IL QUADRATO SATOR-ROTAS Giuntaci da un lontano passato, è l’iscrizione latina più nota al mondo. La scrittrice Silvana Zanella offre una soluzione assolutamente nuova, basata sul rinvenimento negli antichi Glossari latini di un vocabolo raro in grado di spiegare l’intraducibile AREPO, parola che si riteneva non appartenesse a nessun linguaggio conosciuto. In base alle regole della retorica latina e greca, spiegate dalle stesse parole dei più famosi autori dell’antichità, Cicerone e Aristotele, il Quadrato è un antico ENIGMA, dotato sia di straordinario valore letterario, sia di pregnante significato filosofico. Che fu ritenuto in ogni epoca da coloro che lo conobbero un prezioso tesoro da conservare e tramandare ai posteri. La soluzione rimane nell’ambito delle direttive tracciate da importanti studiosi come Amedeo Maiuri e Hildebrecht Hommel, e viene proposta nel pieno rispetto delle tappe basilari della storia del Quadrato, segnate da fondamentali ritrovamenti archeologici. L’autrice offre inoltre originali soluzioni di molti altri enigmi del passato, in un’appassionante carrellata di sciarade e indovinelli che ci mostra uno spaccato inedito e colorito dei personaggi e dei costumi della Roma del I secolo a.C.. IL GAZZETTINO ENIGMA, UN’ECCELLENTE OPERA “Enigma – La preghiera al Padre tra retorica e cosmologia”, edito di recente dalla casa editrice Excelsior di Castelguglielmo, è l’eccellente lavoro con cui la polesana Silvana Zanella propone un’innovativa soluzione a uno dei misteri letterari più noti e affascinanti della latinità. Si tratta del “Quadrato Sator-Rotas”, un’iscrizione di cinque parole che, sia singolarmente che tutte assieme, formano dei perfetti palindromi. Numerosissime le testimonianze in testi e monumenti, che hanno determinato le più disparate interpretazioni: da quelle agresti a quelle astronomiche, fino a complessi significati metaforici. Il Quadrato, che risale al primo secolo avanti Cristo e secondo l’accezione retorica del termine sarebbe un antico enigma, ha finora trovato la chiave per la sua comprensione in testi greci e latini con una convincente spiegazione filosofica ad opera di Cicerone. La scrittrice Silvana Zanella, conosciuta per “La cappella del Bastianino” e altri saggi, dopo oltre sei anni di studi e ricerche, ha dato una versione nuova e forse risolutiva dell’enigma cui già in passato aveva attribuito una convincente spiegazione. L’autrice ha ipotizzato, oltre ai due possibili sensi di lettura dei termini, anche due differenti significati: uno riferito alla sfera terrena e un altro a quella celeste e divina. Oltre ad aver dato una spiegazione al termine “Arepo”, che si riteneva non appartenesse ad alcun linguaggio conosciuto, la Zanella ha proposto uno schema interpretativo calato sullo schema degli Inni, preghiere alle antiche divinità, lasciando ipotizzare un senso profondamente religioso del misterioso Quadrato. Il libro è alla portata di molti interessati e curiosi, grazie ad un ricco apparato iconografico e di schemi, oltre che a curiosità e indicazioni precise sugli esemplari conosciuti del Quadrato. (s.t.b.) Sintesi La soluzione proposta si basa sulla riscoperta della parola latina rara ARIPUS. Codice Sangallensis 912 (sec VIII) Aripus deriva dal termine greco άρπη, la cui radice è “srep”, e significa: GLADIUS FALCATUM
Le due forme dell’harpē La presenza di una parola latina rara, poco usata anche nell’antichità, rendeva, allora come oggi, la decifrazione del Quadrato molto difficile, ma proprio questa indecifrabilità rende il crittogramma, nell’accezione retorica del termine, un vero e proprio Enigma.
Esaminiamo ora il Quadrato dal punto di vista grammaticale: SATOR – può essere solamente soggetto singolare – il seminatore Il finale in “o” è giustificato dalla presenza di un’ apòcope, si tratta in pratica di quella che oggi chiameremmo una licenza poetica. La soluzione del Quadrato gioca su tutte queste ambivalenze ed è ammissibile ogni traduzione possibile. D’altra parte la struttura bifronte o palindroma delle parole, e del crittogramma stesso, suggerisce che vi siano doppi sensi e interpretazioni multiple. ROTAS AREPO TENET OPERA SATOR Tutto è poi ulteriormente complicato dal fatto che in ambito cristiano a partire dal IV sec. venne creata la versione Sator che ribaltava il crittogramma. SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS Esaminando il Quadrato più antico notiamo che sono possibili due tipi di strutture grammaticali. Una formata da un nominativo e tre accusativi, ed una composta di due frasi speculari che hanno ognuna un soggetto ed un accusativo e sono rette entrambe dal verbo tenet.
