ora qualcosa stava cambiando. Il malcontento aveva colpito tutti gli abitanti, ognuno non sopportava il proprio vicino. Bisognava fare qualcosa, bisognava trovare una ricetta per rimettere tutto in ordine. Così Verde andò da Viola, che da sempre era il più saggio e la sua famiglia aveva origini antichissime, e gli chiese come risolvere il problema del malcontento su tutto Arcobaleno.
“Fammi pensare… beh, anch’io ho avuto qualche lite con gli Indaco qui accanto, però alla fine siamo sempre riusciti a mantenere dei rapporti di buon vicinato. Forse manca soltanto un po’ di buonsenso e la voglia di aggiustare le cose.”disse Viola. “Non saprei” rispose Verde, “certo è che scoprire che nessuno va d’accordo con il proprio vicino non è buono per la salute del nostro pianeta. Potrebbero esserci liti in grado di causare la rottura del pianeta stesso!” disse preoccupato Verde.
“Ma no, che dici.”rispose Viola “ Da sempre gli abitanti di Arcobaleno si sono accordati in un modo o nell’altro”
“Sì, ma ora è diverso!” riprese Verde “la vita è diventata troppo frenetica e le persone non si dedicano più ai rapporti con gli altri!”
“Questo è vero.” disse Viola “ Ed è il motivo per cui invece di comunicare si cerca di evitare il prossimo cercando di instaurare rapporti di amicizia con persone lontane dalla propria casa, così che si possano gestire a distanza senza troppo impegno”
“Ma il nostro problema rimane!” disse Verde “Tu che sei saggio, che consigli di fare?”
“ Non ho la ricetta che cerchi, caro Verde, però una cosa voglio dirtela. Prova ad andare da ogni abitante di Arcobaleno e ad ascoltare le loro insoddisfazioni, senza giudicare o consigliare. Ascoltali soltanto, potresti essere il primo a creare armonia, a mostrarti amico e non nemico. Anzi, voglio venire con te, in due riusciremo anche meglio!” E così fecero. Andarono a parlare con Giallo che raccontò della macchina e del fuoco di Arancione, poi parlarono con Arancione dei rumori di Giallo, parlarono anche con Rosso, con Blu e con Indaco. Ognuno aveva delle lamentele da fare sul proprio vicino e ognuno reagiva facendo piccoli dispetti e non preoccupandosi di dare a sua volta fastidio. Il quadro era chiaro a Verde e Viola, ma non vollero giudicare i loro simili, vollero continuare ad ascoltarli di volta in volta, separatamente. A volte andava Verde e a volte andava Viola. Capitò che Indaco, proveniente da una famiglia mite da generazioni, si unì al loro ascoltare ed iniziò ad ascoltare le lamentele di alcuni abitanti di Arcobaleno che gli abitavano lontano. Verde Viola e Indaco erano stimati e rispettati da tutti, mentre Giallo, Arancione, Blu e Rosso erano spesso in lite tra di loro e parlavano male gli uni degli altri. Anche dalla Terra si potevano vedere i loro litigi, a volte Blu e Rosso sparivano del tutto da Arcobaleno, altre volte a sparire erano Giallo e Arancione, si andavano a rifugiare nelle case di Verde, Viola e Indaco, colori che dalla Terra si potevano vedere sempre su Arcobaleno. Il tempo passava e anche se alcuni rapporti di vicinato erano migliorati, altri erano peggiorati, serviva un rimedio! Verde ebbe un’idea straordinaria. Ogni abitante di Arcobaleno avrebbe dovuto stare in cielo da solo per qualche tempo, ognuno poteva essere libero di stare per conto suo senza il fastidio del vicino. Così per un po’ di tempo sul cielo dalla Terra si videro strisce azzurre, o rosse, o bianche, o verdi, o viola, o arancione o indaco. Gli abitanti della Terra si preoccuparono di questo fatto e iniziarono a studiare il fenomeno, ma non ebbero il tempo di trovare alcun rimedio perché i colori stessi, presi da malinconia e solitudine, decisero di riunirsi e di rimanere ognuno vicino al proprio colore naturale. Dopo quella solitudine e quella tristezza, ogni colore sembrò felice del frastuono che faceva il vicino di casa. Le famiglie dei colori diversi iniziarono a salutarsi e a parlare del più o del meno tra di loro e prima di fare qualcosa tutti si chiedevano se avrebbero dato fastidio a qualcuno nel farla e agivano solo in modo da rendere sempre più armoniosa la loro convivenza. Furono giorni felici su Arcobaleno, dalla Terra tutti e sette i colori risplendevano uniti nel cielo, finalmente avevano trovato la loro ricetta per vivere al meglio sul loro pianeta, bastava avere un po’ di altruismo e rispetto e in cambio avrebbero avuto una felicità colorata di tutti i loro colori, nessuno in prevalenza e nessuno in minoranza!