Nascosti a me per sempre
Il vento mi sospinge
sconquassa le mie ferite
Mi strappa via i ricordi
e da lontano li stringe
in una morsa possente
che libera la mente
Nascosti a me per sempre
Ma è vana illusione
se spero di non riaverli
Il vento li riprende
Me li restituisce intatti
Li archivio nuovamente
e sofferente attendo
l’agognato momento
di più non ritrovare
ciò che mi fece male
Nascosti a me per sempre
Marzo scombinato
Il ghiaccio è disciolto
l’inverno pare passato
Ma ecco che ritorna
il candore della neve
che cade silenziosa
in questo marzo scombinato
Autunno
L’autunno è arrivato
Con turbinio di foglie
la natura ha spogliato
Primavera verrà
e di fiori e colori
presto la rivestirà
Vento
Il tuo respiro possente
indietro mi respinge
sei Vento boreale
che porti gelo e neve
Il tuo respiro lieve
gentile mi accarezza
sei Vento di primavera,
di fiori già profumi
Il tuo respiro è fumo
sei afa, sei oppressione
sei il segno dell’estate
con verso di cicale
Il tuo respiro è fresco
sei Vento autunnale
che porti a terra i versi
di stormi emigranti
Il tuo respiro è immenso
qualunque sia il tuo nome
Respiro sei nel mondo
sei Vento universale
Fiume
Allegro e irruente
sgorga dalla sorgente
e fino a valle ingrossa,
gonfio di neve sciolta.
Poi lenta e greve
la sua corsa diviene
che al mare inesorabile
alla fine lo porta,
a chiudere un ciclo
di esistenza utile
per l’uomo e la natura
cui gran bene produce.
Gloriosa è la sua fine
degna di vita prodiga,
dedita a dissetare
l’uomo e la natura.
Così è la sorte dell’uomo
che a sé baldanza induce
e alla fine approda
al mare della morte
che placida lo attende,
sicura di aspettarlo
là, dove ormai finisce,
la corsa della vita.
Fonte Branda (Siena)
A te mi accosto, ti osservo beata
ché dalle tue acque
suono armonioso l’aria pervade
Con voce argentina a me ti rivolgi
“Sono tante le storie che voglio narrare
Fermarti dovresti e ascoltar la mia voce
Se tendi l’orecchio intuirle saprai”
Accetto l’invito.
Scaldata dal sole mi accomodo a sponda
Sincera tu mormori con voce armoniosa
e scorri serena e mai non ti fermi.
Fonte che parli
le storie antiche tu narri
di amori bruciati da forti passioni,
di amori vissuti in trepide attese
Racconti di incontri felici o dolenti
Volti mi mostri, ora lieti ora tristi.
Rincorro i tuoi suoni, con te mi commuovo
rapita e incantata il seguito attendo
in dolce armonia.
Inatteso mi sveglia d’improvvide voci
chiasso irriverente a me troppo vicino:
sono piccoli alunni in gita portati
che saltano e ridono
Per nulla stregati
dal tuo dolce parlare non sono attirati
Mi volto irritata, l’incanto è svanito
Ma presto mi passa e a loro sorrido
e in me resta il ricordo di quanto hai scolpito
nell’animo mio:
La vita continua e sempre si rinnova
Monti Sibillini
Monti Lunari vi imprimo
con gli occhi nella mente
vi abbraccio
con lo sguardo del cuore
Monti Sibillini
adagiati sul verde dei prati
voi rimarrete,
baciati dal sole,
dai venti accarezzati
Monti Lunari,
discosti dai miei pensieri,
assenti ai miei tormenti,
al mio destino indifferenti
mi osservate partire
E io vorrei restare