SATOR – nominativo sing.– Il seminatore
SATOR – nom. sing.– Il Seminatore (celeste)
SATOR – nominativo sing. – L’uomo Alla lettura normale e a quella bustrofedica abbiamo aggiunto una terza lettura metaforica, poiché ognuna delle parole del Quadrato può essere letta anche con un secondo senso che ne trasferisce l’ambito dalla sfera terrena a quella celeste e divina. Naturalmente sono possibili anche altre costruzioni sintattiche, ad esempio possiamo considerare opera come un ablativo di modo e tradurlo “con cura”, “amorevolmente”, ma il significato globale non cambia. Dal punto di vista semantico il crittogramma ruota sempre attorno al parallelo tra la terra e il cielo, tra l’agricoltura e l’astronomia, tra la cura dell’uomo per le sue cose e l’amore di Dio per l’universo. Dio Sulla stessa linea interpretativa rimane l’anagramma che possiamo ottenere dalle venticinque lettere del Quadrato usando un gioco di parole caro a Cicerone. A S T R A ASTRA ORO TE PATER ET ORO PANES Padre, ti prego per ottenere il favore delle stelle e ti prego per il pane quotidiano. In ambito cristiano può essere interpretabile come: Padre, ti prego mostraci il regno dei cieli e concedici in terra il pane quotidiano. Durante il Cristianesimo, infatti, il Quadrato fu reinterpretato secondo la nuova dottrina, e poiché i principi che esprimeva erano molto vicini al credo cristiano, fu accolto e custodito per essere tramandato ai posteri come un vero tesoro, un inestimabile condensato di conoscenze e fondamentali principi filosofici. ENIGMA Conclusioni La soluzione proposta si basa sulle ipotesi già formulate dal celebre pompeianista Amedeo Maiuri, dal filologo tedesco Hildebrecht Hommel e dallo storico Heinz Hofmann. Ciò alla luce però di alcune nuove scoperte che rivelano scenari ancor più ampi di quelli immaginati dai precedenti studiosi, pur rimanendo sulla stessa linea interpretativa. Per accostarci alla soluzione del Quadrato abbiamo seguito più percorsi: quello retorico-grammaticale, quello filosofico-religioso e quello ludico-enigmistico. La soluzione si trova nelle regole dell’antica retorica latina e greca, prendendo come testi di riferimento l’ Ars Rhetorica e l’ Ars Poetica di Aristotele e i libri di retorica latina scritti da Cicerone, quali l’ Orator e il De Oratore. Aristotele in un famoso brano del III libro della Retorica ci parla degli αστεία. Cicerone, al contrario, riteneva che per dimostrare la propria arguzia si dovesse innanzitutto far uso dell’ anfibologia, una figura retorica che consiste nell’uso di frasi ambigue, interpretabili in due modi diversi: per le parole, per il costrutto, o per i concetti espressi. Si tratta in pratica del nostro doppio senso. Nel Quadrato l’uso dei palindromi e dei bifronte suggerisce proprio che ogni parola, come presenta due sensi di lettura, così offre doppie interpretazioni: quella di senso comune e quella traslata. Poiché la forma stessa dell’enigma è questa: pur dicendo le cose come stanno, mettere insieme elementi apparentemente assurdi; e non è possibile fare questo attraverso l’espressione ordinaria, mentre è possibile con le metafore. (Ari. Poetica 1458a) Ed è proprio la presenza della parola AREPO a fare del Quadrato un antico enigma. Infatti AREPO deriva da una parola latina rara ARIPUS, variante di AREPUS – AREPO, citata in due soli codici antichi e riportata dal Thesaurus linguae latinae. Per quanto riguarda poi il metodo di lettura, il Quadrato può essere letto sia riga per riga, στοιχηδόν, sia in senso bustrofedico, a zig zag, βουστροφηδόν. Il doppio metodo di lettura ci fornisce una giustificazione di tutte le forme nelle quali il Quadrato fu nei secoli rappresentato, perché esso è sempre comunque leggibile e dotato di contenuto semantico. Per quanto riguarda il Quadrato Sator, esso è la trasformazione in chiave cristiana di un più antico enigma, il Quadrato Rotas, la cui origine deriva invece dalla visione cosmogonica pagana, come già Hommel e Hofmann avevano spiegato. Nel Quadrato cristiano viene evidenziata la figura del SATOR, il Seminatore, posto in posizione elevata a dominare il Creato, immagine che rimanda alla parabola evangelica del Seminatore. Inoltre prende forza il simbolismo della croce formata dai due TENET. IL QUADRATO CRISTIANO SATOR LETTURA RIGA PER RIGA
Nella lettura letterale ci appare una frase di argomento agreste, ma, pur mantenedo le stesse identiche parole, il significato può essere traslato, ampliato, verso una visione astronomico-religiosa di valore universale. Il Grande Carro – chiamato anche l’Aratro – è l’asterismo che anticamente nella sfera celeste rappresentava l’harpē, spada-falce degli dei. L’harpé era anche definita falce adamantina, perché fatta di adamante, mitico metallo che, secondo quanto racconta Platone nel Timeo, era costituito da una lega d’oro e carbonio. Esiste quindi un rapporto di analogia fra questi termini: AREPO = SPADA-FALCATA = HARPÉ = FALCE ADAMANTINA = FALCE = GRANDE CARRO = ARATRO = DIVINITÀ Per analogia intendo quando si trovano in rapporto uguale il secondo elemento con il primo e il quarto con il terzo. Si potrà dire allora il quarto elemento al posto del secondo o il secondo al posto del quarto. E talvolta si pone al posto di ciò di cui si parla quello che a questo si riferisce . (Ari. Poetica 1457b) Queste parole sono tra loro sostituibili, perché legate da un rapporto metaforico, o più ampiamente dall’idea di concetto traslato. Il Quadrato Sator è più vicino alla lettura moderna rispetto al Rotas, poiché nella grammatica latina il valore di ogni singola parola nell’ambito della frase si deduce dalla desinenza e non dal posto che occupa. Dal punto di vista grammaticale in latino SATOR può essere solamente soggetto. La lettura bustrofedica, o a zig zag, è un metodo di lettura molto antico. Non può essere del tutto escluso, come possibilità, nel Quadrato Sator, cristiano, tuttavia meglio si adatta alla forma mentis pagana, della quale il più antico Quadrato Rotas è frutto. IL QUADRATO PAGANO ROTAS LETTURA RIGA PER RIGA
LETTURA BUSTROFEDICA
AREPO è la costellazione del Grande Carro, la falce degli dei, simbolo del loro potere universale e quindi metafora della divinità. Con la lettura bustrofedica il significato è identico a quello ottenuto nella lettura riga per riga. ! ISSIONE Fu figlio di Marte e re dei Lapiti. La differenza fra le due versioni del crittogramma è sostanziale. Se invece esaminiamo il Quadrato dal punto di vista retorico, ritroviamo la presenza di numerose figure retoriche, come la similitudine, la sineddoche, la sinestesia. ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR Il chiasmo consiste nella disposizione incrociata di quattro elementi, corrispondenti a due a due in modo da essere intercambiabili tra loro. Ma le parole del crittogramma sono collegate da relazioni multiformi: Esiste quindi nel Quadrato un rapporto armonico di parallelismo e di proporzione dei quattro termini bifronte, secondo i concetti di analogia e di somiglianza. Il Tenet palindromo funge da chiave di volta. Le parole acquistano nella frase un ritmo e una cadenza armonica che vuol essere rappresentazione della danza cosmica, come Aristotele definisce il moto degli astri. Il significato filosofico ruota sempre attorno al parallelo fra la terra e il cielo, fra le opere umane e quelle divine, fra l’uomo e Dio. Vediamo infine una lettura simbolica del Quadrato Rotas che va al di là del significato delle singole parole, e che tuttavia anticamente doveva essere del tutto chiara e di immediata visualizzazione. LETTURA SIMBOLICA
ROTAS – stelle – fuoco Leggendo il Quadrato in questa chiave si può vedere rappresentato non solo un continuo parallelo fra la sfera celeste e quella terrestre, ma anche i quattro elementi, fuoco, aria, acqua e terra, cari ai pitagorici. La forma quadrata inoltre in antichità rappresentava la Terra, che Platone stesso immagina come quadrata. I vertici della croce formata dai Tenet richiamano le quattro direzioni dello spazio, i quattro punti cardinali, le quattro stagioni, le quattro parti dello zodiaco. Giunti a questo punto, si potrebbe ritenere di aver raggiunto una spiegazione adeguata. Tuttavia non ritengo corretto concludere qui una seria ricerca. Rimane infatti ancora una domanda irrisolta. ANAGRAMMA
ASTRA ORO TE, PATER, ET ORO PANES Padre, ti prego mostraci il regno dei cieli e concedici in terra il pane quotidiano. In latino la parola oratio, orazione, derivava dal verbo oro e significava discorso, ma voleva anche dire invocazione o preghiera. L’anagramma viene realizzato tramite l’uso di uno stilema ricorrente nelle opere di Cicerone, proprio per questo egli si pone a questo punto come possibile e probabile autore del Quadrato, come anche Hoffmann aveva intuito. Generatore degli uomini e degli dei, come lo definisce Esiodo. Attraverso l’anagramma il Quadrato diviene una preghiera i cui contenuti possono essere assimilati al Padrenostro. Orazione questa alla quale il Quadrato è stato spesso accostato in epoca cristiana, e che ben spiega il suo uso a fini taumaturgici e apotropaici da parte del popolo, incline a confondere religione e superstizione. Potremmo dire quindi che dal punto di vista strutturale prevale l’aspetto retorico, dal punto di vista semantico prevale quello filosofico-religioso, riuniti insieme nell’ardito tentativo di emulare la perfezione delle cose divine. In senso ludico-enigmistico il Quadrato è una specie di “gioco educativo”, il cui scopo era quello di allargare la visione semplicistica della lettura letterale in una più ampia e colta che comprendeva significati metaforici e traslati. Il lettore meno colto si sarebbe fermato alla lettura letterale e forse avrebbe afferrato i significati simbolici abbastanza comuni nel mondo antico, come i quattro elementi pitagorici. Il seminatore tiene la falce le opere agricole le ruote. Una persona più acuta avrebbe compreso l’anfibologia, cioè i doppi significati delle parole, e le avrebbe trasferite dalla sfera terrestre a quella celeste, cogliendo il legame tra seminatore agricolo e Seminatore celeste. tiene il Grande Carro le costellazioni le stelle. Chi fosse dotato poi di cultura, sia letteraria che filosofica, avrebbe intuito la lettura bustrofedica ricca di metafore. si prende cura del Creato, come l’uomo si prende cura dei suoi campi. Infine solamente a una ristretta cerchia doveva essere riservata la comprensione dell’anagramma, abilmente criptato sotto le semplici apparenze di una frase di argomento bucolico. ti chiedo il favore degli astri e ti prego per il pane quotidiano La maggior parte delle espressioni brillanti (αστεία) deriva dalle metafore e da una sorpresa ingannevole, perché per l’ascoltatore diventa più evidente il fatto d’aver imparato qualcosa quando la conclusione va contro le sue aspettative, ed è come se la sua mente dicesse: ”Com’è vero, mi sbagliavo!. (Ari. Rhet. III 1412a) Il Quadrato presenta gradi di difficoltà che si susseguono in crescendo, passando da ciò che è più vicino alla sfera umana fino a raggiungere ciò che si trova negli strati più alti della sfera celeste, nell’ardito tentativo di avvicinarsi a Dio. Il fine ultimo però era quello di ammaliare il lettore con la perfezione, caratteristica ritenuta divina. Concludendo, dal punto di vista filosofico e religioso nel Quadrato Sator prevale la rappresentazione degli ideali del Cristianesimo, del quale è frutto, in un’epoca stimabile attorno al IV secolo. Mentre nel Quadrato Rotas confluiscono più teorie filosofiche – stoicismo, pitagorismo, dottrine platoniche e peripatetiche – in un’armoniosa commistione che è proprio la caratteristica principale dell’ eclettismo. Corrente filosofica che fiorì in ambiente romano nel I secolo a.C., e nella quale Cicerone spicca come autore più rappresentativo. L’ENIGMA DI OMERO Un altro antichissimo enigma è quello conosciuto come l’ Enigma di Omero, che fu citato da Eraclito, Aristotele e Plotino. Abbiamo lasciato quello che abbiamo preso; La risposta era così enigmatica che lasciò interdetto l’insigne poeta, il quale si arrovellò a lungo, ma senza venirne a capo. Contatore visite dal 23-02-2009: 15090. |
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